domenica 27 novembre 2016

ADESTE FIDELES – Ubi Fidel est?



ADESTE FIDELES
Ubi Fidel est?

“Morto Fidel Castro, dittatore. Incarcerò qualsiasi oppositore, perseguitò gli omosessuali, scacciò un presidente corrotto sostituendolo con un regime militare. Fu amato per i suoi ideali che mai realizzò, mai. Giustificò ogni violenza dicendo che la sanità gratuita e leducazione a Cuba erano allavanguardia, eppure, per realizzarsi, i cubani hanno sempre dovuto lasciare Cuba non potendo, molto spesso, far ritorno.”
Questo dice di Fidel Roberto Saviano, considerato di Sinistra e para-rivoluzionario (ma Pietrangelo Buttafuoco lo chiamò “camerata Saviano”, anche perché formatosi leggendo Pound, Céline, Jünger ed Evola). 
Conclusione: Fidel affossato.
Passiamo a uno di Destra (anzi lui si definisce fascista, meglio, fascio-comunista): Miro Renzaglia, contraltare per certi versi di Saviano (anche se meno noto).
A Cuba si è poveri, NON miserabili: come nei sobborghi di New York, di Brasilia, di Buenos Aires, di Roma, di Londra, di Parigi, delle città africane, dell’estremo, medio e vicino est asiatico… Cuba vive delle sue risorse, che sono poche e non consentono voli economici epici: ma non è indebitata con il Fondo Monetario Internazionale, con la Banca Mondiale, con le finanziarie che ti fanno stare meglio oggi ma ti tengono sotto cappio usuraio fino alla fine dei tuoi giorni, consegnando ai tuoi posteri un debito pubblico che li costringerà per sempre a una politica nazionale da vassalli. Cuba è una nazione sovrana e il popolo cubano è fiero di essere solo, sì, ma sulla cùspide della sua libertà (dal debito e dal signoraggio…). Il cubano è un popolo che gestisce autonomamente le sue risorse, il suo presente e il suo futuro (…) Fidel Castro, a quanto ho capito, non si tocca… Riferisco: in uno dei miei concessi passaggi autostoppanti, ho caricato in auto una mamma con due bambini in età prescolare per mano (…) “Castro es bueno?”, le chiedo… “Oh, sì… Castro es muy bueno: me ha prestato casa por mi e por mi niños… Lu es muy, muy bueno… ”.  
Conclusione; Fidel fidelizzato…
Nulla di strano, Castro, come del resto Che Guevara, ha fan a destra e sinistra (vedi i tanti poster di el Che nella sede di Casapound).
Saviano, Renzaglia… e io?
Un po’ dell’uno un po’ dell’altro. Non perché in medio stat virtus, ma perché non sempre la verità è tutta da una parte (almeno nell’umano: in campo spirituale il discorso è più semplice, ma anche, ossimoricamente, più complesso…). 
Mi limito solo a un po’ di citazioni tratte da vari autori (se qualcuna vi piace, andate a scovarne la fonte nelle lande sconfinate del web; se no, me la chiedete).
Chiaramente, non sono applicabili in toto a Fidel Castro (anzi, alcune gli si contrappongono), ma ne mettono in luce la sua idealità di fondo, pur fra tante ombre, mai comunque così tenebrose come quelle di una (in)certa attualità (non tutta, anche lì ci sono delle luci – come sapete, sono uno sfegatato ottimista, forse un po’ visionario…). 
In ogni caso, sono un antidoto allo story-telling di questi giorni e alla zuccherosità frou frou del baby-talking quotidiano...

