venerdì 30 settembre 2016

IMPRESSIONI DI SETTEMBRE – EMOZIONI





IMPRESSIONI DI SETTEMBRE
EMOZIONI

Aria tersa d'un settembre che pare senza fine…
L’estate è un déjà vu, meglio: un déja passé. Oui, c’est déja passé. 
Colori, odori, sensazioni… Impressioni di settembre.
Aria tersa d’un settembre che pare senza fine: aria già fredda, acqua già fredda, pelle già fredda, cuore già…
Tutt’intorno, irrepetibili colori e silenzi… (ma qui da me è ancora tutto caldo e rumoroso!). Foglie in procinto di cadere, un sapore di uva, dita attaccaticce...

Quante gocce di rugiada intorno a me, cerco il sole ma non c’è. Dorme ancora la campagna, forse no, è sveglia, mi guarda, non so.
Già l’odore della terra odor di grano, sale adagio verso me, e la vita nel mio petto batte piano… respira la nebbia, penso a te.
Quanto verde tutto intorno e ancor più in là, sembra quasi un mare l’erba, e leggero il mio pensiero vola e va: ho quasi paura che si perda…
Un cavallo tende il collo verso il prato, resta fermo come me: faccio un passo, lui mi vede, è già fuggito.
Respiro la nebbia, penso a te. No, cosa sono adesso non lo so: sono come un uomo in cerca di se stesso, sono solo, solo con il suono del mio passo.
Ma intanto il sole tra la nebbia filtra già: il giorno come sempre sarà.

Se queste sono le impressioni di settembre della PFM (e mie), plurisensoriali e sinestesiche, anch’esse in puro stile PNL sono le sensazioni (chiamale se vuoi emozioni) di Lucio Battisti.

Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi ritrovarsi a volare 
e sdraiarsi felice sopra l’erba ad ascoltare un sottile dispiacere.
E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire dove il sole va a dormire.
Domandarsi perché quando cade la tristezza in fondo al cuore come la neve non fa rumore
E guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere se poi è tanto difficile morire.
E stringere le mani per fermare qualcosa che è dentro me, ma nella mente tua non c’è...
Capire tu non puoi, tu chiamale se vuoi: emozioni.
Uscir nella brughiera di mattina dove non si vede un passo per ritrovar se stesso.
Parlar del più e del meno con un pescatore per ore ed ore e non sentir che dentro qualcosa muore...
E ricoprir di terra una piantina verde, sperando possa nascere un giorno una rosa rossa.
E prendere a pugni un uomo solo perché è stato un po’ scortese, sapendo che quel che brucia non son le offese.
E chiudere gli occhi per fermare qualcosa che è dentro me, ma nella mente tua non c’è…
Capire tu non puoi, tu chiamale se vuoi: emozioni.    

Impressioni, emozioni: tendere il collo verso… chiudere gli occhi per fermare qualcosa.

Nessun commento: