GOODBYE
HALLOWEEN, HALLO WIN WIN
Dell’amore
e di altre cose
Your love is king
Crown you with my heart
Your love is king
Never need to part
Your kisses ring
Round and round and round my head
Touching the very part of me
Crown you with my heart
Your love is king
Never need to part
Your kisses ring
Round and round and round my head
Touching the very part of me
Sì, your love is
the king… your kisses ring…
Il tuo (vostro)
amore è il re, i tuoi (vostri) baci mi accerchiano… E tutto questo malgré (o a causa di) Halloween.
Da De Sade a Sade. Non voglio entrare nella vexata diatriba sulla All Saints pagana: che sia devil
o angel poco importa – anche se i
‘santi’ sono in grado di comprendere quale
sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e conoscere l’amore di
Cristo che sorpassa ogni conoscenza…
Bene, lasciamo san
Paolo e accogliamo il Cristo – hallo – che
è li sulla ‘porta’ e ‘bussa’.
Sia il nostro un atteggiamento win win.
Perché dico tutto
questo, che potrebbe apparire mieloso, da “tempo delle mele”: una melassa,
insomma.
Perché, purtroppo,
la melanconia – la bile nera – dilaga e dilava sempre più. Fino a ieri
Berta filava, la Berti fiatava, la Bruni sfilava (e Sarkò friggeva). Ora per molti non resta che
la toccata e fuga, la resa, la ressa, la rissa, o le risa – ma non più da Pierino la peste (e trash
movie anni ’80) o da ‘high’ da ‘pera’ e da 'pista', ma solo da peste nera…
Questo perché i più
si fanno trascinare dalla corrente del disimpegno mentale (e soprattutto, spirituale) totale.
Si vuole rimanere
ancorati alla realtà, con i piedi per terra e, se si affonda nel fango e nelle
sabbie mobili, ci hanno abituati, perché dobbiamo
essere ‘autosufficienti’, a volerci aggrappare a noi stessi.
Questo sì è possibile, ma solo se siamo riusciti a liberare lo “splendore prigioniero”, ovvero l’amore (non quello di ‘amò’) e tutte le altre qualità della nostra essenza: o per dirla papale papale, il nostro spirito.
Questo sì è possibile, ma solo se siamo riusciti a liberare lo “splendore prigioniero”, ovvero l’amore (non quello di ‘amò’) e tutte le altre qualità della nostra essenza: o per dirla papale papale, il nostro spirito.
E se non è riuscito
il barone di Munchausen, che pure aveva gli attributi, a uscire dalle sabbie
mobili, cercando di tirarsene fuori, insieme al suo cavallo (simbolicamente, le
emozioni), facendosi forza acchiappando con il suo braccio (la ‘volontà’) il
suo codino (la sua ‘presunzione’) per cercare di sollevarsi in alto, figuriamoci
se potremmo farcela noi…
E io sono solo un 'ponte', una 'ringhiera', ma non la vostra stampella...
E io sono solo un 'ponte', una 'ringhiera', ma non la vostra stampella...
Una conoscenza che sia meditata dal limitato pensare
razionalistico porta inevitabilmente a cercare gli impulsi della volontà, non nel mondo spirituale da cui essi veramente traggono origine, ma nella sfera degli istinti. Questa è la tragedia dell'uomo attuale. Il cosiddetto "uomo volitivo" dei tempi moderni è in sostanza soltanto un istintivo: la sua ostentata dinamicità è soltanto un'apparenza di forza...
(Massimo Scaligero).
(Massimo Scaligero).
Insomma, l'uomo (non solo la donna) fuma fuma...
Dunque, smettiamo di fumare: stacchiamo la spina, ricarichiamoci
a un’altra fonte di energia, e poi ricominciamo dal qui e ora con un nuovo assetto mentale,
e di conseguenza emozionale e comportamentale (in realtà, è una circolarità,
viziosa o virtuosa a seconda che tale sia uno dei dei tre).
Sì, ho parlato di
tre – corpo, anima e spirito – e ho parlato di re.
Se lo spirito è the king,
il corpo e l’anima (san Paolo parla, in uno, di carne) è la principessa, ma può diventare la regina, per quanto noi
siamo spesso schiavi della carne.
Ma la carne è
buona, possiamo mangiarla… Solo che dobbiamo fare tutto con amore: love is the king (e the ring: il campanello). Facciamoci circondare, avvolgere,
permeare, trasformare, dall’amore. Aum.
Basta con la depressione e la ‘malinconia’!
Anche perché la melancholia, da “dolce oblio” è
trapassata, doce doce (spesso, d’abrut), in angoscia, disperazione, agonia: ora anguillesca, ora ingusciata,
pronta a guizzare fuori in veste da guitto (se ne vede parecchio in giro e
tivvù) o da choosy.
Ma sempre più
spesso è pura, semplice, nuda assenza di senso: disperazione assoluta, con o
senza vodka (absolute).
Che sia Fornero o Folliero, la fine è questa: la fine del mondo (in un senso o nell'altro). A meno che non sia la fine di questo mondo (di questo modo di pensare, di questa Weltanschauung terra terra).
Che sia Fornero o Folliero, la fine è questa: la fine del mondo (in un senso o nell'altro). A meno che non sia la fine di questo mondo (di questo modo di pensare, di questa Weltanschauung terra terra).
