venerdì 27 novembre 2020

EARTH, WIND & FIRE

EARTH, WIND & FIRE

Il getto d’acqua tiepida fluisce su dossi e curve, scivola fin nelle cunette, non disdegna le valli fiorite.

Tocca il fondo rugoso, devia brusco verso l’omphalos, scompare infine negli abissi.

Acqua a fiotti, frettolosa, per masse fluttuanti, acqua nei fiordi.

Le pareti translucide, i corpi oscillanti, diritti, flessi, combacianti. Il segreto e l’ignoto.

Cento colpi. Uno più, uno meno. Corpi scolpiti, ben torniti. Vincolati, slegati, vincenti, persi.

Costretti nel piccolo ambito, incuranti del contorno, vibranti. Bastevoli a se stessi, ma in procinto di tracimare.

 

Silenzio prima di uscire, silenzio prima di entrare. In mezzo, una cascata di suoni.

Il contatto delle superfici, il fluire e il rifluire dell’acqua.

Il perlage, l’aria vintage, il parlottio sincopato, quasi dopato. Tutto parla.

Tutto tace nell’infittirsi dei suoni. E dei movimenti. Iniziali, al climax, finali.

E al calare del sipario, l’uscita trionfante, l’ingresso sottotono negli accappatoi impazienti…

Nessun commento: