domenica 28 febbraio 2010

PERSONAL JESUS

PERSONAL JESUS


Your own personal Jesus… Someone to hear your prayers, Someone who cares…

Your own personal Jesus… Someone to hear your prayers, Someone who's there…

Reach out and touch faith…

Ho preso spunto (e appunti) da un’appuntita email di una blog fan (sia nel senso di fanaticus – melius, fanatica – sia nel senso ‘inglese’ di ventilatore: d’altronde, ogni tanto c’è bisogno di aria fresca):

Buongiorno Nike! Ho letto il post e come al solito mi ha lasciato qualcosa. Tanti spunti di riflessione, tanti pensieri e, ancora una volta, tanti dubbi da tentare di chiarire. Ultimamente troppa è la sete di sapere, di conoscenza, troppa la curiosità e la voglia di imparare, sicché mi son messa a percorrere più strade, sin quando il mio Maestro di Karate, parlando di Dio, Spiritualità e sanità interiore, mi ha detto: "Se rincorri un coniglio, probabilmente non lo acchiapperai, ma se ne insegui due, allora non ne acchiapperai nessuno". Illuminante, questa frase, vorrei assurgerla a paradigma di vita, ma son troppo curiosa e mi risulta difficile. Ma vengo al punto, il dubbio che ho adesso, è ormai manifesto e per mostrartelo utilizzerò la tua stessa citazione: "E Gesù disse: Io sono la luce che sovrasta tutti loro, io sono il tutto. Il tutto promanò da me e il tutto giunge fino a me. Spaccate del legno, io sono lì dentro. Alzate la pietra e lì mi troverete." Mi domando, dunque: se Dio è in ogni dove, in ogni istanza, in ogni oggetto, in ogni essere, se siamo stati creati a Sua immagine e somiglianza, se sento la presenza di Lui ovunque, allora Dio è dentro noi? Noi siamo un'infinitesima parte di Lui? Perché alcuni si scagliano contro queste affermazioni? Qui non c’è New Age alla buona… non mi interessano le etichette. Ma, mi chiedo: siamo una goccia del mare e Dio è il mare? Quindi... siamo una piccola parte di Lui? A presto, Dalila.

Sì, siamo una goccia del mare, siamo nel mare, siamo il mare… Nondimeno, siamo nell’acqua, siamo l’acqua, ma abbiamo pur bisogno di bere. Abbiamo Gesù dentro (il Regno è dentro di noi), ma abbiamo pur bisogno di Gesù (il Regno è vicino…). Dio è in ogni istanza (e stanza).

Si, tu hai bisogno del tuo personal Jesus… di qualcuno che ascolti (e non solo senti) le tue preghiere, di Qualcuno che sia lì con te. Dai, esci dal guscio e ‘tocca’ le Sue vesti… Tocca la Fede!

Ok, chiaro il messaggio? Per meglio chiarirlo, copio e incollo la risposta alla mia fan (sperando che il ‘ventilatore’ del blog lo diffonda urbi et orbi). Ecco la mia contro-email:

Bene, puoi considerare Dio come una fonte di energia interiore che ciascuno ha dentro di sè (perchè Dio è più piccolo di un atomo e più grande dell'universo... per cui tu sei sempre in e con Dio). Ma è una 'sorgente' generalmente inattiva, perché quasi nessuno riesce a scoprirla e ad attingere a essa. Essa si scopre solo quando, per una serie di 'coincidenze' (ma si è in certo senso 'predestinati', per motivi che non sappiamo), si arriva alla conclusione che Dio esiste, che è personale (cioè ha un rapporto vis-à-vis con te) e può ogni cosa (dal cancellarti il raffreddore al farti vincere il concorso più difficile). Devi sapere e avere fede. A chi gli chiedeva se credesse, Jung rispose: Se credo? Io so! In definitiva, “Dio va trovato, contro ogni parvenza, in un’abissale fiducia e audacia del cuore” – ti cito le parole di Hirsch, un teologo.

