DOG WHISPERER
L’uomo che sussurra ai cani
Non sono
particolarmente amante dei cani, ma sono aperto al cambiamento (al can-biamento).
E la serie Dog Whisperer – quella con Cesar, lo psicologo che sussurra ai cani – ha ampliato, di molto, la mia
visuale. E mi ha fatto capire che la riabilitazione canina passa, soprattutto, attraverso
il ‘cambiamento’ del suo ‘padrone’, che, da gregario – come di solito è diventato in questa società liquida – deve ridiventare
capobranco.
Assumendo
un atteggiamento autorevole, assertivo e carico di energia positiva, il dog-sitter diventa dog-leader. Questo perché, come è ormai assodato, essendo tutto in relazione (tout se tient) – in questo caso una relazione particolarmente empatica – cambiando uno dei due elementi del sistema
(l’uomo), anche l’altro (il cane) cambia.
Il che avviene soprattutto a livello di energia – perché, anche questo dovrebbe essere scontato da Einstein in poi (per non parlare della fisica quantistica), tutto è energia.
Il che avviene soprattutto a livello di energia – perché, anche questo dovrebbe essere scontato da Einstein in poi (per non parlare della fisica quantistica), tutto è energia.
Giustissimo!
Io che da qualche anno sono diventato fautore (e autore) della Programmazione
Neuro-Linguistica (PNL), il sistema più efficace e co-involgente di trasformazione
dell‘'atteggiamento’ esistenziale, non posso che condividere. Quindi, per
curiosità, non conoscendo la storia di Cesar Millan, ho fatto un po’ di surf
sulla Rete ...e che trovo? Apprezzamenti – ça va sans dire – ma anche un sacco
di critiche. Eppure, a me che sono di occhio fine, Cesar piace moltissimo. È decisamente
sopraffine e profondo nel suo intuito e nella sua penetrazione psicologica degli
uomini e degli animali. Un vero e proprio maestro (coach, trainer, mentore, sponsor, caregiver...) 'olistico', estremamente abile e 'fluido' nell'usare il body-talk e il "contatto energetico". (Vi assicuro, Cesar non mi ha dato nemmeno un dollaro - o un 'peso'...).
Vado a leggere le critiche, per avere qualche spunto di
riflessione (l''angelo' creativo dev'essere bilanciato dal 'diavolo' critico), e che spunta...: la solita melassa di banalità, luoghi comuni, insipienza buonistica e da pseudo-pensiero-forte, tipico di quella platitude, che, pensandosi 'alta', vorrebbe far da argine al
cosiddetto Pensiero Debole.
Il deserto cresce: guai a chi cela deserti dentro di sé. (Nietzsche)
In particolare, si accusa il buon Cesar (uno yankee molto ma molto 'latino') di poca scientificità (sic), di eccesso di assertività (violenza sui cani...) e, immancabile, di fumisteria New Age: solo perché parla di energia, dimenticando, gli ignorantoni bla-bla-bla, che ‘energia', ossia dynamis, non è fumus New-Age – diventata un'etichetta-paravento per chi, con la demonizzazione dell'autre, vuol mantenere lo status quo e conservare la poltrona dei 'poteri' consolidati dei para... – ma, al contrario, è un must della Tradizione (la Sophia Perennis), oltre che un concetto forte della filosofia fin dai tempi dei presocratici (per non parlare di quante volte ‘energia’ – tradotto anche con spirito, virtù, ecc. – soffia nel Nuovo Testamento…). E che con i cani si debba 'lavorare', più che col corpo, con l'energia, ossia a livello 'sottile', è a dir poco lapalissiano...
Il deserto cresce: guai a chi cela deserti dentro di sé. (Nietzsche)
In particolare, si accusa il buon Cesar (uno yankee molto ma molto 'latino') di poca scientificità (sic), di eccesso di assertività (violenza sui cani...) e, immancabile, di fumisteria New Age: solo perché parla di energia, dimenticando, gli ignorantoni bla-bla-bla, che ‘energia', ossia dynamis, non è fumus New-Age – diventata un'etichetta-paravento per chi, con la demonizzazione dell'autre, vuol mantenere lo status quo e conservare la poltrona dei 'poteri' consolidati dei para... – ma, al contrario, è un must della Tradizione (la Sophia Perennis), oltre che un concetto forte della filosofia fin dai tempi dei presocratici (per non parlare di quante volte ‘energia’ – tradotto anche con spirito, virtù, ecc. – soffia nel Nuovo Testamento…). E che con i cani si debba 'lavorare', più che col corpo, con l'energia, ossia a livello 'sottile', è a dir poco lapalissiano...
