LESS IS MORE
alias
FIGHT CLUB
Il
campo delle more vs il campo di
sangue
Lungi da
me parlare di economia, spread o spending
review: ne dicono già mari e monti… Ma
tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.
Acheldama: un campo – e un mare – di sangue.
Chi può fa, chi non può (i molti) si arrabatta come può.
Yes, we can. And You? And I?
Il deserto cresce, ma guai a chi cela deserti dentro di sé… esternava Nietzsche. E
tu?
'Internizzi', butti giù o sublimi? Se il
deserto economico cresce intorno a te e non riesci a far quadrare i conti,
purtroppo le soluzioni che ritieni migliori sono quelle che i tiggì noir (quando non sono a tinte rosa, rosé
o osé) ti sbattono in faccia – o al collo – ogni giorno. More & more.
E non sono cravatte… (se non
cravattari a strisce o polvere tra le dita – quella al naso qualche volta: non ci sono più i buchi di una volta…).
Bene,
fuor di metafora, la situazione per uscire fuori dalle secche e dalle sabbie
mobili non è quella di affondarvi volontariamente – scordammoce ‘o passato, il presente e il futuro – né quella di fare
affidamento esclusivamente sulle proprie forze (cercando di venir fuori dal
fango-sirena sollevandosi tirando su con
la mano il proprio codino, come tentava di fare, tra l’ingenuo e lo spocchioso,
il barone di Munchausen).
Innanzitutto,
fermati (agiamo spesso come tanti robot schizzati o come quei
cani che roteano impazziti cercando di acchiappare la propria coda): fai chiarezza sui tuoi obiettivi e poi fermati e ascolta il tuo Dio.
E se non
credi agisci come se (esistesse).
In ogni
caso aprirai tutto il ventaglio di possibilità.
Se non
ti fermi, se non smonti dal tuo SUV (anche mentale) strombazzante, acchiapperai solo mosche… (oppure
s’infrangeranno – non solo quelle – sul parabrezza).
Per
dirla con Baudrillard, saresti come una mosca di fronte ad un vetro.
By the way, smonta il tuo SUV ("dove ci sono le Range Rover non può esserci una gran sete di conoscenza” – così albeggia, in attesa del ‘grande meriggio’, la Grazia Verasani ‘noir’ di "Quo vadis, baby").
By the way, smonta il tuo SUV ("dove ci sono le Range Rover non può esserci una gran sete di conoscenza” – così albeggia, in attesa del ‘grande meriggio’, la Grazia Verasani ‘noir’ di "Quo vadis, baby").
“C’è un tempo per
costruire e un tempo per vivere e generare. E un tempo perché il vento rompa il
vetro sconnesso…” (T. Eliot).
È
tempo che tu, come Julius Evola (anche se non ti dovesse piacere il “barone
nero” – che non dispiace a Cacciari): “Col compiersi del mio
sviluppo, si acutizzarono in me l’insofferenza per la vita normale alla quale
ero tornato, il senso dell’inconsistenza e della vanità degli scopi che
normalmente impegnano le attività umane. In modo confuso ma intenso, si manifestava
il congenito impulso alla trascendenza.”
Fermati! Immagina un grosso cartello con
scritto: STOP!
Ricordati, nella Bhagavad-Gita c’è
scritto:
Non c’è consapevolezza senza raccoglimento, senza raccoglimento
non c’è contemplazione.
Senza contemplazione non c’è pace: e per chi non ha pace come può esservi felicità? (…)
Da se stesso egli deve salvare se stesso e non perdere se stesso, giacché solo egli stesso è l’amico di se stesso…
Ma nessun uomo – e donna - è un'isola.
Senza contemplazione non c’è pace: e per chi non ha pace come può esservi felicità? (…)
Da se stesso egli deve salvare se stesso e non perdere se stesso, giacché solo egli stesso è l’amico di se stesso…
Ma nessun uomo – e donna - è un'isola.
Permettetemi
alcune mie citazioni – ma io, a mia volta, cito alcuni ‘grandi’ o giù di lì.
D’altronde: “I mediocri imitano, i geni copiano. Imitare
vuol dire rifarsi al modello e infatti gli imitatori sono tutti mediocri.
Copiare vuol dire appropriarsi del modello. Rimasticarlo.” (Giorgio Albertazzi)
E poi “il vero intellettuale parla per esperienza
propria, non per imitazione degli altri; le sue parole sono cariche di vita:
insisti su te stesso, non imitare mai.” (Ralph
Waldo Emerson)
“L’umanità è estraniata dalle sue possibilità autentiche…”
“Gli edifici sono
malati, le istituzioni sono malate, il sistema bancario è malato, e così la
scuola, il traffico … la malattia è là
fuori… Il mondo è diventato tossico.”
“L’uomo è due uomini contemporaneamente: solo che uno è
sveglio nelle tenebre e l’altro dorme nella luce.”
È come un sonnambulo o
un robot: “aspirato dai suoi pensieri,
dai suoi ricordi, dai suoi desideri, dalle sue sensazioni, dalla bistecca che
mangia, dalla sigaretta che fuma … dalla vettura che passa...”
