Un segreto per questo 2018: “Il segreto per
raccogliere dall’esistenza la fecondità più grande si esprime così: vivere pericolosamente!”
Dangerously, sì, mai angry! Pericolo e rabbia sono sensazioni apparentemente
confinanti, ma quella stessa sottile lama di rasoio che, se ami il rischio, può
darti emozioni da brivido, può tagliarti la gola se ti fai prendere dall’ira!
Lascia
il dies irae a Dio: tu che
sei figlio/a di Dio devi (in quanto lo de-sideri) vivere
pericolosamente. Sì, ora tu
appartieni alla figliolanza divina (sempre che tu l’abbia scoperto seguendo
questo blog rigenerante). Sei un nato di nuovo, una rigenerata…
You’re a “born again”: auguri… happy birthday!
Si ergo vultis vivere.devi vivere oltre (ma qui e
ora...). La meta? La muta coniugio
tra mythos e Logos, la mutazione degli accidenti, il reincantamento del mondo,
la vita assoluta…
Il
vento (dello Spirito) soffia dove vuole: ora
soffia su te!
Vento
d’origine, collirio per occhi nuovi, giardino di delizie, delirium tremens.
Tuareg in un deserto di valori…
Soffia il Vento del Sud, da dune e
scogliere, dal Mare. Con voce tremante, e porta fin qui del gabbiano il
gridare. Che nuove dal Sud per me, o vento che spiri fremendo? (dal Signore
degli Anelli)
Sì,
continua a fremere… Sei un fighter.
Devi essere caldo/a
oppure freddo/a: i tiepidi saranno vomitati nella Geenna… Fuoco e
fiamme. Fou rire. Passione, esplosione dei sentimenti, botto dell’anima.
Forza interiore e rivolta. Il risvolto? “Quel Nietzsche mi ha distrutto…” (così
Heidegger), ma Cristo mi ricostruisce. Sì, se Dio è
morto, almeno c’è rimasto Cristo… (così parlò De André, anche lui agnostico).
Rimanendo
in tema nicciano, ma con ben altro spirito, potrei dire: “Io amo
colui che non serba per sé una goccia di spirito, bensì vuol essere in tutto e
per tutto lo spirito della sua virtù: in questo modo egli passa, come spirito,
al di là del ponte.” Ma, per par condicio, ti cito anche
Pascal: “Tra noi e l’inferno o il cielo c’è di mezzo soltanto la vita, che è la
cosa più fragile del mondo.”
L'importante
è che, sempre alla Nietzsche, in te ci sia il desiderio di desiderare, ossia quella
spinta propulsiva verso il 'nuovo', il sempre nuovo, attraverso la via
dell'insoddisfazione. Che la tua
momentanea afflizione sia una rampa di lancio verso le stelle... Per aspera ad astra!
Come
afferma Bernard Sichère: “accanto al tempo orizzontale che passa e che
fugge, esiste un tempo che non passa, un tempo che resta”. Questo è il tuo
giorno, il tuo Kairòs… Approfittane, non desistere proprio ora!
Never give up. Mai rinunciare (a costo della vita – e Aalyah, la pop
singer di “Never give up” – e non solo – ne sa qualcosa: il fato
talvolta lascia senza fiato). Continua ad andare avanti niccianamente
gasata (Nietzsche, malgré tout, è per uomini e donne). Tu hai ragione
nel proseguire il tuo percorso se l’hai desiderato con tutto il cuore, se il
tuo obiettivo è smart (specifico, misurabile, attraente, realistico e
temporalizzato) e se ci metti impegno, passione, intenzione e attenzione. Se
fai così scalerai la piramide di Maslow (andrai oltre i bisogni primari
e raggiungerai la piena autostima e la peak performance… Non solo: avrai
l’esperienza delle vette, lo stato di grazia, la catarsi, l’estasi...).
Niente
più stasi, ma solo dynamis. Sei una bomba: hai ormai una ragione
in più…
Avere ragione è una ragione in più per non aver alcun successo.