Le
stesse accuse che, talvolta, qualche dinosauro roboticamente (Gurdjieff e
Assagioli docunt), se non in malafede, fa alla PNL… Ovviamente conoscendola solo per sentito dire. Tutto questo a prescindere dal
fatto che ci sia qualche piennellista all'americana da 'applausi' a spron battuto o qualche fai-da-te che non imbrocca i congiuntivi.
Ma questa è un’altra storia...
Nel frattempo, mentre smanettavo sul piccì, ecco
sbucare, puro sincronismo junghiano, un documento tratto da un seminario scientifico
(La fine dell’incanto), che, guarda caso, cade proprio a fagiolo.
Ecco un brevissimo stralcio, ma è come il cacio sui maccheroni (pardon per il
verbum inferum, in genere vesto subimen…).
Ciascun cervello umano ingloba un cervello da rettile. Tra
il cervello rettiliano e il cervello più evoluto c’è di mezzo un cervello
mammaliano, da cui emergono le affiliazioni, gli attaccamenti, le appartenenze,
ma anche le mafie, le sette, le caste. Da lì emergono anche i Miti ... se vogliamo riconoscere il meccanismo dell’imprinting alla base
della fenomenologia del culto della personalità e del culto di miti più
astratti. Poi ci sono i lobi frontali, dove finalmente si ragiona sulla base di
evidenze.
Non per dire che il cervello più primitivo non ragioni. Si
tratta di un ragionare più semplice ed arcaico che è adatto per circostanze più
primitive. Sta di fatto che la realtà cambia davvero rapidamente ed i
ragionamenti semplici dovrebbero essere sostituiti da ragionamenti più
articolati. Per sopravvivere al nuovo che avanza il genere umano dovrebbe imparare
ad usare sempre di più i lobi frontali. Sembra che si siano sviluppati apposta
per questo compito.
L’equilibrio tra i lobi frontali ed il cervello più primitivo
è storia piuttosto recente. L’illuminismo ha puntato sul mito della Ragione;
esagerando. Il Romanticismo ha recuperato i danni dell’illuminismo, esagerando.
Poi le guerre mondiali hanno dimostrato quanto il rettile sia sempre vitale e
pronto ad emergere in circostanze di crisi. Insomma ci si dibatte tra il
rischio che i lobi frontali si montino la testa, pensando di poter fare a meno
di tutto il resto e l’altro rischio, di pensare di sola pancia, cosa che poi
conduce ai conflitti. Si spera che dopo l’ultimo conflitto mondiale il genere
umano ci penserà su bene prima di affidarsi ancora alla pancia. Anche se
pensare di pancia e puntare scommesse sul cane vincente è uno sport molto
eccitante e ancora molto praticato.
Per Oscar Wilde la maggior parte dei cervelli in
circolazione opta per questo tipo di scelta. Così, se la parte razionale del
nostro cervello non è attivata da qualche emozione che la tenga sveglia ed
operosa, riemerge il branco, se non addirittura il predatore. Per la verità il
predatore rimane sempre attivo, basta vedere cosa non siamo disposti a fare per
vincere un concorso o per entrare nelle grazie di un miliardario. Forse è più
esatto pensare che il predatore rimane in stand-by, quando è più vantaggioso
che emerga il cervello gregario. In tal caso le cose funzionano in gruppo, o
meglio: in branco.
La gerarchia è fondamentale in queste circostanze. Comportarsi
da leader o sostenere appassionatamente il capobranco è la stessa cosa. È lo
stesso cervello mammifero a funzionare. Qui si contempla il Grande Vecchio e la
sua corte di nani, servi ed escort. Poi, nella Società di Massa, dove il branco
rischia di non funzionare più, entrano in scena altri meccanismi, che sono
stati ben descritti da Elias Canetti (Massa e Potere). Quindi, il nostro
cervello funziona in modalità predatore / gregario / massa, secondo i contesti
e le opportunità. Sì le opportunità, perché è assodato che ciascun cervello è
un cervello opportunista, anche quando funziona in modalità empatica. Anche
quando fa l’altruista.
