lunedì 12 gennaio 2009

Nietzsche tra crackers, crack e lische di pesce (quel che rimane del miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci)

Oggi sono un fuoco di fila: ho appena infilato ('rifilato' direbbero i maligni) un medi-file al miele in un blog di scrittura sopraffine; e poi, per finire, un mini-file al fiele in un forum di filosofia, a dar fiato alla Sophia Perennis (un po' sfiatata, per non dire sviata, in questo tempo smagato: non ci sono più le fate di una fiata!).
Basta con le ciance (e diamoci un'ultima chance) : prima il medi-file con cui sono entrato (per la prima volta) ne "Le stanze di Gaia" http://capecchi.myblog.it/ (ve lo raccomando: è 'caliente', e non perchè Gaia sia anche il nome di mia figlia); e poi il mini-file per "La Filosofia e i suoi Eroi" - http://www.filosofico.net/filos1.html (inutile dire che ve lo 'spingo', non tanto per Spengler o Nietzsche - o chi voi volete - ma perchè la Filosofia aiuta a non 'spegnere la luce'...)

Per Gaia:

Sei una scrittrice (e non solo: il pensiero precede l'azione...) eccezionale: sei la mia preferita (insieme a un'altra, che non ti nomino, che è di tutt'altra sponda - a te non garberà affatto, ritengo - e che è 'troppo' dura: con la 'k', questo l'unico indizio).

Ti seguo da un annetto e m'immergo nel tuo fandango... Al punto che ti ho citato più volte - anche con tuoi 'estratti' (poi, in caso di pubblicazione, probabile, ti chiederò il permesso) - in un mio libro in progress, il secondo (ti mando in segreto un excerptus minimal: non dire niente a nessuno - è top secret, anzi 'top sacred'):
“Quanti libri si fanno senza scopo / Lo studio è troppo / La carne si rattrista / La parola ora tace.” Silenzio tombale (solo il sussurro urlato di Ceronetti), nessuna increspatura sulla superficie del pelago. Una goccia di acqua sorgiva diluita nell’immensa palude globale.
Un impulso furioso, folle: cancellare tutto. Bruciare tutto. Fuoco purificatore: un falò, via ogni file. Fare terra bruciata (guai se il deserto cresce…). Troppe parole, troppa zavorra, molto pan di zucchero e brioche. Another brick in the wall.
“Non riesco a scrivere non riesco a scrivere non riesco a scrivere. La parola è insufficiente. La parola mi è inutile.” Ho finito il romanzo e con lui sono finito io. Sono d’accordo con Gaia, quella del blog – le Stanze – che frequento da quando Miro ci ha lasciati (ma qualcosa di lui aleggia nell’aria, ben più di un miraggio – e poi, forse, riemergerà). Mi sento sfinito, sono rimasto senza parole, prosciugato: con loro sono volati via anche i pensieri. Non ho più voglia di scrivere. Mi sento a pezzi, una m…
Merde d’artiste e oro, incenso e mirra. Inutile aspettare i re magi. Faccio per cancellare tutto. “Tiri una leva. Schiacci un bottone. Non ci capisci niente e a un certo punto muori e basta.” Delete: voglio annegare anch’io nel lete, poi mi ricordo di Billy Idol (mio idolo anni ’80 – ero un pischello) e delle sue parole: “Il punto è: devi davvero fare le cose perché vuoi farle, perché quello è il tuo sogno. Perché è l’amore della tua vita. Devi appassionarti. Perlomeno, è così che ho fatto io. Non mi è mai interessato vivere l’avventura di un altro. Volevo la mia personale avventura, il mio viaggio. Non volevo montare in sella al sogno di qualcun altro.”
Rimonto in sella...
A proposito di 'armi' chiudo con una kikka dalla Bhagavad-gita: "Lui non feriscono l’armi, lui non brucia il fuoco, lui non bagnano l’acque, lui non dissecca il vento…” L'ho inserito nel mio primo romanzo "Gocce di pioggia a Jericoacoara" (che abbia a che fare con l'habanera e il fandango? Di certo con il forrò...).


Per il Filò:

sopra o sotto, tutto si rivolta nella mia mente: il Nietzsche antiplatonico di Heidegger, quello anticristiano classico-pagano di Löwith, Klossowski e Deleuze, quello cripto-cristiano, escatologico o mistico, di Quinzio e Vannini (Jaspers e Marcel inclusi). Emancipazione dal padre o dalla madre? Redenzione del tempo o dal tempo? Sonno della ragione o risveglio dello spirito? Dioniso versus il Crocifisso o in-Crocifisso? Friedrich: l’in-divino cercatore di Dio o l’indovino trovatore dell’Idea smarrita? Nietzsche: ”aforisma e paradosso, racconto e invettiva, illusione artistica e dissonanza esistenziale.” La ricerca continua…


Propongo questo rebus 'stellare', tratto da una mia 'scrittura' in progress (penso di completarla al più presto - il titolo è segreto - e sacred - ma ha qualche assonanza col titolo del post), anche ai coraggiosi 'argonauti' di questo blog: sono certo che vi coinvolgerà in uno tsunamico brainstorming, e sconvogerà, non dico la stanza, ma l'intero 'palazzo'...


2 commenti:

FabioMaria Agostinelli ha detto...

Non sono espertissimo di Blogs né di html e mi piace scrivere per comunicare.
M'interessano i contenuti dei tuoi posts che sviluppo anch'io nei miei blogs.
Ho una buona conoscenza della lingua italiana e di psicologia.
Faccio fatica a leggere i tuoi blogs fino in fondo.
Troppi concetti e,a volte, un pò divergenti o cmq disparati all'interno di uno stesso blog.
Non riesco a cogliere il comune denominatore dei tuoi pensieri che è il "massaggio" contenuto in ogni messaggio.
Mi sfugge qual'è la tua coerenza ideativa.
Come vedi anch'io divento prolisso e allora chiudo qui. Ciao e buon lavoro.

dalila ha detto...

Credo che la sua coerenza sia innanzittutto stilematica. Ritmo serrato, mai cedimenti. Per quel che attiene l'idea, la scrittura di Nicola ( amio parere) è una scrittura volta non a comunicare a tutti, a se stesso di sicuro e a chi ne vuole cogliere il senso. Il "massaggio " nel "messaggio" è un escamotage letterario che all'autore, evidentemente, piace molto. POi l'ambiguità serve più a chi legge e diverte molto più chi scrive! BUon lavoro Fabio!