sabato 8 aprile 2023

PASQUA CON LE STELLE


 

PASQUA CON LE STELLE

“E un giorno esce sul giornale di una squadra di uomini vestiti di nero che hanno fatto irruzione nel salone di un concessionario di macchine di lusso in un quartiere elegante sfondando a colpi di mazza da baseball i paraurti anteriori delle macchine per far esplodere gli airbag in imbrattanti nuvole di polvere nel fracasso spaventoso degli antifurto. E una notte nel giardino di una piazza cittadina un altro gruppo di uomini ha versato benzina sotto tutti gli alberi e da albero ad albero ha appiccato un perfetto piccolo incendio boschivo

Ci vengono addosso i fari, sempre più grandi e più grandi, clacson che strillano, e il meccanico allunga il collo nel riverbero e nel fragore e grida: «Tu non sei le tue speranze». Nessuno gli fa eco. Questa volta la macchina che ci sta venendo addosso sterza in tempo e ci salva. Ce ne viene addosso un’altra, lampeggia, abbaglianti anabbaglianti, clacson a tutta, e il meccanico grida: «Tu non sarai salvato». Il meccanico non sterza, ma sterza l’altra macchina. Ne arriva un’altra e il meccanico grida: «Tutti noi moriremo, un giorno o l’altro.»

(Chuck Palahniuk, Fight Club)

Sì, tutto sembra cospirare affinché la tomba sia la nostra destinazione, ma, come la Pasqua insegna, il sepolcro è solo temporaneo: ognuno di noi è un potenziale Lazzaro “risvegliato” (alla faccia del lazzaroni e dei caciaroni cianciaroni fancazzisti del can-can mediatico).

Bene, svestito l’uovo di Pasqua (il re è nudo), vediamo di romperlo: scartiamo il regalo.

Sì, perché un regalo c’è: dietro ogni piagnisteo, sia pure legittimo, ci dev’essere una risata (un fou rire, una risata folle alla Nietzsche): 

“Coloro che leggono Nietzsche senza ridere, e senza ridere molto, senza ridere spesso, colti talvolta da un fou rire, è come se non leggessero Nietzsche.” (Gilles Deleuze).

La Pasqua è anche questo: un Dio che, dopo un pianto a folle, si fa una risata folle della Sua morte… perché sa che, morendo, dà la vita.

L’angelo della morte sta passando davanti alle porte di tanti uomini, famiglie, aziende, città, nazioni, ma va oltre la porta di chi è “uscito dalla narrazione” imposta, dallo story-telling politicamente corretto, ed è passato a una nuova narrazione, anche se questa all’inizio può essere solo una finzione, un agire “come se” (fosse davvero così).

Se rompi l’uovo del “come è” imposto dai media (che puntano al “minimo”) e agisci “come se” – ossia agisci al massimo, sia pure solo nelle intenzioni – la tua Pasqua non sarà quella banalizzata delle masse e della stessa chiesa (quella della “moralina”, del mercato e del supermercato), ossia un rito senza profondità, né alterità, né altezza e profondità, ma si dimostrerà una Pasqua di Risurrezione (anche di insurrezione, nel senso di “rivolta ideale”).

 J'implore ta pitié, Toi, l’unique que j’aime, Du fond du gouffre obscur où mon coeur est tombé  (A te imploro pietà, a te, che sola io amo, dall’oscuro fondo d’abisso dove è affondato il mio cuore). (Baudelaire, Les fleurs du Mal)

Sì, c’è un chiarore oltre l’orizzonte (quello “orizzontale” della quotidianità). Che questa Pasqua sia, dunque, dopo il “de profundis”, un salto nella Luce: dagl’inferi al terzo cielo, e poi di nuovo giù, ma a metà strada, sulla terra, nell’acqua, nelle case, dentro e fuori di te.

Acqua e Spirito: il vento della Ruah (femminile), dello Pneuma (neutro), dello Spirito (maschile), comincerà a soffiare sull’Abisso. Sentirai sempre più il flusso della vera vita, le sue onde… perché la vita è “liturgia”, non quella esangue (talvolta da sanguisughe) propinata in questi giorni.

“La liturgia è come una grande onda del mare. Due sono i nuotatori. Uno, vedendo arrivare l’onda, raddoppia i suoi sforzi per restare a galla. E ci riesce anche; però si stanca e alla fine è contento di ritornare a terra. L’altro si abbandona all’acqua e si lascia portare dalle onde. Per lui non c’è nulla di più bello che un’onda grande che porta lontano. Egli ama la sensazione di essere portato, di essere tutt’uno con l’onda, la sensazione dei ruscelli di acqua fresca che massaggiano la pelle, la luce del sole che brilla e che si rispecchia in un mare di cristallo mescolato con fuoco... La liturgia è come una grande onda del mare.” 

(Dieter Kampen).

Lasciati andare, onda su onda… E mangiati l’uovo!

