giovedì 29 dicembre 2011

MONTI PYTHON


MONTI PYTHON

Pelo e contropelo


Tutto è politica: c’è la polis, c’è il Terzo Polo, ci sono i polli… C’è il pool (dei magistrati) e ci sono le palle (dell’albero).
C’è il Partito du Pilu (PdP) e, un po’ spennato, il PdL. Qualunquemente, il pollo parla di polis, quello sempre con la polo (anche se produce altre marche) parla di Usa e jet, il jet set parla di politica, il Polo Nord e il Polo Sud rischiano di sciogliersi, il PdL sembra ringalluzzirsi… ma tutti restano al palo. Basta con lo scialo, scialla... gialappa! Lap dance, dance, dance…

Monti: python? Si vedrà: il tempo sarà giudice (come per il Berlu). Per il momento tutto striscia (anche le notizie). Dal caimano al pitone c’è stata solo la caduta delle zampe (quelle toccatutto del Berlu-ska). 
Ma la musica non è poi cambiata, o forse sì: dal rock al lento. Ci vorrebbe un po’ di Jazz: Miles Davis, tanto per dire. Finora abbiamo avuto, lupus in fabula, il Miles gloriosus. Meglio, comunque, gli originali, quelli del Plauto latino e del Monty Python british. Comunque, yes sex, siamo italiani…

Stop! L’anno è all’ultimo step: è tempo di saluti e di welcome all’anno nuovo. Un anno tuttifrutti, ne sono certo. Sarà un anno da fine del mondo!

Per chiudere uno stralcio steppenwolf (so che a voi piace la Kultur) da un mio inedito. E che il caos (di quest’anno: un caos calmo) possa partorire la stella danzante (dell’anno che bussa alle porte – che siano di corno o avorio non importa, l’importante è che sia un anno da sogno).

E mi dice che il primo passo per la vita eterna è che devi morire…
«Non moriremo sul serio… Questa non è una morte vera… Non invecchieremo… Saremo leggenda. Questo è il nostro mondo, adesso, il nostro mondo… e quella gente antica è morta.»
Mi sono appena affacciato alla vita, la vera vita, e già devo trarre le conclusioni... Inizio dalla fine. Non la conosco, né mi interessa. Ma mi attizza. Glisso sui particolari (il diavolo si nasconde nei dettagli). La Sapienza mi dice che “la vita degli sciocchi è spiacevole, inquieta, tutta proiettata al futuro.”  Ho cercato Sofia e ho trovato Diana (e Dio? Nicchia).
Se sapessi come va a finire questa storia, sarei più che felice di essere già morto e in Paradiso… Forse diventeremo leggenda, forse no. No, dico io, ma aspetta… Che cosa sarebbe Gesù se nessuno avesse scritto i Vangeli?
Non posso aspettare. E poi sono qui, con Diana e le altre (gli altri sono un dippiù). E se sono qui è perché devo andare di là. L’oltre mi aspetta. Ma è qui tra di noi. È dentro di noi… Conosco la mia sorte. Un giorno sarà legato al mio nome il ricordo di qualcosa… Saremo leggenda.
Tre settimane senza dormire. Tre settimane senza sonno e tutto diventa un’esperienza extracorporea. Il mio dottore ha detto: «L’insonnia è solo il sintomo di qualcosa di più importante. Scopri che cos’è che non funziona davvero. Ascolta il tuo corpo.»
Resto in ascolto (Come back in one piece di Aalyah ft DMX accompagna tutta la cavalcata. Che valchiria Diana…). Sento ogni fremito e ogni sospiro di ogni mio membro. A pelle, underskin (io Apollo ft Diana). Miro nel deserto, cerco i miraggi, diserto le ombre. Cavalco le onde (io Dioniso vs Nettuno). Mi rimiro in specchi d’ambra. Sono lucido come mai prima. Chiaroveggente. Come mai domani (allora vedrò viso a viso).
È adesso che mi metto a piangere. Piangere è facile nel buio soffocante, quando vedi che tutto quello che riuscirai mai a combinare finirà in spazzatura. Tutto quello di cui potrai mai andare fiero finirà buttato via.
Sono pronto a raccogliere i pezzi. Li ricomporrò uno a uno. Ne farò opera nuova. Del resto, oggi è l’ultimo giorno della mia vecchia vita.