Conclusione, se si
comincia ad avere l’occhio che vede (e
lo spirito che ‘sente’: spesso è sordo, muto e cieco, al massimo balbuziente) –
e per questo c’è il ‘collirio’ opportuno (a buon intenditore poche parole) –
allora la possibilità di uscire dal guado, anche aiutandosi con dei pizzicotti
(alla Cesar Millian di Dog Whisperer – ma
valgono anche le altre sue dritte: assertività, energia, ecc.) o tirandosi su
col codino, è, non dico possibile, ma anche certa.
By the way, è la seconda volta che nomino Cesar (me l'hanno introdotto Gaja e Daniele, i miei cuccioli – si fa per dire, due alani), ma è un esempio di "assertività fluida".
By the way, è la seconda volta che nomino Cesar (me l'hanno introdotto Gaja e Daniele, i miei cuccioli – si fa per dire, due alani), ma è un esempio di "assertività fluida".
Bene, cominciate,
tutti, già da adesso. Primo passo, l’arcano del cane.
Che
stai a dì…
Sì, l’aneddoto, raccontato in un vangelo
apocrifo d’origine persiana (la Persia dei Parsi, la Persia arya di Rumi, delle
Mille e una notte, di Mullah Nasruddin e Gurdjieff… che nostalgia!),
che riprendo dal mio Gocce di pioggia a
Jericoacora.
Il Gesù del racconto apocrifo, un Cristo quanto mai
umano, casual, in libera uscita (ma Lui era sempre fuori dal coro), bighellonava
tra alberi e arbusti, canticchiando, scherzando, ridendo…
Non un’’invenzione’, né una ‘suggestione ipnotica’,
ma carne e sangue.
Gesù sfiorava gli alberi, sembrava volesse abbracciarli… ma ecco che – sembra quasi una radiocronaca – passa vicino alla carcassa putrefatta di un cane (e i discepoli che cercano in tutti i modi di distrarlo e tenerlo lontano dal marcio, commentando tra loro con malcelato disgusto).
Gesù sfiorava gli alberi, sembrava volesse abbracciarli… ma ecco che – sembra quasi una radiocronaca – passa vicino alla carcassa putrefatta di un cane (e i discepoli che cercano in tutti i modi di distrarlo e tenerlo lontano dal marcio, commentando tra loro con malcelato disgusto).
Il Maestro, il magis fatto minus, rallenta,
fa tre passi indietro, si avvicina alla carogna, l’accarezza, la guarda
teneramente, con amore. Poi, chinatosi, sussurra: “le perle
non sono più bianche dei suoi denti…”
Quindi, curiosità, positività, indipendenza
di giudizio, reframing (il reicorniciamento della PNL) e, soprattutto,
amore (incondizionato, al di là del bene e del male). Così avverrà il miracolo.
«Cosa è il miracolo?» domandò il Discepolo.
Il Maestro rispose: «Immagina una donna
appena svegliata. È nuda, tutti i capelli in disordine, gli occhi ancora persi
nel sonno, il viso ammaccato, probabilmente un po’ di alitosi.
Non è proprio il massimo da vedere. Eppure, per l’uomo che le è accanto, che la conosce profondamente e sa quanto sia dolce, intelligente, gradevole, piena di 'cura', perfetta nella sua semplicità – anche se ha un po’ di pancetta –, lei è bellissima. È la sua compagna. È la sua vita.»
Non è proprio il massimo da vedere. Eppure, per l’uomo che le è accanto, che la conosce profondamente e sa quanto sia dolce, intelligente, gradevole, piena di 'cura', perfetta nella sua semplicità – anche se ha un po’ di pancetta –, lei è bellissima. È la sua compagna. È la sua vita.»
«Questa è la realtà!».
«Ora, immagina quella stessa donna che si
prepara per andare al teatro. Si fa la doccia, si profuma, si pettina, si mette
un vestito adatto per l’occasione – e la pancetta non si nota più –, si mette
qualche gioiello e, per completare l’opera, si trucca in modo opportuno. Per
l’uomo che le è accanto, lei è, e resta, la sua compagna. Per colui che non la
conosce, e la vede per la prima volta, quella donna è così affascinante che non sembra
reale: che portamento, che fisico, che gusto, che eleganza, che charme, quale meraviglia!».
«Questo è il miracolo!»
(Kuphasael Thorosan)
(Kuphasael Thorosan)
Quindi, abbandona la tua vita robotizzata, entra nel ‘regime’ della ‘realtà’;
poi, fa’ un salto di livello ed entra nel regno dei miracoli…
Prima saranno solo miracoli collegati a un modo differente di
pensare, ma poi davvero la vostra donna (o il vostro uomo) perderà la pancia…
E visto che ho accennato al mitico Mullah Nasruddin chiudo con una
delle “uscite” (altre ne troverai nel mio ebook in uscita per Giacomo Bruno
editore: La PNL per tutti i giorni).
Nasruddin divenne il primo
ministro del re. Un giorno, mentre gironzolava per il palazzo (come Gesù nel
bosco), vide – ed era la prima volta – un falcone reale (non era certo Federico
di Svevia, era solo un primo ministro parvenu). E siccome non aveva mai
visto questo tipo di piccione – gli parve un colombaccio – prese un paio di
forbici e spuntò gli artigli, le ali e il becco del “piccione malriuscito”.
«Adesso sì che sei un uccello decente, il tuo vecchio padrone ti aveva trascurato…»
«Adesso sì che sei un uccello decente, il tuo vecchio padrone ti aveva trascurato…»
Altro che Gesù e il cane
rognoso… (ma il buon Nasruddin in altri casi fu più accorto).
È inutile passare per la
porta larga, entrate in quella stretta,
magari sfondatela… D’altronde il Regno sarà guadagnato dagli audaci e dai
violenti, dai piccioni selvatici…
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