TRANCE BUTTERFLY
Il sapere è una farfalla notturna
“Mi sono interessato di filosofia in maniera eclettica e senza
guide intellettuali. Ciò ha uno svantaggio. Senza una guida professionale
occorrono a volte quindici o venti anni per risolvere un problema. E magari si
scopre poi che, se ci avessero indicato dove cercare, si sarebbe potuto trovare
la soluzione in un libro. D’altra parte una lettura eclettica ha il vantaggio
che si leggono alcuni autori mai menzionati nei normali corsi di filosofia. Nel
mio caso è successo che alcuni autori siano diventati particolarmente importanti
per la costruzione di una teoria costruttivista del conoscere.” (Ernst von Glasersfeld, citato in “Terapia breve strategica”,
di Paul Watzlawick e Giorgio Nardone).
Bene,
sostituendo “filosofia” con psicologia e spiritualità (ho comunque bazzicato la
filosofia e, specie, la teologia), è quello che è accaduto a me. E la PNL,
condita con un po’ di Psicosintesi (a mio parere il migliore approccio
psicologico, insieme con le Terapie Brevi Strategiche – TBS – un bel po’ di
Psicologia Analitica – Jung – Analisi Transazionale e qualcosa di Cognitivismo),
è stata il mio approdo. In aggiunta, qualcosa di “trans” come Gurdjieff (Quarta Via), Steiner (Antroposofia), depurati del “sale grosso”,
oltre che Almaas (Approccio del Diamante)
e Silva Mind Control (Dinamica Mentale),
senza dimenticare, fondamentale, il
Cristianesimo mistico-pratico, inclusi New Thought e Pentecostalismo del
Vangelo Positivo (Joel Osteen e Joyce Meyer, tra i più noti).
Conclusione,
una bella frittata direte voi – oppure, il porto delle nebbie. Un mix
esplosivo, dico io…
Un po’ come il contro-outing del ‘nero’ Buttafuoco. Nell’intervista-scandalo del novembre ’99, in risposta al coming-out di Bobbio, al navigato Norberto il pischello Pietrangelo (e con lui, virtualmente, Lorenzo) confessava: “…Professore, confessione per confessione, io non sono fascista: sono altro. Ho amato lo scandalo di chi gioca da fascista in questo dopoguerra perché è stata questa la prospettiva più inedita da dove ho potuto fare altro, diventare altro, per leggere e studiare in orizzonti ad altri inaccessibili.” (tratto da Gocce di pioggia a Jericoacoara)
Un po’ come il contro-outing del ‘nero’ Buttafuoco. Nell’intervista-scandalo del novembre ’99, in risposta al coming-out di Bobbio, al navigato Norberto il pischello Pietrangelo (e con lui, virtualmente, Lorenzo) confessava: “…Professore, confessione per confessione, io non sono fascista: sono altro. Ho amato lo scandalo di chi gioca da fascista in questo dopoguerra perché è stata questa la prospettiva più inedita da dove ho potuto fare altro, diventare altro, per leggere e studiare in orizzonti ad altri inaccessibili.” (tratto da Gocce di pioggia a Jericoacoara)
Inutile dire che anch’io punto spesso il
cannocchiale verso luoghi poco frequentati (per pigrizia o inerzia mentale) dai binocoli dell’”accademia”.
Fatto è che, in quest'ottica (panottica – non da "Grande Fratello"...),
gli approcci mistico-esperenziali sono quelli che, fuori dalle regole
accademiche spesso stantie e improduttive, producono i migliori risultati in
termini di efficienza, efficacia e, incredibile dictu (per gli “accademici”),
profondità. Ovviamente, fatta pulizia di improvvisati, cialtroni e
sgrammaticati.
Non è certo
un fatto nuovo: così sono nati Buddismo e Cristianesimo, tanto per citare due
note “eresie” (rispetto all’Induismo e all’Ebraismo). Quindi vada per il “diverso”
e il “trans”.
Rispetto a
quest’ultimo termine occorre una precisazione: ora si parla solo dei trans che
attizzano giornalisti-politici e giudici. Ma “trans” significa “oltre”; volendo,
anche “super” (si dice “superuomo” e “oltreuomo” – riguardo alla teoria di
Nietzsche). Ed è di questo “trans”, di questo “oltre” che c’è sempre più
necessità, diciamo “impellenza”.
Basta
col pensiero comune e l’uomo comune…
Ti distingui dal luogo comune
ti piace vivere come sei e rispondere
solo a te...
Come stai?
ti distingui dall'uomo comune
ti piace vivere come vuoi e rispondi solo
a te...
Va bene pure
“trance”. Perché, mentre stupidamente pensiamo che dandoci da fare e sgommando
su SUV impazziti, possiamo ottenere risultati, ciò che effettivamente opera è l’inconscio, ossia quel che resta di
noi (il 90%) quando siamo in “trance” (ossia, almeno il 20% del tempo di
apparente veglia: quando fantastichiamo o agiamo in automatico).
Per usare
una metafora, fa’ conto che il conscio sia come un moscerino sul dorso di un
elefante (l’inconscio). Se il moscerino lungo il cammino vede un bel po’ di
schifezze e, volendo sguazzarci, si mette a pungolare l’elefante perché si
fermi ma questo, invece, ha sete e ha appena visto un bel corso d’acqua,
secondo te chi la vince? Dove andrà
l’elefante?
Se sappiamo
guidare o sfruttare la trance per raggiungere i nostri obiettivi, il gioco è
fatto (in questo la PNL e le tecniche ericksoniane sono insuperabili).
Bene, per
darvi qualche chance in più (ora più che mai c’è bisogno di “aprire tutto il
ventaglio”), dal prossimo post v’introdurrò a come andare “trans” e in “trance”.
Insomma, per usare un termine analogo, a come andare “meta” e raggiungere,
quindi la meta. Per questo ci vorrà (ma io riuscirò a indurla in voi) una
metanòia (cambio di rotta, trasformazione, metamorfosi, trans-formazione).
Per indurre in voi il passaggio da bruco a farfalla, vi metterò, come ormai avrete capito, in trance, ossia in modalità “notte”. D’altronde, per dirla con Heidegger, il sapere è una farfalla notturna…
Per indurre in voi il passaggio da bruco a farfalla, vi metterò, come ormai avrete capito, in trance, ossia in modalità “notte”. D’altronde, per dirla con Heidegger, il sapere è una farfalla notturna…
Ad maiora! (se volete, per aspera ad astra; in ogni caso vi
creerò il “caos dentro” – un caos calmo –
in modo da farvi partorire la “stella danzante”. Male che vada, stelline in
brodo – di giuggiole).