HELLAS CHAOS
HALLO GRECIA (HALL o HELL?)
L’effetto Grexit (o Gre-in, in ogni caso tra il green
e il blues) è sotto gli occhi di tutti. In questo caos (colmo o calmo?) c’è chi
sopravvaluta situazioni e personaggi, chi invece li sottovaluta.
Niente di nuovo sotto le stelle: c’è chi ha bisogno di
‘carezze’ (fondamentali secondo Eric Berne e l’Analisi Transazionale), chi solo
di mazzate (e mazzette)…
Bene, c’è Tsipras, ci sono la Merkel, Obama, Putin
(che nicchia), Varoufakis, un tempo c’era Dukakis…
Ci sono doni, ci sono danni. E c’è l’effetto
Dunning-Kruger.
EFFETTO DUNNING-KRUGER: NON RICONOSCERE I PROPRI LIMITI
Chi è più incompetente non riesce a
riconoscere i propri limiti e si attribuisce performance migliori. Questo
apparente controsenso è il risultato di un processo cognitivo noto come Effetto
Dunning - Kruger.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta
e le sue conseguenze.
L'effetto Dunning-Kruger prende
il nome dai suoi "scopritori", David Dunning e Justin
Kruger, psicologi della Cornell University.
Grazie ad una serie di
esperimenti arrivarono a sostenere che le persone incompetenti non solo non
ammettono i propri limiti, ma arrivano a sentirsi
superiori valutando erroneamente le proprie prestazioni.
La ricerca è recente, ma è
frutto di un collegamento tra più costrutti "classici".
I presupposti
Una ricerca non nasce dal
nulla e questa non fa eccezione. Diverse linee di ricerca precedenti gli studi
in questione avevano già messo in evidenza che gli individui poco competenti
mostrano un basso livello di metacognizione che è necessaria per un'accurata
autovalutazione.
Ciò è dimostrato dagli studi
su esperti e novizi secondo i quali solo i primi riescono a valutare
correttamente la proprie prestazioni.
L'effetto Dunning-Kruger
presuppone un passaggio ulteriore perché nessuna ricerca precedente ha
evidenziato quando e se questa scarsa capacità metacognitiva conduca ad una sopravvalutazione
di sé.
Gli studi e le ipotesi
Per confermare tutti questi
processi mentali e i loro effetti, Dunning e Kruger si sono avvalsi di una
serie di studi in grado di valutare ipotesi via via più complesse fino ad
arrivare al "bias" completo, cioè a chiarire quando questo deficit
cognitivo si realizza.
Ecco in sequenza le quattro
ipotesi dei relativi studi dalla struttura simile (una prima fase di
svolgimento di un compito cui seguiva una valutazione delle proprie e/o altrui
prestazioni):
Gli individui poco competenti
sovrastimano la propria perfomance rispetto ai loro pari più competenti
Gli individui poco competenti
sono caratterizzati da scarse capacità metacognitive; in generale sono meno
abili nel riconoscere la competenza
Gli individui poco competenti
non aumentano le proprie conoscenze grazie al confronto sociale (perché poco
capaci di riconoscere la competenza)
Se sottoposti a training
metacognitivo gli individui poco competenti riescono a valutare meglio (cioè
con più obiettività) le loro prestazioni.
Le conseguenze dell'effetto
Dunning-Kruger
Gli studi effettuati dai due
psicologici hanno confermato le ipotesi appena descritte. Questi risultati
possono avere diverse letture: se vediamo il bicchiere mezzo pieno ci dicono
che grazie ad un training metacognitivo possiamo ottenere una visione
più veritiera delle nostre capacità (anche Socrate diceva di sapere di non
sapere quindi sapeva).
Dall'altra parte però
significa anche che a causa dell'effetto Dunning-Kruger costantemente ci
inganniamo sulle nostre abilità e ciò ci impedisce sistematicamente di
migliorare.
Pensiamo alla facilità con cui
accediamo alle informazioni su Internet; un navigatore poco esperto che
non valuta attentamente le fonti può raccogliere un grande volume di
informazioni poco valide che lo convincano di essere un esperto. Lascio a voi
immaginare il grande ventaglio di conseguenze possibili, più e meno serie.
http://www.crescita-personale.it/autostima-psicologia/1759/effetto-dunning-kruger-conseguenze/4672/a
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