Parto da questa:
“Chi è sicuro del valore della propria causa non sente il bisogno della sua vittoria: il valore della causa ne segna già il trionfo.”
Ecco le altre (solo un piccolo florilegio, anzi fidelilegio):
“Tra il grigio delle pecore si celano i lupi, vale a dire quegli esseri che non hanno dimenticato che cos’è la libertà. E non soltanto quei lupi sono forti in se stessi, c’è anche il rischio che, un brutto giorno, essi trasmettano le loro qualità alla massa e che il gregge si trasformi in branco.”
“L’agilità a muoversi nel pensiero, la sottigliezza a vincere le seduzioni degli enigmi è propria infatti di individui svincolati da obblighi catechistici, o fideistici, o partigiani. Persone assolute, la cui fedeltà non si dilapida, ma si concentra tutta verso l’orizzonte: questo sì eterno, immutabile, imprescindibile.”
“Il fascino del viaggio è dovunque vado, vita minuscola. Vado all’albergo, saponetta minuscola, flaconcini minuscoli di shampoo, panettino di burro per una sola fetta, collutorio minuscolo e spazzolino da denti monouso.”
“Forse il segreto della felicità non sta negli infiniti tentativi di miglioramento, ma nell’abiezione più totale, nel toccare il fondo fino a farsi schifo.”
“Un giorno sei un essere pensante che ti trascini in giro e il giorno dopo sei gelido fertilizzante, buffet per vermi.”
“Illanguidirsi sulle sfumature... Mallarmé, Bergson, Alain... strofineggiare gli aggettivi... goncourtizzare... fare l’amorino col moscerino, frenetizzare l’insignificante, cicalecciare, darsi delle arie, gracidare nei microfoni della radio... rivelare i miei «dischi preferiti»... i miei progetti di conferenze...”
“La zuccherosità frou frou del ‘baby talking’. Si studii la fauna che popola, in un giorno di festa, un parco cittadino. Papà flaccidi ed emozionati nel ruolo di ‘mammi’, tutti trilli e strilli per suscitare un sorrisetto al pargolo, tutti biribì e biribù e moine da eunuchi. Dalle cocò alla popò, dalla brum-brum al proscritto dei proscritti: il pum-pum... Tale è l’identificazione – anzi: la trasfigurazione – che, sotto le giacche, gli vedi spuntare pure le maniglie dell’amore di chi ha appena partorito…”
“Tiri una leva. Schiacci un bottone. Non ci capisci niente e a un certo punto muori e basta.”
Il punto è: devi davvero fare le cose perché vuoi farle, perché quello è il tuo sogno. Perché è l’amore della tua vita. Devi appassionarti. Perlomeno, è così che ho fatto io. Non mi è mai interessato vivere l’avventura di un altro. Volevo la mia personale avventura, il mio viaggio. Non volevo montare in sella al sogno di qualcun altro.”
”Meglio essere un delinquente che un borghese.”
“E poi solo i delinquenti sanno far bene all’amore…”
“Sono solo; la maggior parte delle persone son rientrate a casa, e leggono il giornale della sera ascoltando la radio. La domenica che finisce ha lasciato loro un sapore di cenere e già il loro pensiero si volge verso il lunedì. Ma per me non c’è lunedì né domenica, ma soltanto giorni che si sospingono in disordine, e poi, d’un tratto, dei lampi, come questo.”
Noi siamo uomini d’oggi. Siamo soli. Non abbiamo più dèi. Non abbiamo più idee. Non crediamo né a Gesù Cristo né a Marx.”
Io sono un uomo d’oggi, non credo a Marx, non ho più dèi, forse non ho più idee... ma credo a Gesù Cristo e alla sua IDEA, non all'IKEA (questa è mia).
“Un uomo che sia uomo non si lagna, si ribella – e non incatenandosi davanti alla prefettura. Un uomo che sia uomo non scrive lettere ai giornali o a Raffaella Carrà, diventa brigante. Un uomo che sia uomo non si abbasserebbe mai a fare la questua, ma piglierebbe lo schioppo.”
“Devi creare delle belle sensazioni e renderle intense e creare delle sensazioni motivanti e renderle intense. Devi farti immagini grandi, grandissime, non delle stupide immaginette minuscole e indistinte. Quelle non sono buone basi di una vita motivata, e con delle buone basi puoi vivere una vita davvero forte.”
“Tiri una leva. Schiacci un bottone. Non ci capisci niente e a un certo punto muori e basta.”
“Meglio il bosco che l’asfissia civile, meglio la battaglia che una pace da salotto.”
“Viaggiare è proprio utile, fa lavorare l’immaginazione ... Il viaggio che ci è dato è interamente immaginario ... Basta chiudere gli occhi. È dall’altra parte della vita.”
Noi siamo i figli dei padri ammalati; aquile al tempo di mutar le piume, svolazziamo muti, attoniti, affamati, sull’agonia di un nume.”
“La società è piena di gente che si dice raffinata e che poi non lo è, ve lo dico io, manco per un soldo. Io, servitor vostro, credo di esserlo, un raffinato! Così come sono! Autenticamente raffinato. Fino a questi ultimi tempi, avevo difficoltà ad ammetterlo... Resistevo... E poi un giorno ho ceduto...”
“Cresceva in me un bisogno di intensità e di assoluto, a cui nessun oggetto normale appariva adeguato. Donde, anche, una specie dì cupio dissolvi, un impulso a disperdersi e a perdersi.”
Sì, nella sua “specie di cupio dissolvi”, a cui si contrapponeva una tenace resistenza alla morte, Fidel si è perso… e molto di lui si è disperso (e forse è stato un bene), ma altrettanto è rimasto, e rimarrà.
Fidel, adelante! E adeste fideles…



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