KILLING ME SOFTLY (LOVE ME TENDER)
“Da dove veniamo, dove siamo, dove andiamo?”
“Non so cosa voglio, ma so che voglio qualcosa.”
“…non so dove sto andando … ma so che sto andando da qualche parte.”
La prima è la “domanda originaria”, quella del primo uomo ‘filosofo’ (subito dopo aver inventato la ruota).
Le altre due sono le risposte di Janey – l’ex modella tornata sul set fotografico a trent’anni suonati (in Bionde a pezzi di Candace Bushnell, l’autrice di Sex and the City) – a chi le chiedeva cosa volesse dalla vita e quali fossero i suoi obiettivi.
Nel primo caso, una domanda con un ‘senso’ (e in cerca di una ‘direzione’), permeata dalle emozioni produttive che accompagnano ogni ‘scoperta’: la ‘fanciullesca’ voglia di novità, la meraviglia, la curiosità…
Tutti ‘stati’, mentali e d’animo, potenzianti per chi vuole ‘crescere’.
E tu vuoi crescere…
Negli altri due casi, il ‘volere’ e il ‘sapere’ (so che voglio qualcosa… so che sto andando da qualche parte):
questi sono due operatori modali ‘positivi’ che condizionano le tue submodalità emozionali, accelerando così i tuoi ‘passi’ verso il traguardo.
Tu non devi stare più dietro alle mode, a ciò che dicono gli altri, a ciò che dice il tuo stesso Io: tu devi seguire il tuo spirito, la tua essenza…
E non devi dire: io voglio! ‘Volere’ indica una mancanza: tu vuoi qualcosa che ti manca, di cui sei privo. Di’: io desidero! Il desiderio, come pure l’immaginazione, è molto più forte della volontà: indica ‘attrazione’ – e ciò che tu attrai ti verrà incontro, si rotolerà ai tuoi piedi…
Ora, per andare avanti e percorrere questo tracciato di “salita verso la vetta”, devi, anzitutto, aprire una ‘breccia’ nella ‘muraglia’ che fa da perimetro invalicabile alla tua comfort zone (sì, vale per tutti gli uomini e le donne: ognuno ha la sua ‘gabbia dorata’, piccola o grande che sia, da cui non vuole uscire: benessere, stabilità economica e sociale, ganci e agganci dovunque).
Sì, devi uscire dalla ‘gabbia’ del tuo solito modo di pensare.
Slegati la testa!
E per fare questo, devi cominciare, già da adesso, a pensare con la modalità del cosiddetto breakthrough thinking (ossia, per dirla con Deepak Chopra, cercare di migliorare una certa situazione portando all’impossibile le aspettative e impegnandosi al massimo nella ricerca della strada migliore per farla avverare”).
Ora ti dico ‘devi’, perché finora, forse, non hai potuto.
Ma tra poco vorrai! Anzi, desidererai…
(E tra poco userai il ‘presente’ …non più il ‘futuro’.)
Inizia, dunque, a pensare in termini di ‘impossibile’… (l’ho messo in grassetto di proposito).
Infinite possibilità, infiniti ‘mondi’, infinite realtà sono lì, disponibili. Tocca te fare il primo passo….
Are you ready for a miracle?
Devi cambiare ‘immagine’
Devi spogliarti di tutte le convinzioni e i preconcetti limitanti
Devi ri-partire da zero.
Ora, il primo passo che devi fare è: ‘chiarire’ quale sia la tua attuale “posizione nel mondo” e qual è il ‘traguardo’ che ti prefiggi.
La tua ‘posizione-nel-mondo’, il tuo ‘essere-nel-mondo’ (termine filosofico: dasein), è quella che la PNL chiama “stato attuale”.
Il tuo ‘traguardo’ è, invece, il tuo “stato desiderato”: in un certo senso la tua mission, la tua vision, il tuo ‘sogno’ (i sogni son desideri…).
E poi, già da ora, hai la possibilità di ‘aprirti’ al mondo non immediatamente percepibile, incluso il “mondo spirituale”:
è entrato infatti in attività – è diventato ‘operativo’ (dopo il test iniziale) – il famoso “terzo occhio”, quello ‘intuitivo’ (l’oculus fidei dei mistici).
Puoi sin da ora, metterti in ascolto della cosiddetta “sorgente interiore”: ormai tutti i tuoi “sensi sottili” – non solo la “seconda vista” – si sono ‘dischiusi’…
Ora puoi entrare nel mondo dell’impossibile!
Come dice Ronald Laing: “… se la psiche è l’anima, e l’anima è il mondo della nostra esperienza … essa ci fa paura. Non ne vogliamo troppa (di anima) o troppa varietà: la vogliamo ridotta a percezione e immaginazione terrene, niente sogni a colori…”
Ma tu… colora il tuo mondo!
Anche la tua mappa mentale sta cambiando: ora non vedi più la realtà in “bianco e nero”, ma “a colori”.
Puoi cominciare ad ‘acquisire’ le mappe di tutto il territorio.
Puoi cominciare a ri-costruire il tuo mondo (quello interiore e quello ‘esteriore’).
E bada bene: questo non è un approccio religioso o teologico, ma solo l’apertura a una maggiore consapevolezza di sé e del mondo.
È un voler dare una chance alla possibilità dell’imprevedibile, del ‘miracolo’, di ciò che senza apparente causa può cambiare la tua vita o risolvere – come il Deus ex machina delle tragedie antiche – situazioni irrisolvibili.
È, insomma, un arrivare all’Origine, alla struttura più profonda della realtà, alla “forza animatrice delle cose”.
