sabato 6 novembre 2010

RUBY MAIOR NOEMI CESSAT


RUBY MAIOR NOEMI CESSAT

"Uso la scrittura per sopravvivermi"... Mi piace! Così il buon Francesco di Entradentro, ‘entrato’ nel mio SHOP SHAPE SHAKE SHARK… SHOT!, commenta l’aforisma di Mauro Corona (la frase a dire il vero l’ho carpita mentre, zigzagando in tivvù, ero caduto nel salotto di Daria Bignardi, lì dove lo scrittore del Bosco antico aveva momentaneamente messo le tende). Che dire, forse per entrambi il blog è un mezzo per ‘sopra-viverci’… Per dirla con Emily Dickinson: “Avanzavo di asse in asse con lentezza e cautela / le stelle percepivo intorno al capo il mare intorno ai piedi. / Non sapevo se il successivo sarebbe stato l’ultimo pollice – ciò mi conferiva quell’andatura precaria che alcuni chiamano Esperienza.”

Si, esperienza, andatura precaria o corse all’arrembaggio (del bastimento: Arcore o ogni altro hardcore che avanza – nel senso di ‘avanzati’, ammuffiti, sia pur porcellanati fuori. Basta poi tirare lo scarico).

Polvere di stelle. Smoke gets in your eyes. La ragazza dagli occhi di cielo stava per imbarcarsi su “una cometa di polvere bianca” (quella ‘tirata’ dalle pagine di Jay McInerney, il pocket pronto in borsetta tra un defilè e l’altro): lei l’unico membro dell’equipaggio – hostess e pilota –, in riga oltre che in linea. Diana, l’ultima delle matrioske in ballo, rollava in pista e, in attesa di prendere il ‘volo’ (e imbucarsi), scaldava il motore (ma qui non era roba da accendini): tutto era pronto – in tiro – per l’aspirante modella (una tipa top alla Brigitte Bulgari) scivolata “in bagno a sniffare una bella riga di Tiramisù Boliviano.” Dalla padella alla brace. Bruciava di voglia. Voglia matta. Mille luci a New York, in brodo di giuggiole in Florence. Arno d’argento, pendente d’oro bianco (il lettuccio di ‘biancaneve’ al collo di Diana, la ‘magica’ biondo-platino e bianco-vestita), occhi di brace (le pupille, infuocate). Voglia di vivere, ansia da morire. Ma doce doce. “I fatti sono semplici, i fatti sono fatti / I fatti sono pigri, i fatti sono matti / I fatti dipendono dal punto di vista / Se non fai attenzione ti portano fuori pista.” (da Gocce di pioggia a Jericoacoara)

I fatti: Ruby e Noemi. A Ruby piacciono Khalil Gibran, Khaled Hosseini, Sigmud Freud e Hermann Hesse. E a Noemi? Boh… Tutto tace. Avrà letto almeno Caos calmo? Forse, il suo è solo caos, o cosmos (nel senso di cosmesi – tocchi e ritocchi). D’altronde, Ruby sale, Noemi scende… Speriamo che valga ancora il motto: mens sana in corpore sano (il corpo c’è). A proposito di Kahlil Gibran, il poeta libanese ebbe a scrivere (l’ho pescato sul web): “Se è un despota colui che volete detronizzare, badate prima che il trono eretto dentro di voi sia già stato distrutto”.

Sì, mens sana in corpore sano… “C’era una scimmia, irrequieta per natura, come tutte le scimmie. Come se questo non fosse abbastanza, qualcuno le fece bere molto vino, così diventò ancora più irrequieta. Poi uno scorpione la morse. Quando un uomo viene morso da uno scorpione salta per un giorno intero; è così la povera scimmia stava peggio che mai. Per completare la sua infelicità, un demonio si impadronì di lei. (…) La mente umana è come quella scimmia: incessantemente attiva, per natura; si ubriaca poi con quel vino del desiderio, aumentando così la sua turbolenza. Dopo che il desiderio ha preso possesso di lei viene, come il morso dello scorpione, l’invidia del successo altrui, e per ultimo entra nella mente il demone dell’orgoglio, facendole credere di essere molto importante. Com’è difficile controllare una mente simile!” (Swami Vivekananda). Invidia per il successo altrui, orgoglio, la presunzione di essere importanti… Tutti temi di questi giorni, da Arcore ad Avetrana… Gli ultimi giorni di Pompei.

È dolce la stagione della raccolta, quando il guardiano è lontano (Plutarco)

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