domenica 7 giugno 2009

A new day has come

DIES NATALIS


Hai avuto un incontro ‘fulminante’ che ha fatto di uno di questi giorni il tuo dies natalis? Sì, il giorno di inizio di un evento importante…

A new day has come!

Day, dies, diurnus… giorno. Tutto nasce da div: radice indoeuropea che significa luce e, per traslato, Dio. E se c’è Dio, c’è un sottile suono di silenzio…

C’è l’ebbrezza che prende i tuoi sensi e il tuo spirito e c’è la parola che non riesce a esprimere tutti i tuoi sentimenti e che sfiamma in un linguaggio segreto che nemmeno tu riesci a comprendere.

Allora, fermati e ascolta il tuo Dio!

Tutto quello che ti sto dicendo non ti deve stupire: ci sono momenti della vita in cui il tempo normale (il chronos) viene sopraffatto dal tempo oltre (l’aion), in cui si vivono momenti magici, frammenti di eternità. Non solo, ma in questi brevi ‘sprazzi’ di aion ecco presentarsi all’improvviso l’occasione irripetibile, il “tempo propizio” (il kairòs).

Sono questi i momenti in cui puoi succhiare il midollo della vita…

Ma come può accadere tutto questo?

Solo se ti predisponi ad aprirti a tutto il ventaglio di possibilità, se dai la possibilità alla tua ‘essenza’ di uscire dal ‘guscio’ della tua personalità e frantumare la tua ‘corazza’ emozionale e mentale.

Ridisegna nuovi percorsi nella tua “mappa mentale”, apri il tuo cuore all’ascolto emozionale di chi ti parla e ti guarda in modo diverso, non soffermardosi solo sulla tua apparenza ma scavando in profondità.

E io voglio scavare…

Sì, ma lo ‘scavo’ dev’essere subito riempito. Non devi pensare al passato, ma solo al presente (e al futuro, ma reso presente).

Tu sei un unicum (non l’amaro…), sei sparkling champagne…

Brindiamo. Leviamo i calici. E se c’è il calice c’è il ‘graal’: la scoperta di una vita nuova, al di là di ogni contingenza quotidiana.

Ricorda, questo è il giorno! Il Regno è dentro di te e tu sei a un passo sia da Kether (la ‘corona’, nella Kabbalah) sia da Malkhut: la Shekinà, il calice (femminile) divino.

E se con la “tecnologia spirituale”, di cui ti parlerò sempre più spesso, riuscirai a passare da una visione ‘piatta’ del mondo a una weltanschauung sfaccettata come un diamante, allora avrai un approccio alla vita più ‘schietto’, ma anche più ‘brillante’ (smart).

E più che una Cayenne sarai una Ferrari…

Allora, come Jung, potrai dire: Se io credo… Io so!

È ora di lasciarti. Solo qualche goccia di pioggia (dal mio romanzo carillon, riadattato per questo contesto).


Il tempo sospeso, impassibile. Qualche ora ancora per recuperare anni passati e ritenuti ormai irrecuperabili. Ogni azione del tuo ieri, positiva o negativa agli occhi degli esseri umani , aveva il suo valore, irrevocabile, indelebile, il suo imprinting, la sua traccia.

Il percorso era ormai tracciato, ogni perplessità stracciata: circumference (alla Emily Dickinson, pensando però alle gambe di Angie), presenza traboccante, vastità che sempre si dilata. E poi awe – sempre alla Emily –, timore estatico di fronte all’oceano della vita. E tuo nuotavi, senza costume…

“Ponimi come un sigillo sul tuo cuore: così resterò impresso in te per sempre.” Un tatuaggio indelebile, come quello dell’amore fou del Cantico dei Cantici, ma che ora ha preso forma di farfalla notturna. Eppure, quelle ore passate sforbiciando lembi di pelle prima di lasciare il tuo passato non erano ancora terminate: c’era bisogno di un ulteriore ritocco, di una ripassata… Agli occhi del Signore un giorno vale mille anni! Ma tu sei ancora nella tua stanza…

Il cielo nella stanza. Il tempo si è fermato, si è incorniciato vergine come in un quadro alla Botticelli. Tryumphum horae et …ori. Intreccio di bocche ardenti e fumiganti nell’ora (e sul collo) fatale. Ora et labora. Ora sei carica, ricaricata, gasata, inebriata…

Tempo delle emozioni: “… gli innamorati creano un campo psicologico nel quale si attivano particolari fenomeni che, pur prendendo forma nel rapporto, affondano le loro radici in un humus più antico e profondo.”

L’eros, fuoco generatore d’arte, della bellezza, dell’amore. Fosforescenza della vita. Non solo, c’è chi afferma che estasi mistica e sessuale siano affini, coinvolgendo le stesse aree del sistema limbico: amigdala, ippocampo e ipotalamo.

Ma ora dormi: domani sarà un nuovo giorno!



1 commento:

simona doktor ha detto...

Signore,Nicola,avete un blogo fantastico!
Complimenti !