(R.D. Laing – J. Hillman – K. Gibran – G. Gurdjieff
– citati nel mio Gocce di pioggia a Jericoacoara. By the way, Gurdjieff è il “centro
di gravità” di Battiato e… del grillino Casaleggio – ma questa è un’altra
storia).
A proposito di stelle, un po’ di polvere (di
stelle, ça va sans dire) dal mio prossimo ebook: parlo della legge di attrazione (niente a che fare con bingo e bunga-bunga, forse col boogie-woogie
del Cosmo).
“Ogni desiderio ha in sé il meccanismo della
sua realizzazione.”
(Deepak Chopra)
(Deepak Chopra)
Parliamo
di legge di attrazione, ogniqualvolta non sei tu a muoverti verso l’obiettivo
ma è questo a venirti incontro.
Ricorda:
quando
l’allievo è pronto il maestro gli viene incontro…
Per
fare questo devi attivare i tuoi due “Poli Mentali”, collegati l’uno all’energia
“maschile” – per così dire – che spinge
all’azione e a quella “femminile” che
attrae l’oggetto:
il “Polo
Movente”, collegato con l’emisfero sinistro, manifesta il potere della volontà;
il “Polo
Emotivo”, collegato con l’emisfero destro, esprime la forza del desiderio.
L’intenzione
è il motore del desiderio.
Come
ricorda Deepak Chopra: “la qualità dell’intenzione
nei confronti dell’oggetto su cui posate l’attenzione determinerà un’infinità di eventi spazio-temporali che
consentiranno di ottenere il risultato voluto.”
Sempre
che tu agisca con distacco verso il risultato finale, oltre che con amore, col
minimo sforzo, flessibilità e apertura…
Il
pensiero e i sentimenti sono, dunque, come delle “calamite”: hanno, infatti,
una loro energia magnetica che attrae
l’energia di natura simile.
Lo stesso avviene quando due cose sono “entangled”.
L’entanglement è
un fenomeno, scoperto dalla fisica quantistica, che si manifesta con la comunicazione
e il condizionamento del comportamento reciproco a distanza di due particelle
subatomiche (lo stesso accade per le onde del pensiero).
Nell’Universo,
come già visto con la “rete di Indra”, ogni cosa che esiste è in collegamento
con ogni altra, ma quando due cose (due entità, due pensieri, ecc.) sono entangled, questo collegamento è molto
più forte.
Affinché
il “miracolo” avvenga, devi quindi agire con volontà e desiderio sintonizzati, visualizzare
te stesso e il tuo obiettivo come “gemelli”, ossia come due entità entangled.
Devi
poi cercare di esprimere il tuo desiderio nello spazio vuoto tra due pensieri,
oppure nel silenzio tra due parole…
“Scivolate in quello
spazio silenzioso che si trova tra un pensiero e l’altro, entrate nel silenzio
che è lo stato essenziale dell’essere… Una volta entrati nello stato essenziale
dell’Essere, liberate intenzioni e desideri.” (Deepak Chopra)
Sembra
difficile, ma in ogni caso, anche se in maniera imperfetta prova: seguendo la lezione di Pascal, qualche risultato otterrai e,
comunque, non perderai niente.
La fortuna aiuta gli
audaci e gli uomini – e le donne – di buona volontà!
E non dimenticarti di leggere, non solo il romanzo, ma, visto che sei di "buona volontà" e soprattutto di "desiderio": "Prendi la PNL con Spirito!" - "Che cos'è la PNL" e, last but not least, "PNL e Kabbalah".
E non dimenticarti di leggere, non solo il romanzo, ma, visto che sei di "buona volontà" e soprattutto di "desiderio": "Prendi la PNL con Spirito!" - "Che cos'è la PNL" e, last but not least, "PNL e Kabbalah".
Infatti, l’accordo del Pensiero con la Volontà (e il Desiderio) è la base
dell’equilibrio e della forza dell’anima. L’equilibrio e la forza dell’anima
aprono il varco ad un potere sovrasensibile (lo Spirito – se non credi agisci come se).
I nostri
pensieri non sono racchiusi nella nostra testa, nel nostro cervello, ma si
riverberano ‘sottilmente’ sull’ambiente circostante e sulle persone con cui si
interagisce.
Cambiare la qualità e la direzione dei
nostri pensieri vuol dire, non solo cambiare noi stessi, ma anche l’atmosfera
“sottile” intorno a noi, ossia emettere una diversa vibrazione energetica che
impregna di sé l’ambiente circostante.
La dimensione della pratica di gruppo degli
stessi esercizi vuol dire potenziare questo sprigionamento di energia-pensiero
libero e positivo ed esercitare un’azione sottile sulla realtà circostante, con
una risultante che non è la mera somma aritmetica dei partecipanti al lavoro
comunitario, ma è questa somma più un quid, in termini qualitativi, che è la vera
Forza di un gruppo operativo.