Mi fermo qui, perché, salvo approfondimenti in altra sede, questo dev’essere un approccio eminentemente ‘pratico’.
Mi basta dirti che, per mondo dello Spirito, da non contrapporre al mondo fisico, intendo il mondo delle possibilità estreme, lì dove tutto è possibile.
Questo può essere un mondo reale per chi è ‘credente’, oppure solo uno ‘stratagemma’: il famoso ‘come se’ (fosse vero) della PNL.
È una ‘strategia’ razionale per andare oltre la mente logica, la quale, oltre le ben note qualità, ha un grave difetto: non prende in considerazione o considera frutto della casualità ogni evento non esplicabile, con il rischio di limitare il campo d’azione delle possibilità umane.
Invece, un approccio non lineare, che consideri le istanze dell’inconscio e del superconscio, ossia di altre ‘dimensioni’, ti consente di ampliare e amplificare al massimo, mettendo in conto il ‘miracolo’, le possibilità di riuscita quando il traguardo sembra irraggiungibile o troppo lontano nel tempo (guarigioni, promozioni in campo lavorativo, exploit professionali, ‘rinascita’ dopo un fallimento, una crisi amorosa o finanziaria, ecc.).
Riuscendo a viaggiare tra il mondo fisico e il mondo spirituale le possibilità di riuscita di strategie vincenti, come la PNL, si incrementeranno a dismisura.
Mi fermo un attimo: hai bisogno di rilassarti.
Domani devi ripartire….Ma domani è un nuovo giorno, quello decisivo!
Esercizio: il “tocco rilassante”.
Mettiti nelle condizioni favorevoli degli esercizi di rilassamento (silenzio, oppure musica chill-out: Althea René, la flautista lounge-jazz, va benissimo; altrimenti, Moments in love oppure Summer Madness. No, troppo 'eccitanti'... meglio un sottile suono di silenzio...).
Chiudi gli occhi:
è tutto nero.
No, non tutto… ecco un puntino bianco formarsi al centro del buio…
Si allarga…
è come un sole, sì, è il sole:
e poi, il nero non è più tanto nero, anzi è blu, azzurro chiaro, con riflessi verdi nella parte inferiore.
Il buio è sparito:
quello che tu vedi è l’azzurro del cielo, il mare blu dalle sfumature verdi.
Lievissimo il suo sciabordio sulla battigia… dolce il suono nelle tue orecchie, leggera la brezza che ti sfiora il corpo, che accarezza la tua pelle: un sottile suono di silenzio…
Tu sei sulla riva, qualcosa emerge dall’acqua: la figura angelica sempre più emerge dalla vicina risacca…
La sua visione ti ‘risucchia’. Il suo sguardo è il tuo sguardo…
Sì, è lei, la tua amata (o il tuo amato), ma bella come un angelo! È un angelo, ma fisico, palpabile…
Esce dall’acqua, ti si avvicina: tu sei ancora seduto, addolcito fino a sdilinquirti per l’emozione, la dolcezza, il ‘satori’, l’estasi, il nirvana… non sai come definirlo.
Lei, lui, si inginocchia, ti prende la mano, ti guarda negli occhi…
Non t’importa più di nulla…
Ok! Già leggendolo ti sei rilassato.
Ora rifai tutta la sequenza (inutile ripetere che puoi reimpostare l’esercizio ‘rievocando’ un tuo evento personale), ma tenendo la mano sinistra rilassata, mentre la mano destra avrà le dita leggermente contratte; poi, al momento culminante (diciamo, quando il lei-lui si accosta a te), quello in cui sei tutto preso dalla situazione – diciamo, al settimo cielo –, premi la punta del pollice contro il lato sinistro (o posteriore) della punta dell’indice (le due dita formeranno un occhiello’).
Per il noto effetto Pavlov del “riflesso condizionato” (quello del famoso cane che salivava al solo sentire il campanellino…), dopo un po’ di prove ti basterà formare l’’occhiello’, premendo indice e pollice, per rilassarti, per ‘addolcirti’ di colpo (senza che ci sia bisogno di rivedere tutto il “film mentale”).
Basta un click…
Torniamo a noi e al nostro breakthrough thinking.
Dopo il reset, tre saranno le colonne portanti di questo tuo nuovo assetto comportamentale:
· Apertura a 360° del tuo ‘ventaglio mentale’
· Uso strategico della parola
· Guida e controllo delle tue emozioni.
Ricorda: ogni ostacolo, ogni dubbio, ogni momento di ‘crisi’, anche nel leggere quello con cui ti sto 'impasticcando' (scherzo: la mia è una smart drug...), è un’opportunità, una nuova ‘chance’ (krisis, in greco, significa: decisione, giudizio, cernita, scelta, separazione…).
Ed è proprio nei momenti di ‘crisi’ che puoi ‘separarti’ da un contesto, da una situazione, e affrontarne un’altra. D’altronde, dei due ideogrammi cinesi relativi al termine ‘crisi’, uno significa pericolo, l’altro opportunità.
Agendo secondo la strategia che ti sto indicando già dall'inizio del mio 'affaccio' sulla 'rete' (a proposito tra non molto uscirà il mio ebook tutto per te!), avrai gli strumenti per sfruttare il secondo ‘ideogramma’.
Ricorda: il caso è il sotterfugio che Dio usa per intervenire quando non si vuole far riconoscere…
(o se preferisci, è il vestito che Dio indossa quando, in incognito, si mescola tra gli umani…)
E non è un caso che tu sia qui, e che tu mi abbia incontrato…
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