C’è un motivo forte per spiegare perché Oscar Wilde ha
ragione sull’uso che si fa dei cervelli: è il principio di economia. Usare i
lobi frontali è un processo lento e dispendioso. Si consuma tanto più glucosio
a pensare razionalmente! È la carta da giocare proprio quando tutte le strade
scontate sono bloccate. Esattamente dove ci si trova oggi, con
l’insostenibilità del welfare, con la crisi del debito sovrano. Con la
necessità di concepire un futuro possibile per noi e per i nostri figli. È il
momento giusto per avvertire la necessità di ragionare spassionatamente. Per attenuare
le appartenenze e considerare le cose da una prospettiva planetaria. (…)
Se le proposte politiche in campo non sono convincenti è
bene che l’elettore aspetti a decidere. Lo sanno bene i dinosauri di mestiere,
di destra e di sinistra, che puntano sui riflessi condizionati primitivi, per
vincere le elezioni, invece che su argomenti convincenti. (...) Quanto più uno è informato,
tanto più facilmente si colloca in una posizione non allineata. Chi invece ha
buttato il cervello all’ammasso sa già per chi votare.
Solo chi ragiona si sposta tra gli schieramenti, vincendo
le affiliazioni mammifere o le reazioni rettiliane. (...) Dategli degli argomenti
convincenti e farà la cosa giusta. Mostrategli come funziona il giurassico che
è dentro ciascuno e come funzionano le mafie che sono dentro ciascuno e come
funzionano le masse; mostrategli dove conduce la pancia. E poi mostrategli
degli esempi di buona e pacifica convivenza. Mostrategli insomma le soluzioni
che si possono osservare in giro per il mondo e farà la scelta migliore. Perché
gli conviene. Perché è sempre più necessario farlo per evitare disastri.
Le modalità rettiliane, mammaliane o da formicaio sono sempre in linea. Ognuno di questi scenari è inquietante, dal momento che, nel mondo globalizzato, il potere di ribaltare il tavolo è a disposizione di chiunque, con sempre maggior facilità. Basta sempre meno per riuscire ad organizzare un disastro. In questo clima è sempre più necessario fare la scelta giusta: quella che ci avvicini alla pacifica convivenza e ci allontani dal caos. L’informazione e il ragionamento sono l’antidoto al dinosauro, al lupo ed al formicaio che è in noi. Il banale ragionamento che si fa quando si sceglie un prodotto al supermercato dopo avere acquisito informazioni.
Tra le armi di distruzione di massa oggi sempre più disponibili a tutti, ci metterei anche l’informazione giusta che scardina i meccanismi su cui si regge il potere. L’informazione è un’arma di distruzione dell’idiozia di Massa. Si guardi che cosa sta succedendo nel Mediterraneo per opera di Internet e dei telefonini. Il futuro fa paura, però è possibile trovare buone soluzioni se solo ci si mette a cercarle ed a condividerle. In questo scenario ricco di rischi quanto di opportunità c’è tutto quanto serve per attivare al massimo i lobi frontali. Guai a cedere al cinismo. Le soluzioni migliori esistono, sempre.
Le modalità rettiliane, mammaliane o da formicaio sono sempre in linea. Ognuno di questi scenari è inquietante, dal momento che, nel mondo globalizzato, il potere di ribaltare il tavolo è a disposizione di chiunque, con sempre maggior facilità. Basta sempre meno per riuscire ad organizzare un disastro. In questo clima è sempre più necessario fare la scelta giusta: quella che ci avvicini alla pacifica convivenza e ci allontani dal caos. L’informazione e il ragionamento sono l’antidoto al dinosauro, al lupo ed al formicaio che è in noi. Il banale ragionamento che si fa quando si sceglie un prodotto al supermercato dopo avere acquisito informazioni.
Tra le armi di distruzione di massa oggi sempre più disponibili a tutti, ci metterei anche l’informazione giusta che scardina i meccanismi su cui si regge il potere. L’informazione è un’arma di distruzione dell’idiozia di Massa. Si guardi che cosa sta succedendo nel Mediterraneo per opera di Internet e dei telefonini. Il futuro fa paura, però è possibile trovare buone soluzioni se solo ci si mette a cercarle ed a condividerle. In questo scenario ricco di rischi quanto di opportunità c’è tutto quanto serve per attivare al massimo i lobi frontali. Guai a cedere al cinismo. Le soluzioni migliori esistono, sempre.
Bene, le soluzioni esistono
sempre: purché si ragioni con flessibilità e con la massima varietà opzionale e configurazionale possibile. Gli step della "nuova nascita" mentale? Dalla
dissoluzione e desolazione dei luoghi comuni dei ben-pensanti (ossia, i rettiliani
mammoni) alla dissalazione della mente dei mammaliani (i rettiliani sulla via di
Damasco, convertiti dalla ‘luce’ sfolgorante del Mito), fino alla soluzione
finale degli ‘utenti’ della neocorteccia, dei lobi frontali, insomma dei
razionali un po’ fantastici, che riescono a coniugare i due emisferi cerebrali.
Insomma, i ‘redenti’ dall’idiozia di massa. Ite, missa est.
P. S. Can che abbaia non morde!