SUPERSIZE YOUR DREAMS
Pensa alla grande e agisci in piccolo
Oggi, vigilia del Primo
Maggio, non mi va di lavorare. Ed è per questo che “riciclo”, opportunamente rivisitato,
un mio vecchio post (visto che non butto via niente...).
When
God brings a dream to pass that He’s placed in your heart, it’s going to be
greater than you ever imagined. It’s going to be bigger, better and more
rewarding. You could say: God’s going to
supersize your dream!
È tratto da un post di
Joel e Gloria Osteen, due predicatori del “Vangelo Positivo”. Il senso? Quando Dio realizza un tuo sogno lo
fa ancor più grande di quel che tu avevi in cuore.
Se tu vuoi solo camminare,
Egli ti farà correre. Se sogni di avere i soldi per pagare tutte le tue
bollette, Egli te ne darà in misura tale da soddisfare, non solo i tuoi bisogni
e desideri, ma anche per essere di benedizione per il tuo prossimo.
D’altronde, nei Vangeli
c’è scritto: “Cerca prima il Regno di Dio, dopo di che ogni cosa ti sarà data”…
E ricorda, il Regno (cioè dove ogni cosa è possibile) è dentro di te e affianco a
te, qui e ora!
Troppo spirituale? Non sei
un credente, non hai fede nel soprannaturale? OK, allora scendiamo con i piedi
per terra. Io credo, anzi “so” (“se credo… io so!” rispose Jung a chi gli
chiedeva se credesse in Dio), ma se tu non credi agisci come se credessi: amplierai
comunque il range di possibilità. Nei Vangeli è scritto: tutto quello che chiederete con fede
nella preghiera lo otterrete … bussa e ti sarà aperto.
Devi per questo diventare
un bizzoco, un bacchettone, un chierichetto? No, significa solo che, se visualizzi con estrema fiducia un
obiettivo, immaginandolo già ottenuto, lo avrai.
È chiaro che io ti
consiglio la via spirituale – di uno spiritualismo “pratico”, non “fumoso” – ma
anche metodologie laiche possono esserti d’aiuto. Per esempio, nella PNL, o in
metodologie simili (Psicosintesi, Silva Mind Control, Terapie Brevi
Strategiche), per passare dallo “stato attuale” (spesso non ottimale, per non
dire “loffio”: low state) a
quello “desiderato” (peak state),
devi, innanzitutto, “bussare”, cioè “entrare nella situazione”, proiettando
sul tuo schermo mentale un film la cui sceneggiatura rappresenti il tuo
desiderio o sogno, e del quale tu sei il protagonista (sì, proprio come
vorresti essere: fisicamente, psichicamente, spiritualmente, economicamente… Ma
non solo tu, anche la situazione, il luogo e gli altri personaggi devono essere
proprio come tu vorresti che fossero).
Poi, una volta bussato, entrerai…
E mi raccomando, quando “bussi”
(cioè, proietti il tuo film mentale), fallo con forza e insistenza: cura le
inquadrature, i colori e i suoni (cerca di amplificarli). E poi… mentre ti stai
facendo il tuo film mentale (ben diverso da quelle paranoie che ogni tanto ti spari
nella testa), immagina, prima, di entrare in
te stesso, di astrarti dalla situazione intorno a te, e poi… di balzare dentro al
film.
L’importante è che tu
riesca a entrare nel film pienamente, vivendo al massimo – supersize – tutte
le situazioni positive. Se ti sei fissato in modo preciso l’obiettivo da
raggiungere, ci hai costruito intorno una buona sceneggiatura, ti sei girato e
rigirato il film più volte nella mente, vivendolo ed emozionandoti in prima
persona, vedrai che, dopo un po’ di repliche, qualcosa si metterà in
movimento…
Questo perché a sogni colorati, vividi,
stinti, sfocati, s’incolleranno le corrispondenti realtà (stelle, stalle,
stelline, stille – di pianto – o stami, pistilli, orchidee, orchi…): noi siamo,
infatti, “vortici” nel “campo quantico” pronti a risucchiare tutto quello che è
della stessa natura dei nostri pensieri e desideri.
In Gioele, nell’Antico
Testamento, e negli Atti degli Apostoli si dice: “io spargerò
il mio Spirito sopra ogni persona: i vostri figli e le vostre figlie
profetizzeranno, i vostri giovani avranno delle visioni e i vostri vecchi
sogneranno dei sogni”. Sogni? No, realtà: noi attiriamo tutto quello che è “simile” al nostro modo di
pensare e di fare – in un certo senso, siamo capaci di
“confezionare” il nostro futuro. Siamo delle “calamite” (anche di calamità) e
degli “attrattori” (di iatture, iettature, “fatture”, fratture… ma anche di
Ferrari, champagne, charme e vacanze a Sharm El Sheik).
Chic e choc. Sei tu, nella
stragrande maggioranza dei casi, a decidere. Altre volte sarà il caso o il caos.
Comunque, ben venga il caos, perché
l’ordine ha fallito (Karl Kraus).
Ma spesso (direi quasi
sempre) oltre il caso e il caos c’è il cosmos. Non quello cosmetico,
artificiale, di facciata, ma quello cosmico, universale, anche un po’ comico.
D’altronde, il caso non è che uno
dei modi in cui Dio opera quando non vuole farsi riconoscere dagli uomini…
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