mercoledì 17 dicembre 2014

BIG BANG BENNY BENIGNI!




BIG BANG  
BENE... BRAVO BENNY BENIGNI!

Benigni, un po’ Benny Hinn un po’ Benny Hill, anzi quasi meglio di entrambi…

Sì, il Roberto da Castiglion Fiorentino, fior da fiore, ancora una volta (anzi, molto di più) ha forato lo schermo: a punta di fioretto (e sciabola) tra il telepredicatore e il tele-comico, ma con un che di spontaneo, reale, concreto, di esperienza vissuta e “in divenire” che mi ha letteralmente sorpreso.

Non che avessi dei dubbi sulle capacità dell’ex ‘diavolaccio’ redento e ‘rinato’ (born again), ma, in un paese di così profonda, diffusa, atavica ignoranza religiosa, nonché di presuntuosa saccenteria pseudo-laica – o di untuosa proliferazione di para(in)phernalia religiosi (santini, statuette, preghierine ecc.) –, una così efficace e congruente lectio magistralis ad usum populi non me la sarei mai aspettata!

Vero è che, tra i suoi mentori, c’è il buon Paolo Ricca, biblista sopraffino, ma Benigni è riuscito a mantenersi in equilibrio (tra il rasoio di Ockham e quello di Beckham) sul sottile crinale tra il catechismo per il popolo e una dissertazione sulla falsariga della scuola di Tubinga.

Big Bang, Roberto, bene! Sei riuscito a coniugare nel vero mondo di mezzo tutti gli altri mondi…

E ben gli sta a chi, come me, è rimasto solo per puro caso – stavo per scegliere un thriller – sul canale giusto (almeno per questa volta).

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