 

martedì 28 febbraio 2023

HEROES Il viaggio dell’eroe (remix)

HEROES

Il viaggio dell’eroe

                                          (remix)

 

Beato un popolo che non ha bisogno di eroi”, disse a suo tempo Bertolt Brecht (a ragione o non a ragione: dipende dalle circostanze). Fatto è, invece, che, invischiati come siamo nella melassa melliflua e reverenziale e nella “platitude” conformistica e consumistica (le “mosche al mercato”), più che mai abbiamo, invece, bisogno di veri eroi…

Il concetto di ‘eroe’ l’ho ritrovato tempo fa leggendo “Il risveglio dell’eroe con la PNL” di Robert Dilts e Stephen Gilligan, due guru della ‘trans-formazione’. Questo, tanto tempo fa (almeno due decenni), quando, ancora digiuno di PNL e “derivati”, mi crogiolavo tra le “uova del drago” di Joseph Campbell, Mircea Eliade, Richard Rohr, Vladimir Propp, gli stessi Jung, Hillman e Laing, con le loro scorribande nelle lande del mito, della fiaba, del sacro, della psiche, del simbolo, dello spirito, alla ricerca del sacro graal del “senso della vita” (quello vero, non quello veicolato dalla tivvu e dai vari media massificati e telecomandati).

 

Vorrei quindi iniziare su questo blog, un po’ “ballerino” un po’ “cercatore”, un “viaggio dell’eroe”, in cui, tra ‘sponsor’, angeli, dèmoni/demòni, principesse e briganti, vi possa portare, a partire da “sentieri interrotti”, verso la “radura luminosa” (Heidegger docet).

Ma è un viaggio già iniziato… direte voi. Sì, è vero, questo blog è una vera e propria promenade architecturale (più che altro, archetipica, o tipologica), ma questo è un nuovo inizio (senza tralasciare le quisquilie e pinzillacchere).

 

Bene, per introdurre la figura dell’’eroe’, ossia dell’uomo ‘risvegliato’, che riconosce la sua ‘vocazione’ (‘chiamata’ – talento disotterrato), comincio dapprima da Propp e la sua “morfologia della fiaba” (tratto, per celerità, da Wikipedia).

 

Personaggi

Propp individuò sette personaggi caratteristici delle fiabe:

1.      Eroe: protagonista che, dopo aver compiuto un’impresa, trionferà;

2.      Antagonista: l’oppositore dell’eroe;

3.      Falso eroe: si sostituisce all’eroe con l'inganno;

4.      Mandante: chi spinge l’eroe a intraprendere la sua missione;

5.      Donatore: la guida dell’eroe, colui che gli dà un dono magico;

6.      Aiutante: chi aiuta l’eroe a portare a termine la missione ricevuta;

7.      Persona ricercata: premio finale per l’eroe.

A volte il donatore può essere anche l’aiutante, come il mandante può essere anche antagonista, a seconda, naturalmente, della fiaba.

 

Schema

Lo schema generale di una fiaba, secondo Propp, è il seguente:

1.      Equilibrio iniziale (inizio);

2.      Rottura dell'equilibrio iniziale (movente o complicazione);

3.      Peripezie dell’eroe;

4.      Ristabilimento dell’equilibrio (conclusione).
  
Funzioni

Queste sono le 31 funzioni individuate da Propp:

1.   Allontanamento: uno dei membri della famiglia si allontana da casa – p. es. il principe va in guerra;

2.   Divieto (o ordine): all’eroe viene imposto un divieto (p. es. a Cappuccetto rosso viene proibito di passare per il bosco);

3.   Infrazione: il divieto è infranto (p. es. Cappuccetto rosso passa per il bosco);

4.   Investigazione: l’antagonista fa delle ricerche sull’eroe;

5.   Delazione: l’antagonista riceve le informazioni;

6.   Tranello: l’antagonista tenta di ingannare l’eroe;

7.   Connivenza: l’eroe cade nel tranello;

8.  Danneggiamento (o mancanza): l’antagonista reca danno all’eroe (oppure viene a mancare qualcosa) – p. es. la bella addormentata è punta a causa della maledizione di una vecchia fata;

9.   Mediazione: il danneggiamento o la mancanza vengono resi noti;

10. Consenso: l’eroe reagisce;

11. Partenza: l’eroe parte;

12. Funzione del donatore: il donatore mette alla prova l’eroe;

13. Reazione: l’eroe supera la prova;

14. Fornitura: il donatore dà l’oggetto magico all’eroe;

15. Trasferimento: l’eroe si trasferisce, o viene condotto sul luogo in cui si trova l’oggetto delle sue ricerche;

16. Lotta: l’eroe e l’antagonista ingaggiano direttamente la lotta;

17. Marchiatura: all’eroe è impresso un marchio;

18. Vittoria: l’antagonista è vinto;

19. Rimozione: l’eroe viene liberato dal danno o dalla mancanza iniziale;

20. Ritorno: l’eroe ritorna;

21. Persecuzione: l’eroe è sottoposto a persecuzione;

22. Salvataggio: l’eroe si salva;

23. Arrivo in incognito: l’eroe arriva in incognito a casa o in un altro paese;

24. Pretese infondate: il falso eroe avanza pretese senza fondamento;

25. Prova: all’eroe è imposto un compito difficile, una prova da superare;

26. Adempimento: il compito difficile è eseguito;

27. Identificazione: l’eroe viene riconosciuto

28. Smascheramento: il falso eroe (o l’antagonista) viene smascherato;

29. Trasfigurazione: l’eroe assume nuove sembianze;

30. Punizione: l’antagonista viene punito;

31. Lieto fine: l’eroe ottiene il premio finale; spesso si sposa o ottiene un regno.

 

Bene, se vi ritrovate, non dico in tutte, ma in molte di queste situazioni, avete fatto (o state facendo) un viaggio dell’”eroe”…