lunedì 30 aprile 2018

SUPERSIZE YOUR DREAMS


SUPERSIZE YOUR DREAMS
Pensa alla grande e agisci in piccolo

Oggi, vigilia del Primo Maggio, non mi va di lavorare. Ed è per questo che “riciclo”, opportunamente rivisitato, un mio vecchio post (visto che non butto via niente...).

When God brings a dream to pass that He’s placed in your heart, it’s going to be greater than you ever imagined. It’s going to be bigger, better and more rewarding. You could say: God’s going to supersize your dream!
È tratto da un post di Joel e Gloria Osteen, due predicatori del “Vangelo Positivo”. Il senso? Quando Dio realizza un tuo sogno lo fa ancor più grande di quel che tu avevi in cuore.
Se tu vuoi solo camminare, Egli ti farà correre. Se sogni di avere i soldi per pagare tutte le tue bollette, Egli te ne darà in misura tale da soddisfare, non solo i tuoi bisogni e desideri, ma anche per essere di benedizione per il tuo prossimo.
D’altronde, nei Vangeli c’è scritto: “Cerca prima il Regno di Dio, dopo di che ogni cosa ti sarà data”… E ricorda, il Regno (cioè dove ogni cosa è possibile) è dentro di te e affianco a te, qui e ora!

Troppo spirituale? Non sei un credente, non hai fede nel soprannaturale? OK, allora scendiamo con i piedi per terra. Io credo, anzi “so” (“se credo… io so!” rispose Jung a chi gli chiedeva se credesse in Dio), ma se tu non credi agisci come se credessi: amplierai comunque il range di possibilità. Nei Vangeli è scritto: tutto quello che chiederete con fede nella preghiera lo otterrete … bussa e ti sarà aperto.
Devi per questo diventare un bizzoco, un bacchettone, un chierichetto? No, significa solo che, se visualizzi con estrema fiducia un obiettivo, immaginandolo già ottenuto, lo avrai.
È chiaro che io ti consiglio la via spirituale – di uno spiritualismo “pratico”, non “fumoso” – ma anche metodologie laiche possono esserti d’aiuto. Per esempio, nella PNL, o in metodologie simili (Psicosintesi, Silva Mind Control, Terapie Brevi Strategiche), per passare dallo “stato attuale” (spesso non ottimale, per non dire “loffio”: low state) a quello “desiderato” (peak state), devi, innanzitutto, “bussare”, cioè “entrare nella situazione”, proiettando sul tuo schermo mentale un film la cui sceneggiatura rappresenti il tuo desiderio o sogno, e del quale tu sei il protagonista (sì, proprio come vorresti essere: fisicamente, psichicamente, spiritualmente, economicamente… Ma non solo tu, anche la situazione, il luogo e gli altri personaggi devono essere proprio come tu vorresti che fossero).
Poi, una volta bussato, entrerai…
E mi raccomando, quando “bussi” (cioè, proietti il tuo film mentale), fallo con forza e insistenza: cura le inquadrature, i colori e i suoni (cerca di amplificarli). E poi… mentre ti stai facendo il tuo film mentale (ben diverso da quelle paranoie che ogni tanto ti spari nella testa), immagina, prima, di entrare in te stesso, di astrarti dalla situazione intorno a te, e poi… di balzare dentro al film.

L’importante è che tu riesca a entrare nel film pienamente, vivendo al massimo – supersize – tutte le situazioni positive. Se ti sei fissato in modo preciso l’obiettivo da raggiungere, ci hai costruito intorno una buona sceneggiatura, ti sei girato e rigirato il film più volte nella mente, vivendolo ed emozionandoti in prima persona, vedrai che, dopo un po’ di repliche, qualcosa si metterà in movimento…
Questo perché a sogni colorati, vividi, stinti, sfocati, s’incolleranno le corrispondenti realtà (stelle, stalle, stelline, stille – di pianto – o stami, pistilli, orchidee, orchi…): noi siamo, infatti, “vortici” nel “campo quantico” pronti a risucchiare tutto quello che è della stessa natura dei nostri pensieri e desideri.
In Gioele, nell’Antico Testamento, e negli Atti degli Apostoli si dice: “io spargerò il mio Spirito sopra ogni persona: i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri giovani avranno delle visioni e i vostri vecchi sogneranno dei sogni”. Sogni? No, realtà: noi attiriamo tutto quello che è “simile” al nostro modo di pensare e di fare – in un certo senso, siamo capaci di “confezionare” il nostro futuro. Siamo delle “calamite” (anche di calamità) e degli “attrattori” (di iatture, iettature, “fatture”, fratture… ma anche di Ferrari, champagne, charme e vacanze a Sharm El Sheik). 

Chic e choc. Sei tu, nella stragrande maggioranza dei casi, a decidere. Altre volte sarà il caso o il caos. Comunque, ben venga il caos, perché l’ordine ha fallito (Karl Kraus).
Ma spesso (direi quasi sempre) oltre il caso e il caos c’è il cosmos. Non quello cosmetico, artificiale, di facciata, ma quello cosmico, universale, anche un po’ comico. D’altronde, il caso non è che uno dei modi in cui Dio opera quando non vuole farsi riconoscere dagli uomini…

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