Operare secondo questa prospettiva vuol
dire portare nel mondo una Luce cosciente, un principio di libertà interiore e
di positività, che contribuisce all’elevazione del mondo, una vera azione
spirituale non avendo intenti egoistici perché è al servizio del mondo. Il
ricercatore si considera parte integrante di un Tutto cosmico ed ha quindi la
vivente e vibrante consapevolezza dei suoi legami con gli altri, con la natura,
col mondo.
(…) Il problema dell’uomo contemporaneo è
il suo essere agito da Potenze infere ed avere un pensiero morto (ossia freddo,
cerebrale) manovrato da tali Potenze.
Ristabilire la signorìa del Principio
cosciente e i giusti rapporti fra i vari elementi costitutivi dell’uomo
significa, in modo concreto, realizzare una rivoluzione interiore nel senso
classico del “re-volvere”, ossia un moto di rinnovamento che riporta all’origine
spirituale dell’uomo.
E per
tornare al mio ‘mitico’ romanzo entangled
e alle sue citazioni superstar:
“La forza del pensare ordinario è strettamente
legata alla forza che conduce l’uomo alla morte. La persona immersa nel turbine
della vita, trascinato dalle forze vitali e incoscienti, difficilmente riesce a
pensare. L’attività del pensiero pone un freno alle forze vitali, in un certo
senso “uccide” la nostra vitalità. Per questo l’uomo carico di anni pensa
meglio del fanciullo che ha tutta la vita davanti a sé. Nel pensiero ordinario
agisce un elemento di morte. (…) Il pensiero sorge da un moto di “anti-pathia”,
ovvero di distacco. Se non ci distaccassimo dall’oggetto delle nostre
considerazioni, non potremmo pensare secondo giustizia. La volontà è invece
animata da una corrente di “sim-pathia”,
ovvero di attrazione. La persona amata ci attrae nel gesto dell’abbraccio.
Anche la persona odiata attrae gli schiaffi dalle nostre mani… Nel sentimento
impulsi di simpatia e di antipatia si mescolano, generando l’equazione
personale, l’insieme dei gusti e delle inclinazioni.”
Nondimeno, “anche
i pensieri sono fattori efficaci dell’universo.”
Pensieri e parole (prima di Rudolf Steiner,
pensatore ‘stonato’, poi di Novalis, il poeta che “adopera le cose e le parole come tasti”).
E per finire due
super-tosti (Fight Club e il Céline
di Bagatelle per un massacro).
Le pellicole erano
tornate al distributore. Le pellicole erano ritornate in circolazione.
Commedie. Drammi. Musical. Sentimentali. Azione. Avventura. Con sparsi qua e là
singoli fotogrammi di pornografia introdotti da Tyler.
Io sono la merda canterina e ballerina del mondo – dice
la scimmia spaziale allo specchio. Io
sono il sottoprodotto tossico della creazione di Dio.
Il mondo impazzisce.
Il mio capo è morto. La mia casa non c'è più. Il mio lavoro non c'è più. E il
responsabile di tutto questo sono io.
Non resta niente.
Sono in rosso in banca. Ma
sono ormai troppo vecchio, troppo avanzato, troppo incanaglito nella strada
maledetta del raffinamento spontaneo... dopo una dura carriera di «duro tra i durissimi»
per cambiar rotta e presentarmi poi all’esame di stile ricamato!...
Impossibile! Il dramma sta appunto qui.
Come potrei essere afferrato, strangolato d’emozione... dal mio stesso
raffinamento? Ecco i fatti, le circostanze...
Recentemente, mi confidavo a un amico mio,
un bravo mediconzolo sul mio stampo, ma migliore, Leo Gutman, parlandogli del
gusto sempre più vivo, pronunciato, virulento che dico? assolutamente
dispetico, che mi sta prendendo per le ballerine... Gli domandavo il suo
parere... Che cosa sarei divenuto io, carico di famiglia...
Gli confessai tutta la mia tempestosa
passione...
«In una gamba di ballerina, il suo mondo,
le sue onde, tutti i suoi ritmi, le sue follie, i suoi desideri sono iscritti!...»
Il poema più ricco di sfumature che sia mai
esistito! Commovente il Gutman! Il poema inaudito, caldo e fragile come una
gamba di ballerina in movente equilibrio, Gutman, amico mio, è in linea con la
risonanza del più gran segreto, è Dio! È
Dio stesso! Nientemeno! Ecco il fondo del mio pensiero!
A cominciare dalla
settimana prossima, Gutman, appena pagato l’affitto... non voglio più lavorare
che per le ballerine... tutto per la danza!...
Null’altro che per la
danza! La vita le prende pure... le trascina... Al minimo slancio, voglio
andarmi a perdere con loro... Tutta la vita... fremente... ondeggiante...
Gutman!... Esse mi chiamano! Non sono più io... Alla sorgente di tutto!... Di
tutte le onde!
OK, onda su onda. Panta rei. Tutto scorre. Tout se tient.
Danzate sul mondo... Solcate i mari e scavalcate i monti... Spostate le montagne... E poi scendete dal monte a portare i doni,
Voi potete fare questo e opere ancor maggiori!