Ma io mi fido. Continuo a fiutare. È la pista giusta. Avrai successo! Se
mi segui hai ormai scandagliato con cura (you care) ogni ripostiglio,
ogni pista battuta (you can). Ormai il deserto in te decresce: sei
nel bosco, fiera bionda (o belva bruna…), in te la pecora ha mangiato il
lupo… Sei un ibrido con sana hybris: in te orgoglio e modestia vanno
ormai a braccetto! Sei fuori dal deserto e dal ‘mercato’: in te si
moltiplicheranno le selve oscure e i boschi prêt à porter – da sradicare e
portarsi appresso, come un giovane Jünger ribelle (quello che piace pure a
Roberto Saviano, l’anti-camorra/gomorra).
E
quel che ti dico non sono solo parole, parole, parole…
A
tal proposito, Jung, il contraltare di Freud, parlando dell’opera di
trasformazione delle cose operata dalle parole e dalla narrazione dei fatti,
dice:
“…le parole agiscono solo perché
trasmettono un senso o un significato; in ciò consiste la loro efficacia. Ma il
‘senso’ è qualcosa di spirituale. La si chiami pure ‘finzione’… Ma con una
finzione noi agiamo in modo infinitamente più efficace che con preparati
chimici (…) anzi agiamo perfino sul processo biochimico del corpo. Ora, sia che
la finzione si produca in me sia che mi venga dall’esterno per mezzo della
parola, essa può farmi sano o malato; le finzioni, le illusioni, le opinioni
sono le cose più intangibili, più irreali che si possano immaginare, eppure da
un punto di vista psicologico e perfino psicofisico sono le più efficaci.”
Le parole agiscono solo perché trasmettono un senso o un significato. Rileggi con
calma il brano precedente e rifletti sul senso complessivo. In ogni caso te lo
riassumo, anche perché sintetizza buona parte dei temi ‘vincenti’ del percorso
di “peak performance” che stiamo facendo insieme:
“le
parole, se cariche di ‘spirito’, se usate ‘strategicamente’ (fosse pure con
l’utilizzo di stratagemmi e finzioni verbali), sono il più potente agente di
cambiamento psicofisico che si conosca…”
Sto
qui ripetendo alcuni dei temi del nostro “percorso di crescita”: spirito,
linguaggio e, naturalmente, ‘psicologia’. A questo proposito, Janet, uno degli ‘apripista’
del campo, diceva:“La psicologia si occupa assolutamente di tutto. È universale, dal momento
che continuamente ci troviamo di fronte a fatti psicologici…” Ed è ovvio, in
quanto la psiche è parte essenziale del ‘sistema’ uomo.
Ma
è anche ovvio che, per ridirla con Maslow, se non si soddisfano prima i
bisogni ‘primari’ (fisiologici e di ‘sicurezza’: cibo, lavoro, etc.), non è
possibile pensare (almeno in maniera ‘spensierata’ o ‘seria’) ai bisogni di
autostima, crescita personale e autorealizzazione. Del resto, se hai la
testa in altre cose (problemi di salute ed economici in primis), non leggeresti
(forse…) nemmeno questo blog!
Ed
è per questo, in quanto ci stiamo preparando ai ‘miracoli’
(all’impossibile – direbbe Deepak Chopra), quindi, alla possibile risoluzione
di ogni problema, primario, secondario, terziario…, che, oltre al corpo e
all’anima, ho introdotto nel tuo percorso di crescita’ lo ‘Spirito’ (sia con la
minuscola sia con la maiuscola…).
Cambia “visione del mondo”, cambia “mappa mentale”, esci dal tuo ‘guscio’ –
dalla tua “comfort zone” – credi in te stesso… Hai tante di quelle risorse! Hai un immenso
potenziale, hai uno spirito che ti dà il potere…
Wow, power… (permettimi qualche libertà, anche se
terra terra… E per rialzarmi in volo: più libri, più libertà…).
Tornando
al verbo, al logos, la parola ha un vero e proprio potere di
‘animazione’ (vivificazione). E come i corpi hanno bisogno di essere
‘curati’, anche le nostre anime hanno bisogno di essere ‘rianimate’.
Ed
è per questo che la ‘psico-animazione’ è un ‘target’ prioritario di questo
percorso (e ancor più la ‘pneumo-attivazione’, ossia l’’attivazione’ dello
spirito, il “grande sconosciuto”).
Come
dice Ronald Laing: “… se la psiche è l’anima, e l’anima è il mondo della nostra esperienza …
essa ci fa paura. Non ne vogliamo troppa (di anima) o troppa varietà: la
vogliamo ridotta a percezione e immaginazione terrene, niente sogni a colori…”
Ma tu… colora il tuo mondo!
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