DOPPIO SPECCHIO
Oggi è giorno di festa
e lo voglio celebrare, non con uno, ma con due racconti, tratti dalla sapienza
orientale. Tema: realtà e illusione –
ricordando che Occidente e Oriente, almeno nella Sapienza, s’incontrano, pur
con accenti differenti.
LA REALTÀ (Lo “specchio sporco”)
C’era una volta un uomo seduto ai bordi di
un’oasi all’entrata di una città. Un giovane si avvicinò e gli domandò: «Non sono mai venuto da queste parti.
Come sono gli abitanti di questa città?»
Il vecchio gli rispose con una domanda: «Com’erano gli abitanti della città da
cui vieni?»
«Egoisti e cattivi. Per questo sono stato
contento di andarmene di là.»
«E così sono gli abitanti di questa città…» gli rispose il vecchio.
Poco dopo, un altro giovane si avvicinò
all’uomo e gli pose la stessa domanda:
«Sono appena arrivato in questo paese. Come
sono gli abitanti di questa città?»
L’uomo rispose di nuovo con la stessa
domanda: «Com’erano gli abitanti
della città da cui vieni?»
«Erano buoni, generosi, ospitali, onesti.
Avevo tanti amici e ho fatto davvero molta fatica a lasciarli.»
«Anche gli abitanti di questa città sono
così» rispose il vecchio.
Un mercante che aveva portato i suoi
cammelli all’abbeveraggio aveva udito le conversazioni, e quando il secondo
giovane si fu allontanato si rivolse al vecchio in tono di rimprovero:
«Come puoi dare due risposte completamente
differenti alla stessa domanda posta da due persone?»
«Figlio mio – rispose il vecchio – ciascuno
porta il suo universo nel cuore… Chi non ha trovato niente di buono in passato,
non troverà niente di buono neanche qui. Al contrario, colui che aveva degli
amici nell’altra città troverà anche qui degli amici leali e fedeli. Perché, vedi, le
persone sono ciò che noi troviamo in loro…»
L’ILLUSIONE (lo “specchio rotto”)
A Mullah Nasruddin era giunta voce che la
moglie lo tradisse. E gli avevano pure indicato il luogo (sotto la grande palma
appena fuori città) e l’ora degli incontri clandestini (a mezzanotte in punto).
Non sapeva però chi fosse il rivale.
Il pensiero del tradimento e la gelosia lo divoravano
giorno dopo giorno. Ormai la sua era diventata una fissazione, una mania… E dal
giorno della triste rivelazione aveva cominciato a soffrire anche di fobie e
attacchi di panico; per non parlare degli stati d’ansia, della vergogna (erano
ormai molti mesi che non frequentava più nessuno per paura dei commenti) e della
depressione che lo buttava sempre più giù. Era ridotto a uno straccio…
Un giorno prese il coraggio a due mani e disse
fra sé e sé: devo far fuori il mio rivale!
Si preparò psicologicamente a puntino, si rimise in sesto, disse in
anticipo le preghiere riparatorie, si armò di tutto punto e andò di soppiatto sul
luogo deputato, Era quasi mezzanotte, luna piena, nessuno intorno, solo una
leggera brezza e il sommesso vocio degli animali notturni…
Salì sulla palma e iniziò ad aspettare.
Mezzanotte: niente, mezzanotte e mezza: niente… Ma lui imperterrito, sempre più
carico di rabbia e indomito coraggio.
L’una, le due, le tre, l’alba… All’improvviso,
il flash: ma io non ho moglie!
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