IN THE CUT
Oggi un po’ di riflessioni tra l’Alto e il basso. Riflessioni low cost (coast to coast: tratte da Gocce di pioggia a Jericoacoara).
La musica, il cinema, anche le droghe: l’importante era sperimentare. Parlo degli anni ’60 (ero tra il bambino implume e il teenager scalpitante), ’70 e ’80. E con strascichi, o reinvenzioni, ancora oggi.
Questo il viaggio che ciascuno di noi, se ha vissuto, ha fatto. E io ho vissuto, tu hai vissuto. Tuttavia, ci siamo poi ritrovati in un vicolo cieco. Ma erano esperienze che andavano, e vanno fatte. Nell’Ecclesiaste c’è scritto: “Rallegrati pure, o giovane, durante la tua adolescenza, e gioisca pure il tuo cuore durante i giorni della tua giovinezza; cammina pure nelle vie dove ti conduce il cuore e seguendo gli sguardi dei tuoi occhi…” Quindi, alla Agostino (memore di Paolo): Ama e fa’ ciò che vuoi!” E tornando indietro a Paolo, l’apostolo, sintetizzando: Nessuno ti può giudicare (se sei ‘figlio di Dio’); anzi, sei tu a poter giudicare (in linea teorica, ma evita, possibilmente, di farlo…). E sei libero di fare, leggere, vedere, ogni cosa (ma non tutto è utile o fa bene…).
Rievocando Qohélet (l’Ecclesiaste, per capirci): “Bandisci dal tuo cuore la tristezza, e allontana dalla tua carne la sofferenza…”; tuttavia, il ‘Predicatore’ (sempre lui, l’’ecclesiaste’) aggiunge – sintetizzo anche qui il concetto –: ricordati del tuo Creatore e temi il Suo giudizio.
In definitiva, libertà ma non licenza, vita gioiosa, piena, al cento per cento, ma con un senso. Riassumendo, alla Borges: Dio non ci pompa, né ci giudica. Fa meglio…
Julim comprese nell’animo che Arianna vedeva lontano e voleva scandagliare le profondità. Però faceva solo piccoli passi, perché trattenuta dal pre-giudizio, ma anche da dati di fatto, incontrovertibili. C’era in lei, malcelata, la paura di far entrare troppo gli uomini nella sua anima (e nel suo corpo?).
«Lo so, il cristianesimo è messo in cattiva luce da una visione mesta, triste, grigia, del regno celeste qui in terra. Che non è nemmeno il nirvana buddista. Invece, il cristiano deve vivere con gioia, sfrontatezza, piacere… E parlo di una ‘situazione esistenziale’ che è già operativa adesso, qui e ora. Puoi vivere in paradiso (non solo spirituale, ma anche, per così dire, carnale) già su questa terra. “Riportate, come me, la virtù volata via sulla terra – sì, riportatela al corpo e alla vita; perché dia un senso alla terra, un senso umano!” Così cantava Nietzsche, anticristiano, forse, ma fedele (quando la Supermind scendeva in lui) al verbo di Gesù, che lui pure ammirava. L’importante, comunque, è non farsi coinvolgere al punto da perdere la libertà; non farsi risucchiare dalle contingenze, non farne degli idoli.»
«Posso aiutarti io – Arianna s’infilò nello spiraglio rimasto dischiuso tra le parole di pietra di Julim – venendoti in soccorso con le parole lette sul sito di quel Miro con cui Lorenzo ultimamente flirtava (internettamente). È Gottfried Benn che parla, uno che pasteggiava a pane e nichilismo: “Riconosci la situazione e rapportati ad essa. Ma senza farti coinvolgere. Collabora pure alle convinzioni del mondo, alle sintesi in tutte le direzioni della rosa dei venti se istituti ed uffici lo richiedono. L’importante è che tu tenga libera la testa in cui deve sempre esserci spazio libero per l’immaginazione. Qui il reale si concentra, si modella e sorgono le forme...”»
«”Un giorno è gioia e un altro obbrobrio” – è sempre Benn, un po’ pensatore un po’ ‘predicatore’. Sei cascata bene, Arianna, questo è un giorno di gioia! Un giorno di salvezza (a dire il vero già da ieri). Verità della verità. Ti ho salvata,. perché ti è stata data una missione. Non posso, al momento dirti di più. Solo questo, il tuo compito: recuperare la vera essenza del messaggio di Gesù Cristo: liberare l’uomo e la donna da ogni vincolo d’oppressione – personale, familiare, sociale e da parte delle ‘potenze’ (non solo l’ingiustizia del Sistema, ma gli ‘ostacolatori’ invisibili, quelli che tramano alle nostre spalle e ordiscono le loro reti dentro e fuori di noi).
Strappa le rete! Non affidarti ad ateismi, materialismi, satanismi, e a ogni altro ismo. Sono reti a strascico. La vita terrena è una penisola, attaccata, mediante un piccolo istmo, al continente celeste. Puoi andare su e giù, se realizzi, e portare i doni sulla terra. Giù dal monte. L’uomo è un cavo teso tra il verme e Dio. Certo, non è né angelo, né bestia, eppure ha tutte le possibilità (potenzialmente). La donna, altrettanto (ma forse lo comprende meglio). Non c’è, però, bisogno di ‘emigrare’ sul ‘continente’. E neppure di andare ‘oltremare’. Quello che ti offro non è una nuova religione, non è nemmeno magia, ma è l’alternativa più efficace e duratura a entrambe (e senza controindicazioni). Potrai riuscire a primeggiare nella vita, ma non nel senso comune, bensì per sfruttare al meglio tutta l’ampia gamma di potenzialità che Dio ha dato all’uomo. A ciascun uomo e donna Dio ha mandato Cristo (una volta fisicamente, per tutti – anche se è stato storicamente limitato a una striscia di terra –, ora, spiritualmente, per i molti) per distruggere le opere del Diavolo: in pratica, per liberarli da malattie, oppressione, indigenza, ingiustizie, ecc. ecc.
Per liberarti. Anche dalla ‘religione’ e dai suoi ‘vincoli’. E per darti shalom – pace, felicità, benessere totale. Welfare (senza usura). E, soprattutto, per ampliare il tuo orizzonte. Per dare sostanza al tuo essere-nel-mondo. Per profumarlo di ‘essenza’. Anzi, questa è la cosa più importante. Se non altro condivisa pure dai teologi, che, invece, arrancano a star dietro al Diavolo, anzi se lo sono lasciati sfuggire o l’hanno legato al lettino (della psicanalisi). E io sono teologo…»