SIGNS & SOULS
«Sulla tua strada Dio ha posto dei segnali, basta saperli leggere. Allegramente. Più hai gioia, più sei connesso con Dio. Ama te stesso in connessione con lo Spirito. Lasciati attrarre da Lui. Vale la legge dell’attrazione: ciò su cui puntiamo l’attenzione, quello che pensiamo, immaginiamo e sentiamo fortemente, lo attiriamo nella nostra esperienza e vita. Pensa a Giobbe: pensava a qualcosa di negativo e subito gli piombava addosso…»
Gaia si portò le mani in testa, fingendo di scrollarsi di dosso un macigno. Poi l’ombroso Sisifo si allontanò e tornò l’ambra drïade.
Gaia: ninfa, amazzone, sirena. Forse, angelo. Comunque, donna.
«Ciò su cui dirigiamo attenzione ed energia, lo portiamo alla forma. Ma solo, o soprattutto, se siamo sintonizzati con Dio, colui che genera e rigenera. Negli altri casi, spesso, è solo deformazione. Dovuta a disinformazione. Chi crediamo di essere, diventiamo. La legge dell’attrazione funziona sempre, che ne siamo consci o no. Il simile attrae il simile …vibrazioni analoghe. Come pensi, così agisci e così vivi. Già nell’Antico Testamento si sottolineava il nesso tra azione e condizione di esistenza, tra azione e destino. Quest’ultimo inteso, non come punizione, ma come ‘ritorno’, compimento/adempimento di ciò che si è fatto. Se getti la rete puoi trovarti intrappolato in essa… È nell’ordine delle cose, nel dharma.»
Gaia scosse i capelli, charmante (era il suo karma), onda su onda (senza perdere la trebisonda).
«Slegati la testa (al che Lorenzo si ricordò di un bel motivetto ‘rock-cristiano’), fa’ fluttuare il tuo cervello, fantastica nel profondo, concediti ogni tanto la meditazione: è discepolato della mente, ti rende intimo con te stesso, è un modo per evitare che tu giudichi o ti attacchi a ogni contenuto mentale. Tutto questo sviluppa distacco, consapevolezza, intuito. Soprattutto, empatia, intuizione emotiva. Ogni tanto, fa’ il vuoto nella tua mente: non è solo roba buddista o un invito al Diavolo a entrare nella tua mente, come molti cristiani erroneamente pensano. “Il deserto cresce: guai a colui che cela deserti dentro di sé.” Eppure, qualche volta il deserto riempie… Il deserto è vuoto, ma lì spesso s’incontra Dio (anche il Diavolo, con le sue tentazioni. Niente paura, basta sbattergli in faccia: Sta scritto…). Concediti di tanto in tanto il silenzio. Fermati e ascolta la voce dello Spirito. Fuori dal ‘mercato’ troverai quello che ti serve. Dio spesso lo incontri nelle strade vuote, nel silenzio, nella cameretta buia, nella tenebra ‘luminosa’… Lì dove il tempo s’interseca con l’eternità. E il tempio incontra la piazza. Ma fuori dal ‘mercato’ e dalla ‘moralina’… Lo spirito fermenterà e l’attenzione si sposterà sul divino. Sensibilizzati!»
Lorenzo continuava a rimanere spiazzato. Una ragazza (per di più fisicosa) che parlava di Spirito, che in posizione yoga non parlava di Buddha (così di moda – un po’ meno, adesso) ma di Bibbia! E poi, non in modo chiesastico o devozionale. Piccole bionde crescono…
«Molti sono desensibilizzati – Gaia continuava a battere il ferro finché era caldo – con il corpo schiavo dei desideri dell’ego. Esiliati dallo Spirito, hanno trovato rifugio nel corpo o, al massimo, nell’intelletto: sono dominati dalle emozioni o imprigionati in una rete difensiva su vari fronti. Non si rendono conto di abitare in un territorio vitale, in cui ci sono, sì, nemici, ma anche amici, angeli. Se realizzi questo, anche il corpo e le sue gioie avranno un senso. Anzi, la gioia sarà più inebriante.»
Le mani a coppa si scontrarono in un brindisi virtuale, dopo di che la bionda ondina gettò in mare l’aereo flûte.
«Chi ti visita può essere un angelo, talvolta Dio stesso. Ne seppe qualcosa Abramo, convalescente nella tenda dopo la tardiva circoncisione…»
Gaia continuò a veleggiare, col vento in poppa (aveva in effetti le curve al posto giusto). Per niente concisa.
«Abbiamo diritto alla felicità, ma la mente è il grande sabotatore. Non solo il grande inquisitore… Occorre per questo sviluppare la consapevolezza, ma wu-wei – agendo come se non si agisse… –, e un’attitudine win-win. Devi poi lavorare coi (e sui) sogni (sia quelli che entrano dalle porte di avorio sia quelli, più incisivi, che entrano dalle porte di corno). Senza per questo trascurare – horny… – le necessità del corpo. Fitness e joyness. E se c’è qualche barriera, qualche vuoto da superare: la fede sconfigge la paura. Avendo lei, la fede, come alleata, possiamo fronteggiare il ‘gran predatore’. Dopo di che, Lorenzo, passa oltre. Velocemente, senza soffermarti troppo sulle tue ‘rovine’. Sei indirizzato verso il risultato – solution oriented –, non ‘collotorto’ come la moglie di Lot (che guardò indietro e diventò una statua di sale). “Passa in rassegna le gioie e i dolori, le pene e le esperienze, tutte le azioni come se fossero cose di un altro. Ognuno infatti guarda con chiarezza nella vita degli altri, e trova la giusta medicina per i mali che non gli appartengono.” Così parlò Rudolf (Steiner). Beviti questa medicina… Ma poi rivolgiti al Grande Medico. Se vai oltre l’Io diventerai (quasi) come Dio. Il salmo otto in questo è esplicito. Crescerai alla statura di Cristo. Non in senso devozionale, da bizzoche o baciapile, ma in modo creativo, eroico, mi viene da dire erotico. Cioè, forte, passionale, capace di attrarre e sedurre (nel significato nobile del termine). Non più tu, ma Cristo in te. E se proprio vuoi fare una sosta di riflessione, concediti solo un breve self enquiry per riscoprire la tua vera natura. E poi passa subito all’attacco. O forse vuoi scavare come un archeologo negli strati del tuo subconscio, e mettere a nudo le tue ferite? Se proprio vuoi, fallo, ma sii veloce. E se fai qualche cattiva scoperta? Accetta la tua ombra, ma portala alla luce! Ammetti la tua paura, amala! Ma non fossilizzarti sul passato: scopri i reperti e poi sotterrali (ma conserva i ‘fossili’ migliori). Cèntrati, focalizzati, sulla soluzione. E ricordati: vale più il cambiamento correttivo, la metànoia, del counseling o della terapia psicologica... In ogni caso sarò la tua coach.»
Mentre ascoltava Gaia, zigzagante tra Cristo e Jung, Lorenzo decrittava, con l’aiuto dall’intuito, fecondato dall’incontro clandestino del suo superconscio con l’inconscio, i tanti segnali disseminati nel ‘progetto in bottiglia’. In particolare, complice l’inconscio collettivo (che faceva da padrino al suo subconscio), quei quarant’anni d’attesa da parte di elfi (angeli?) e umani. Tutto coincideva! Tout se tient – avrebbe detto monsieur Gurdjieff. Il tempo era davvero maturo per il grande salto.
Hip hop, no more drama, il girovagare nel deserto era ormai finito… La vecchia generazione era morta!
Tratto da Gocce di pioggia a Jericoacoara.