Quindi, Dio è dentro di te e, se tu sai e hai fede assoluta (quella che sposta le montagne...), puoi ogni cosa: Tu sei figlia di Dio, sei ...Dio. (Tat Tvam Asi: tu sei quello dicono i buddisti). Eccoti un brano di Scott Peck, un noto psicologo cristiano che ben illustra questo concetto: "Qual è l’origine della grazia? L’amore infatti appartiene alla coscienza, ma la grazia no. Da dove viene questa forza che si origina oltre i confini della coscienza e favorisce la crescita spirituale degli esseri umani? (…) Per spiegare i miracoli della grazia e dell'evoluzione noi supponiamo l’esistenza di un Dio che, amandoci, desidera la nostra crescita. A molti quest’ipotesi appare troppo semplicistica, addirittura ingenua e infantile. Ma non abbiamo molte alternative. Nessuno del resto è riuscito a formularne una migliore o anche semplicemente diversa. Siamo perciò costretti a scegliere fra l'ipotesi forse puerile di un Dio che ci ama e il vuoto teoretico (…) Se postuliamo che la nostra capacità d’amare, l’impulso a crescere ed evolverci è un afflato divino, non possiamo fare a meno di chiederci perché Dio voglia la nostra crescita. Qual è il fine di questa crescita? Qual è l’obiettivo dell’evoluzione? Cosa può volere Dio da noi? (…) Tutti coloro che postulano l’esistenza di un Dio benevolo non possono che giungere a un’unica, terribile conclusione: Dio vuole che diventiamo Lui. La nostra crescita ha come fine ultimo la divinità. Dio è il fine ultimo dell’evoluzione. Dio è la fonte della forza che ci spinge a crescere e ne è al tempo stesso la meta. È infatti questo che diciamo quanto intendiamo che Dio è Alfa e Omega, il principio e la fine."

Per con-fonderti ulteriormente, ecco un'altra citazione dal Vangelo di Tommaso (un apocrifo, ma molto interessante e molto vicino al pensiero di Gesù): «Gesù disse loro: Quando farete di due uno e quando farete che l’interiore sia come l’esteriore e l’esteriore come l’interiore, e ciò che sta sopra come ciò che sta sotto, e quando farete che maschio e femmina siano una sola cosa, così che il maschio non sarà maschio e la femmina non sarà femmina, e farete che occhi siano al posto di un occhio, e una mano al posto di una mano, e un piede al posto di un piede, e un’immagine al posto di un’immagine, allora entrerete nel Regno.»

Ma anche: Gesù disse, "Se i vostri capi vi diranno, 'Vedete, il Regno è nei cieli', allora gli uccelli dei cieli vi precederanno. Se vi diranno, 'È nei mari', allora i pesci vi precederanno. Invece, il Regno è dentro di voi e fuori di voi. Quando vi conoscerete sarete riconosciuti, e comprenderete di essere figli del Padre vivente. Ma se non vi conoscerete, allora vivrete in miseria, e sarete la miseria stessa.". I suoi discepoli gli chiesero, "Quando verrà il regno?" "Non verrà cercandolo. Non si dirà 'Guarda, è qui!', oppure 'Guarda, è lì!' Piuttosto, il regno del Padre è sulla terra, e nessuno lo vede."

Ed eccoti un po' di altre parole (mie):

La fede accompagna e guida questa ricerca sotto forma di ‘simpatia spirituale’: è una luce affine, una grazia soprannaturale che partecipa al mistero stesso e lo rivela. Non solo, ti permette di raggiungere lo shalom: una pace vera, profonda, in cui si coniugano la tranquillità dello spirito e la pace del cuore. La prima deriva dalla certezza, parto della vera conoscenza (se credo? Io so!); la seconda è frutto dalla pazienza e scaturisce dalla fede. Senza la fede, la conoscenza induce al dubbio; senza la conoscenza, la fede porta alla superstizione. La fede è ipotesi ipostatizzata… Ma non è statica, è tesa, ipertesa, iper… E ti porta al successo. Fides, non lex! La fede sarà la tua legge… And love is law. La ‘legge divina’, i comandamenti, sono uno specchio che rivela il tuo fallimento, eppure non è correndo dietro a essi che la tua vera immagine migliorerà. Sarà solo per fede, per grazia, per misericordia divina, per amore… Conoscila e inebriati di essa…»

Dalila, ricorda: la religiosità si fonda sull’esperienza di qualcun altro, ma la spiritualità affonda nella tua esperienza. Che è vita: si chiama ‘esperienza’, perché va oltre il perire. E la tua esperienza è evidenza. È gnosi. Intesa come conoscenza mistica, spirituale e pratica. Luce. Illuminazione. Gesù era spirituale, ma anche laico: il suo regno non era di questo mondo. Ma l’ha portato qui, perché chiunque potesse fruirne. Il volo verso la trascendenza non uccide l’immanenza, ma gli dà slancio, nuova vita, piena, libera, giocosa ma fattiva. Art and craft. Gesù Cristo ha portato il cielo in terra, e la terra alle stelle! Ma solo se tu lo vuoi, se accetti il dono. Un po' lungo il 'sermone', ma penso che qualcosa ti lascerà...

Sì, qualcosa lascerà anche a te, lettore anonimo (ma d’ora in poi avrai un ‘nome’… un nome nuovo).



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