mercoledì 18 settembre 2019

Long Way 2 Go


Long Way 2 Go

Tu non sei esattamente il tipo di persona che ci si aspetterebbe di vedere in un posto come questo a quest’ora del mattino.”
Spesso siamo spaesati, fuori luogo – in senso concreto o figurato. Per superare i “luoghi comuni” e l’”assenza di luogo” (atopia), e sperare, non solo nell’utopia, ma nell’eutopia (il “bel luogo”), è necessario fare il “salto’: cambiare “visione del mondo” (la tua Weltanschauung), uscendo dalla turris eburnea (la tua comfort zone ) e vivendo in modo originale lo “spirito del tempo” (lo Zeit-geist) e ricreando l’“atmosfera” (la tua stimmung).
Tutto questo, che si sia fermi (la via secca) o in cammino (la via umida). Ma ciascuno con il suo viaggio… Purché creativo. (che il viaggio sia breve – short time – o long way to go).
“Viaggiare, è proprio utile, fa lavorare l’immaginazione […] Il viaggio che ci è dato è interamente immaginario. E poi in ogni caso tutti possono fare altrettanto. Basta chiudere gli occhi. È dall’altra parte della vita.” (L.F. Céline).
Ma come partire per una recherche o un voyage che sia creativo? Estraggo un tralcio da uno dei miei libri.
                                                                                                           
L’emisfero cerebrale destro è il ‘motore’ della nostra creatività: ci permette di pensare per metafore e simboli, di fantasticare, di ‘sognare’ (e dalle fantasie e dai sogni possiamo attingere molto: anche delle grandi scoperte scientifiche sono avvenute in questo modo…). Ti consente, soprattutto, di creare delle nuove ‘sintesi’ (anche per organizzare meglio il tuo lavoro e per far funzionare meglio un team operativo) ed – eureka – di “buttare lì” (un po’ a casaccio, o a pioggia, come nel brainstorming) delle nuove idee vincenti!
Il secondo ‘serbatoio’, l’inconscio – collegato con il primo – è la sede delle nostre pulsioni e degli istinti: esso, a nostra insaputa, influenza i nostri sentimenti, comportamenti e azioni. E soprattutto, ha una sua specifica ‘abilità’: riesce a ‘resettarci’ dal punto di vista emozionale e psico-fisico (anche contro la nostra volontà).
Fermiamoci un attimo e torniamo ai due principi base, senza i quali non possiamo mettere a fuoco e poi realizzare (traguardo, goal) tutto il resto:
·        attenzione
·        intenzione
Una premessa: come certo sai – e chi non conosce Einstein? – massa ed energia sono collegati tra di loro; e sai anche che la massa, quindi anche il tuo corpo, non è altro che energia ‘rallentata’, a bassa vibrazione. Tu sei un’’onda’ nell’oceano dell’universo, un ‘vortice’ nel campo quantistico dell’intero cosmo… Dunque, c’è l’energia e c’è l’informazione: quest’ultima è, diciamo, il contenuto ‘numerico’ dell’energia (anche Pitagora lo pensava), ossia ciò che differenzia e individualizza (identifica) ciascuna entità dell’universo. E come forse non sai, sono possibili cambiamenti di energia e d’informazione: come diceva Eraclito, tutto scorre, tutto cambia… E specialmente se si è connessi con il mondo spirituale, si può favorire il cambiamento. E tu vuoi cambiare!
Ora, ascolta con attenzione: in tutto l’universo c’è sovrabbondanza di energia, che non aspetta altro che di essere attinta… (al di là di ciò che naturalmente avviene grazie all’irradiazione solare e a ogni altra fonte energetica.). Tutto ciò ha ovviamente un riscontro su di noi: la nostra “energia vitale” dipende essenzialmente dal nostro quantum energetico. Tutto è energia… anche tu sei fatto di energia. Ma anche il tuo pensiero è fatto di energia… E l’energia pervade ogni cosa: quindi, quello che tu pensi, come tu pensi, può influenzare le cose, può incidere sugli avvenimenti. L’attenzione è una sorta di dinamo, di “attivatore di energia”. Ora, solo chi ha un buon ‘quantum’ di energia può godere di ottima salute, non solo fisica ma anche spirituale! Per dirla con Nietzsche: …può avere in sé la virtù che dona (ossia stare in cima alla “piramide di Maslow”). Bene, tutto quello che stai leggendo è una sorta di ‘dispenser’ di energia, se lo metti in atto attraverso l’interesse, la riflessione sui contenuti, la ricerca sul significato delle parole chiave e l’ulteriore sviluppo da parte tua delle tematiche affrontate (anche con l’ausilio di internet). E specialmente, con l’applicazione: ossia, mediante la messa in atto degli esercizi proposti e di altri che da essi potrai ricavare e rielaborare, grazie alla tua inventiva e alla ‘fantasia’ ora sempre più al galoppo.
C’è però un freno… Ciò che ti trattiene dall’essere presente, quindi dall’essere ‘vivo’, altro non è che l’aspettativa del domani, la speranza nel futuro (ottima se speranza fiduciosa, pessima se vaga speranza), ossia l’attesa di un qualcosa che deve accadere e che forse non accadrà mai… (e parlo non solo di attese positive, ma di paure, ansie, angosce…). Se almeno quest’aspettativa fosse “fede ardente” (praticamente, certezza ‘virtuale’), ‘visione’ del traguardo, dello “stato desiderato”… allora tutto andrebbe bene. E invece, si tratta spesso solo di vaghe e cieche ‘scorribande’ in un futuro ipotetico, in una “selva oscura”, e senza nessuna ‘torcia‘ che illumini il sentiero…

