GOOD TIMES
ANNO NUOVO –
BUONA VITA – VITA NUOVA
Tempo di (veri) regali e sorrisi
Ancora
qualche regalo (di Natale o della Befana, fate voi: in ogni caso a me li ha
portati il Ralph Waldo Emerson quattro stagioni – o tuttifrutti).
Primo: “La sola persona che sei destinata a
diventare è la persona che decidi di essere.”
Secondo: “La fiducia in se stessi è l’essenza
dell’eroismo.”
Terzo: “Non andare dove il sentiero ti può portare,
va’ invece dove il sentiero non c’è ancora e lascia dietro di te una traccia.”
Ho parlato di eroismo. Ora
parlerò del vero “spirito guerriero”: c’è la via dell’azione, ma tu cerca di imboccare anche la via
della meditazione (o della riflessione)...
“In un monastero, due monaci dedicavano lo stesso tempo alla meditazione, tutti i giorni: eppure, uno era sempre felice, l’altro sempre infelice.
“In un monastero, due monaci dedicavano lo stesso tempo alla meditazione, tutti i giorni: eppure, uno era sempre felice, l’altro sempre infelice.
Il monaco infelice
chiese all’altro: perché io sono infelice? Eppure dedichiamo entrambi lo stesso
tempo alla meditazione, negli stessi orari, negli stessi giorni...
L’altro rispose: perché tu mediti su quello che non hai, io medito per ringraziare di quanto ho.”
L’altro rispose: perché tu mediti su quello che non hai, io medito per ringraziare di quanto ho.”
Quindi, medita e, insieme,
agisci:
“È meglio accendere una lampada che maledire
l’oscurità.” (Lao Tzu).
È tempo di meditare e scalpitare, di non perdere un colpo, non
demordere: dai, fatti uno sciampo e prendi lo scalpo di chi vuole ostacolare il
tuo cammino… (scherzo!). Ma ecco che un
pensiero folletto – di inizio anno (e da Fight Club) – mi spazzola la mente: “Tyler appoggia la testa e dice: «Se
Marilyn Monroe fosse viva in questo momento, che cosa starebbe facendo?»”
E tu che stai facendo? Non sei Marilyn (né Monroe né Manson), ma
una mansione ce l’hai: quella di farti valere e dare il tuo contributo al mondo
(anche al tuo semplice condominio – famiglia, amici, quartiere, arte,
letteratura, sport ecc.).
Devi stringere il
morso e poi mordere (echi di Morsello, il De Gregori nero? Tanto, quasi nessuno
lo conosce, il primo. E poi io preferisco il de-gregori originale, anche se di
Morsello mi colpì la sua ‘egregora’: “E uccidemmo la
noia annoiando la morte e vincemmo soltanto cantando più forte. Ora siamo
lontani siamo tutti vicini e lanciamo nel cielo i nostri canti assassini.”
Ok,
basta coi canti gregoriani (anche se ‘incantano’), stop alla noia e alla morte, cantiamo al cielo, ma canti di gloria! Noi siamo su
vette ancor più olimpiche – scherzo anche adesso: carnevale è vicino e ogni scherzo vale.
Tu si que vales! E per farti valere, devi prepararti anima e corpo. Per
quest’ultimo, basterà qualche digiuno, un po’ di yoga o pilates, e poi palestra
à gogo (anche a saltelli, step by step). Per l’anima il digiuno va ancora bene,
apre i sensi sottili, ma quel che più occorre è la Cultura, la Sapienza, lo Spirito,
il Mito, l’Idea (il mio popolo
muore per mancanza di conoscenza… è
scritto nella Bibbia).
Cultura, non solo in pillole o flebo, ma a flusso continuo.
Dobbiamo dire, sentire – mi verrebbe da dire: gustare, odorare, vedere… –
parole di sapienza (nel senso di Sofia
divina). A partire dalla “parola
interiore” – che nella sua intima essenza è logos
divino – svelata nella parola espressa e incarnata nell’opera umana.
Suona la diana, danza la parola, e tuttavia, di tanto in tanto,
fa bene immergersi nel Silenzio.
C’è la parola ‘esterna’ e c’è la parola ‘interna’: il lógos prophóriks e il lógos endiáthetos. In ogni caso, quando fai
silenzio nella tua mente e dentro te stesso, quando apri l’uscio della tua ‘cameretta’
(lì dove Gesù dice di pregare), allora in quel ‘buio’ troverai la ‘luce’. Scendere
nel tuo buio interiore – un buio luminoso…
– è come andare incontro alla luce: è una
via che conduce verso l’Alto, che porta l’uomo alla Sapienza (la “Sofia divina”,
il “Cristo interiore”) mediante una ‘visione’ diretta, una contemplazione, un ‘entusiasmo’
(en Theos: etimologicamente, Dio dentro di te – e tu dentro Dio…).
È questo il senso, il ‘suono’, della parola ’interiore’. Parola
che ci proietta in Alto: verbo sublime.
Wow. Dobbiamo andare oltre, dobbiamo rompere, con la vibrazione
giusta, con la frequenza shock, il “soffitto di cristallo” che ci separa dal
Trascendente, dal Divino, dallo Spirito (per noi la barriera è ‘trasparente’,
per la gente ‘comune’ – quelli che in Harry Potter vengono chiamati ‘babbani’, noi diremmo ‘babbioni’ –
è un solaio di cemento armato).
Ed è per questo che dobbiamo andare alla radice, al suono della
parola. Lì c’è il suo senso profondo, l’essenza della cosa significata.
Il tempo del silenzio è passato, il tempo del parlare è venuto – per dirla con Lutero, il Riformatore.
Il tempo del silenzio è passato, il tempo del parlare è venuto – per dirla con Lutero, il Riformatore.
Bisogna cominciare ad ‘agire’ correndo con i piedi del
vento: con l’impeto, il fiato, lo scherno
liberatore di un vento che rende tutto sano – per ribadirla col filosofo della
grande ‘sprezzatura’ (Nietzsche).
Stop con la spazzatura, diffondiamo il Verbo, al di là del bene
e del male, abbattiamo i muri ma non gettiamo le perle ai porci. Anzi, che i
porci anneghino pure…
Sì, mi piace giocare con le parole, anche se qualcosa di serio c’è
in quello che ho scritto in questo post di debutto del 2016 (totale 9, numero
dello Spirito, della soddisfazione spirituale e della discesa dello spirito, e
dell’energia, nella materia).
Comunque, per dirla con un testo, anch’esso tra il serio e il
faceto, dell’Antico Testamento – l’Ecclesiaste (più poeticamente, Qoelet), definito anche il libro dell’assurdo
o del non-senso (anche se un senso ce l’ha):
Fin dal mattino semina la tua semenza e la sera non dar
posa alle tue mani… Continua a dissodare, a spargere il seme e coltivare. E a nutrirti
di rugiada: tutto quello che la tua mano trova da fare, fallo con le tue forze.
E poi, va’, mangia il tuo pane con gioia, e bevi il tuo vino con cuore allegro,
godi la vita con la donna e l’uomo che ami…
Dai, in questo nuovo anno, tutto
quello che la tua mano – e il tuo cuore – trova da fare, fallo con le tue forze (e
se non puoi farlo da solo, fatti aiutare).
E poi, va’, mangia il tuo pane con gioia, e bevi il tuo vino con cuore allegro,
godi la vita con la donna e l’uomo che ami…
E soprattutto, estrai il tuo Cristo interiore!
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