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Pensieri di Fine Anno
Così vicina è la gloria alla nostra
polvere
così vicino è Dio all’uomo
che quando il Dovere sussurra: Tu
devi!
l’uomo risponde: Io posso…
(Ralph Waldo Emerson).
Chiudo l’anno con
questa citazione illuminante, cui aggiungo un pensiero dello skizzato Bukowski:
È Natale da fine ottobre. Le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti. Io vorrei un dicembre a luci spente e con le persone accese.
È Natale da fine ottobre. Le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti. Io vorrei un dicembre a luci spente e con le persone accese.
Ma torniamo a noi e
alla nostra fine anno: Così vicina è la gloria alla nostra
polvere, così vicino è Dio all’uomo. È un augurio, ma anche
un incentivo a risvegliare il nostro eroe interiore, il nostro Cristo dentro.
Felice il paese, che non ha bisogno
di eroi! – sono le parole di un personaggio di Bertolt Brecht
(che, a dire il vero, hanno poco senso). Un altro replicava: Meglio avere le mani sporche che non le mani vuote (e qui c’è maggior senso).
Bene, se non possiamo
essere eroi (ma almeno nel nostro piccolo cerchiamo di esserlo…), proviamo
almeno di non avere le mani vuote… Impegniamoci, quindi, stiliamo un programma di azioni da fare l’anno venturo,
buttiamo giù su carta qualche desiderio su
cui focalizzarci, cerchiamo qualche libro, corso, spunto (anche su YouTube,
su questo stesso blog; oppure, meglio, dentro
di noi); insomma, qualcosa da cui partire per il nostro viaggio di miglioramento personale (interiore ed
esteriore) – il nostro viaggio dell’eroe – e poi cominciamo, seriamente (ma con allegria ed entusiasmo) il nostro training, la
nostra danza.
Ho detto entusiasmo (en Theos: Dio dentro):
immergiamoci con la mente, le emozioni, il nostro corpo, insomma tutto il
nostro essere, nel risultato già raggiunto:
…chiudi gli occhi, estraniati da tutto il resto, entra in te stesso – è buio, stai
scivolando in un tunnel, ti lasci andare, sempre più veloce… poi una luce in
fondo, sempre più forte… ora sei fuori
dal tunnel, nel tuo futuro desiderato, che è già adesso… Bello, pimpante, in ghingheri, sicuro di te, come ti vuoi, come tu vuoi, con le persone che vuoi, il lavoro
che vuoi, se lo vuoi, le sensazioni
che vuoi, i pensieri, le emozioni, le
sensazioni che vuoi, le tue passioni,
la
tua estasi…
Dai, corri, vola, e poi scendi giù a terra!
Sono fuori dal tunnel del
divertimento
Sono fuori dal tunnel del
divertimento
Quando esco di casa e mi annoio
sono molto contento
Quando esco di casa e mi annoio sono
molto più contento
Gli incontri, gli scontri, lo
scambio di opinioni, persone che son fatte di nomi e di cognomi…
Venghino signori, che qui c'è il
vino buono, le pagine del libro e le melodie del suono…
Si vive di ricordi, signori, e di
giochi, di abbracci sinceri, di baci e di fuochi…
Sono tutto un fuoco, sei tutto un fuoco.
Tutto questo è un inno
all’entusiasmo (en Theos: il Dio dentro…); per questo, sempre di Emerson (senza Lake & Palmer), ti cito quest’altra:
Ogni grande e importante momento negli
annali del mondo è sempre il trionfo di un entusiasmo: il pensiero è il fiore,
il linguaggio il boccio, l’azione il frutto.
Nel 2020 succederà
tutto questo: fiore, bocciolo, frutto…
È una mia percezione,
forse solo un desiderio, sta a te (e a me) farlo diventare realtà.
Quando le porte della percezione si apriranno tutte le
cose appariranno come realmente sono: infinite. (William
Blake).
Sì, ci saranno, forse, dei problemi, ma tu glissa sui problemi, fanne una
glassa, saltaci su, scuotiteli di dosso e
punta alle soluzioni:
Col complicarsi dei problemi, si
vanno perfezionando anche i mezzi per risolverli. (Josè Ortega Y Gasset).
Sarà che sono un
sognatore, ma io so che il 2020 sarà
fatidico (oltre il fato, forse a casa delle fate – fate voi). D’altronde: la casa della poesia non avrà mai porte. (Alda Merini)
In ogni caso, sarà un
anno sacro. E non potrà essere altrimenti, perché, per dirla con Nicolás Gómez
Dávila: respiro
male in un mondo non attraversato da ombre sacre.
E non appena ti sveglierai il Primo dell’Anno
devi tatuarti in mente e nel cuore queste parole – e vedrai che qualcosa succederà (già dal due gennaio…):
Puoi essere più grande di qualsiasi cosa ti possa
accadere. Rifletti: l’idea di successo è sempre nella tua mente. Trovala… (Norman Vincent Peale)
Ma ricorda questo, è sempre il buon Peale
(che non perde mai il vizio) a dirlo:
Chiedi a Dio ciò che vuoi, ma sii disposto ad accettare quello che Dio ti dà, perché potrebbe essere meglio di ciò che tu hai chiesto...
Chiedi a Dio ciò che vuoi, ma sii disposto ad accettare quello che Dio ti dà, perché potrebbe essere meglio di ciò che tu hai chiesto...
I doni: molto oro (ricchezza, in tutti i sensi), f(i)umi di incenso (successo) e tanta mirra
(guarigione, fisica ed emotiva) – anche un po’ di birra e, volendo, del buon
primitivo (a me piacciono anche lo zinfandel e il nero di Troia).
Su con la gioia: Sursum corda e… leviamo i calici!