WHERE AMAZING HAPPENS
L’estate brucia, sdilinquisce, illanguidisce. Per dirla con Ronald Laing, vengono meno (ma per altri si rafforzano) quei “meccanismi di difesa” per cui una persona diviene alienata da se stessa: p. es. repressione, negatività, scissione, proiezione, introiezione. Difese che diventano meccaniche perché la persona che ne fa esperienza è dissociata da esse. Ma l’estate per altri versi libera: la repressione può volgersi in ‘espressione’ (ex-pressio: estrarre dalla ‘pressione’ interiore i ‘germi’ del cambiamento: sta poi al ‘sole’ farli germinare…), la negatività in bicchieri (di frizzantino) mezzi pieni, la scissione in ‘scissors’ (forbici) per tagliare e sfrondare (rami secchi e foglie morte: Paris Paris, Tour Eiffel… Parigi con le gambe aperte), la proiezione ti fa volare (se non altro nuotare), l’introiezione ti inietta nuovi saperi, nuovi sapori, nuove fragranze…
A proposito di saperi e sapori, qualche stuzzichino: “Conoscenza è esserCi in questo unico momento integralmente, ma non è del tempo, non è una mappa percorribile come fosse il Territorio… Esiste eccome un esperire del cuore, una forma d’intuito che nasce e che si sente proprio lì e che non è dualistica, ma un tutt’uno con l’esperito.” Questo è Eckhart (pseudonimo di un internettaro di matrice gurdjieffiana bazzicante, come me, Innernet). Bellissima frase (non solo in senso estetico, ma anche e-statico: e siamo in estate…). È la chiosa perfetta al mio “Cos’e’ la consapevolezza? È un ’sapere con’, cioè un sapere olistico, in cui c’è coesistenza esplicita e coerente tra corpo, anima (psiche, mente) ed essenza (spirito, Sé). È intuizione, attenzione e intenzione focalizzata al ‘qui e ora’. È uno stato di uptime, ossia di apertura, sia ‘presente’ sia estatica (ed ‘estetica’), dell’essere. È, per dirla con Heidegger, una ‘in-abitazione’ nell’essere, una ‘penetrazione nell’essere’, uno stato di ‘realizzazione’ e ‘autoappropriazione’. È un ‘essere all’opera’ e un ‘essere all’interno dell’opera’…” (post su Innernet del 19 u.s.). Lì c’è pure il mio contro-post a Domando (nomen est omen, amen!), altro ‘innernettaro’, che da buon ‘trickster’ vuole mettere alla prova i ‘cercatori’ (di risposte): fatto è che domanda (se è un ‘trick’) chiama altra domanda, in un loop autostringentesi. Per chi riesce a sfuggire ai suoi ‘trick’ (quanto meno ‘doppi legami’), c’è pronta (da raggiungere) la “radura luminosa”… Ma di notte: come si sa, “il sapere è una farfalla notturna”.
Domando mi fa “Hai mai visto l’anima, hai mai visto l’essenza, lo spirito, il ’sé’?
Sei sicuro che tutto ciò esiste e coesiste? Non pensi che sia necessaria una buona dose di fede per credere in tutto ciò?” E io a Domando rispondo (ma di mezzo c’è un viaggio: e ogni tanto bisogna far sosta in qualche oasi: E sapete pure il perché: Il deserto cresce… guai a chi nasconde deserti dentro sé!): È chiaro che, se un corpo l’ho visto, non ho mai visto (empiricamente) né l’anima né l’essenza… “Molti erano abituati a credere che la ’sede’ dell’anima fosse in qualche posto nel cervello. Da che si cominciò ad aprire i cervelli … nessuno ha mai visto l”anima’: come risultato di questa e consimili rivelazioni, adesso molta gente non crede nell’anima. Come si può essere così superstiziosi da ritenere che l’anima non esiste solo perché non la si può vedere dall’altra parte del microscopio?” (Ronald Laing). Ora, ribadendo che non sono un gurdjieffiano, debbo pure insistere sul fatto che per Monsieur G. l’essenza è la parte reale di noi. Poi, secondo la mia opinione, l’essenza è davvero reale, anche se in un’altra ‘dimensione’ (non starmi a chiedere quale! In ogni caso, dirige la carrozza e governa i cavalli e lo stesso cocchiere: su questo almeno converrai). Comunque, penso che, riguardo allo spirito, allo Spirito e al Divino (dentro e fuori di noi), Gurdjieff (al pari di Jung) ne sapesse e credesse molto più di quanto desse a intendere… (ricorda, anche lui si atteneva al dettame iniziatico: non gettare le perle ai porci…)
E Domando insiste: “C’è veramente bisogno dell’ ‘in-abitazione nell’essere, della ‘penetrazione nell’essere’, di ‘intuizione’, di ‘attenzione’ e ‘intenzione’ focalizzata sul ‘qui e ora’, per essere qui ed ora?”
E io a Domando sempre rispondo: Claro que sì! È lo scopo e il fine ultimo (esoterico, più che essoterico) di qualsiasi ’scuola’ o religione. Quando sei ‘qui e ora’, ossia in stato di uptime, è perché tutto ciò avviene, consciamente o incosciamente, si segua o no la Quarta Via, se ne senta o no il bisogno…
Comunque, tutto avviene, ma, per chi ‘crede’ (nel cambiamento, nei traguardi, nelle peack performance, nelle esperienze delle vette, nei miracoli… della quotidianità e, soprattutto, nel kairòs – l’attimo propizio, e fuggente. Fermati attimo… sei bello!), allora, ma solo per chi ‘crede’, qualcosa ‘accade’…
By the way, leggi "Prendi la PNL con Spirito!"
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