Ho parlato di “selva oscura”: la ‘torcia’ che fa luce sul tuo cammino è l’attenzione cosciente, ossia il tuo essere completamente presente in ogni singolo momento. Devi essere attentamente cosciente, devi essere totalmente assorto – ‘impregnato’ – nel momento presente, nel qui e ora. Solo così potrai avvicinare il tuo futuro, anticipare lo “stato desiderato”. Per vivere il “qui e ora” (l’hic et nunc), devi farti ‘investire’ (ma senza farti ‘coinvolgere’) da ciò che accade al momento, qualunque cosa essa sia – e dovunque ti trovi: seduto, a passeggio, in macchina. Devi farti ‘investire’, ho detto, ma senza farti ‘schiacciare’, ossia senza badare alle sensazioni che provi (piacere, fastidio, noia): devi, in definitiva, conservare una consapevolezza senza giudizio. Devi solo prendere atto di quel che accade in te e attorno a te.
Quindi, ripeto, due sono, in particolare, gli agenti favorevoli per ‘energizzarti’: l’attenzione e l’intenzione. Con l’attenzione infondi ulteriore energia a quella già esistente in te e attorno a te. Con l’intenzione ‘indirizzi’ (‘orienti’) l’energia e favorisci il cambiamento – in te, intorno a te e, soprattutto, in tutto ciò che ti viene incontro, o addirittura ti piomba addosso. ‘Coltivando’ e attivando l’attenzione e l’intenzione, ogni cosa intorno a te, ma anche ‘lontano’ da te, cambierà direzione e ‘contenuto energetico’: le realtà ‘positive’ si avvicineranno… le realtà ‘negative’ si allontaneranno! Nel Libro di Giobbe (citato spesso da Jung) c’è scritto: “Non appena temo un male, esso mi colpisce e quello che mi spaventa mi piomba addosso.” È la naturale, cosmica, legge d’attrazione (quella divulgata da The Secret, ma nota a tutti gli ‘spiritualisti’ d’ogni tempo): con i tuoi pensieri e la tua buona o cattiva intenzione attirerai positività e negatività. Come dice Deepak Chopra nel suo Le sette leggi spirituali del successo: “Tutto quello su cui concentrate l’attenzione prospererà; al contrario, tutto quello da cui la distogliete perde vigore, si disintegra e scompare. L’intenzione, d’altro canto, innesca la trasformazione dell’energia e dell’informazione…”
Trasformazione, informazione, conoscenza… Il sapere è una farfalla notturna. E se cammini di notte, occorrono attenzione e intuizione… Per fare questo, ossia ‘intuire’ la ‘gerarchia’ spirito-anima-corpo (dal ‘superiore’ – ma solo per ‘potenza’ – all’inferiore), occorre attivare l'attenzione e metterci l’intenzione. Ciò permette di captare l’energia e carpire l’informazione e di ‘situarsi’ di volta in volta in uno di quei ‘nodi’ (o ‘snodi’) della trama energetica del cosmo in cui è possibile vivere al meglio il ‘momento’ (anche momentum, nel senso di ‘quantum’ energetico), approfittando così delle ‘contingenze’ che il kairòs l’attimo propizio – offre al ‘fortunato’ (ma la fortuna aiuta gli audaci…).
Al di là dell’apparente cripticità, quanto detto sottende (che è più di ‘sottintende’) alcuni concetti essenziali, propedeutici a ogni cammino di psico-attivazione atto al miglioramento delle prestazioni in ogni campo esistenziale (sarebbe meglio chiamarla ilio-psico-pneumo-attivazione – lì dove il primo aggettivo si riferisce al corpo, il terzo allo spirito – ma forse pretendo troppo…).
Semplifichiamo, sciogliamo i nodi. Entriamo in questa cosiddetta “trama energetica” (spero che per te non sia un trauma…). Energia e informazione sono essenziali per la ‘vita’ dell’universo (e quindi, dell’uomo): come ormai è arcinoto, tutto è alla fin fine energia (la materia è energia‘frenata’). E in tutto l’universo c’è sovrabbondanza di energia, che non aspetta altro che di essere attinta… Se si è attenti, se si ha l’intenzione, si attirereranno ‘cascate’ di energia… Coltivare l’attenzione significa ‘allontanare’ la vaga, stancante e fuorviante aspettativa del domani, ossia l’attesa di un qualcosa che deve accadere e che forse non accadrà mai (e parlo non solo di attese positive, ma di paure, ansie, angosce…).
Quello che accade nella tua mente accade nella tua vita. Quello che hai nella tua mente tu lo attrai verso di te. Quello che tu desideri…  tu avrai!







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