martedì 26 maggio 2009

Never say goodbye


Lettera a un’anima
(a message in the bottle)

“Non vedi come soffrono le coppie? Già quando l’amore è felice e i corpi si congiungono, non riescono a saldarsi, a confondersi in un solo essere. Così nasce la lotta. Ci logoriamo, consumiamo le forze, passiamo i giorni sotto il capriccio altrui.”
Sì, lo so, ci sono difficoltà a gestire se stessi, figuriamoci il rapporto con gli altri…
Eppure, se ti disidentifichi dalle cose, dai pensieri, dalle emozioni… e le ‘guardi’, le ‘tocchi’, le vivi, senza identificarti con esse, mantenendo quel rapporto di ‘distacco’, di “fare come se non facessi” (così direbbero Gesù e san Paolo), o quel pathos della distanza tanto caro a Nietzsche, vedrai come il tuo Io ‘attaccaticcio’ e ‘molliccio’ si abbasserà e comincerà, invece, a innalzarsi il tuo spirito, la tua essenza, insomma il tuo vero(nel senso di Jung e Assagioli).
Sì, quella tua natura (quasi)divina che può portarti al terzo cielo (al settimo, quando la tua estasi si trasforma in gioia ineffabile) o nelle profondità della vita terrena (per provare le gioie umane – anch’esse da gustare. A proposito: terzo e settimo cielo sono la stessa cosa – l’importante è che tu non rimanga a mezz’aria, lì dove ci sono i fumi dello smog…).

Dai, allontanati dalle cose inutili, smettila di essere “aspirata dai tuoi pensieri, dai tuoi ricordi, dai tuoi desideri, dalle tue sensazioni, dalla bistecca che mangi…”
Svuotati dell’estraneità e riempiti di intimità!
Fermati e ascolta il tuo Dio e poi… riparti.
Metti un tigre (lo spirito) nel tuo motore!

E ricorda: tu puoi fare ogni cosa – tutto ti è lecito – direbbe ancora san Paolo (ma non tutto fa bene… aggiunge), purché tu lo faccia con amore (anche con passione, ma devi saperti ‘staccare’ – e ‘riattaccare’ – al momento opportuno).
Insomma, per dirla alla sant’Agostino:
Ama e fa’ ciò che vuoi.

Oh, it’s such a perfect day. I’m glad I spend it with you.
Oh, such a perfect day. You just keep me hanging on.
You just keep me hanging on.
Giorno perfetto. Ora sei cavallo ma coi piedi per terra. Gongolante (e dondolante) tra Lou Reed e Lou Salomé. Canto e anima. Tutta tacchi Jimmy Choo (perfettamente piantati per terra). Ma avresti passeggiato tranquillamente a piedi nudi…
Tu che dici, ora sempre più convinta: “Ricerco la gloria non il successo. Ricerco la bellezza, non la ricchezza. Ricerco la verità, non la menzogna. Io non scrivo libri per intrattenere i passanti, oppure me stessa, io scrivo perché ho una missione, sfondare porte.” Forse ti senti un po’ come Isabella Santacroce, la VM 18 lanciata a sfondare porte…
O forse ti senti: Caos calmo, Cosmos agitato… Ma anche fashion conscious.
Bene, se tu in questi giorni hai avuto un incontro ‘trasformante’, questo altro non è che un’occasione da prendere al volo per volare alto.
Non dire addio alla vita, non ti abbattere, non ti deprimere, solo perché sei in un periodo di confusione. Se sei in crisi è perché stai per avere l’occasione decisiva.
Krisis
significa, non solo crisi, ma soprattutto scelta, opportunità.
Ricorda: non ci sono fallimenti, ma solo strategie sbagliate, che, ora che è il tuo momento, il tuo kairòs, puoi convertire in strategie vincenti.

Affidati al tuo stratega del momento, al tuo mentore, a colui che, sceso come lo Zarathustra nicciano dal monte, ti offre i doni che lo Spirito, in questo kairòs, gli ha messo tra le mani affinché li offra a te.
Senti il tuo cuore ‘riscaldarsi’ (come i discepoli sulla via di Emmaus), senti sbocciare in te l’amore, la pace, la gioia, la voglia di gridare, di saltare, piangere, ridere, rotolarti per terra, volare…
Ma ti senti anche un po’ confusa, disorientata, senza voglia di fare niente, di vedere gente (anche perché non condividi più nulla con la ‘massa’, siano pure tuoi amici).

Allora, non rimanere più sveglia la notte a dondolarti sulla sedia!
Mettiti a letto, lasciati andare e lascia che i tuoi i sogni passino per le porte di corno (quelli che verità li incorona se un mortale li vede).
Intingi in essi la tua plume mentale, strappata all’uccello nottaiolo attardatosi a oziare sullo spoglio ramo e scrivi sul tuo corpo...
Oggi è il giorno…
D’ora in poi ogni tuo piccolo successo quotidiano ti porterà sulle vette, lì dove cielo e terra si fondono e confondono in un amplesso senza tempo, in un sottile suono di silenzio (la voce di Dio).

Tu sei un’’onda’ nell’oceano dell’universo, tu sei un ‘vortice’ nel campo quantistico dell’intero cosmo…
Tu sei!

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