ALICE ATTRAVERSO LO SPECCHIO
Un po’ di riflessioni.
I can… Più facile a dirsi che a farsi. I care: idem! Siamo programmati – c’è un virus nel nostro programma: mancava al momento dell’attivazione – sì, siamo programmati per dire: I can’t, oppure non mi riguarda (me ne frego è più eclettico…).
Ma niente è immutabile su questa terra (il cielo può attendere – ma possiamo anche impadronircene…).
Alice attraverso lo specchio. Lo specchio (il ‘mondo’, ma anche le nostre convinzioni spesso limitanti: la nostra mappa interiore) riflette, in maniera spesso offuscata, distorta e deformata, la nostra immagine – per non parlare dell’immagine del mondo – e questa, spesso, non ci piace affatto. E quel che è peggio, non piace neppure agli altri. Tutto questo incide sui nostri rapporti e sulla qualità della nostra vita: frena la corsa verso il traguardo.
Occorre, dunque, cambiare lo ‘specchio’, oppure attraversarlo…
Il mondo esterno e quello interno ci ‘irradiano’: ‘rifrazione’, ‘diffrazione’, ‘diffusione’, ‘interferenza’… sono fenomeni associati ai movimenti ondulatori della luce (visibile, o invisibile, anche oscura) emessa dai vari corpi radianti che ci circondano: l’ambiente, il nostro vissuto, la traccia del DNA, o qualsiasi altra inferenza o influenza. Con un’immagine ancora semplice e ovvia, ma più pregnante, si potrebbe parlare di onde scaturenti dal mare della vita che si frangono sulle nostre spiagge e portano con sé relitti di ogni specie.
Mondo, vita, esistenza, fenomeni ondulatori… Qui sono in gioco concetti, filosofici ma anche pratici, come essere, tempo, esistenza (tanto per fermarci all’essenza delle cose). Questo blog è anche un manuale di super-vivenza (mi si passi il termine), finalizzato al miglioramento personale, che si pone come scopo il re-indirizzare, ristrutturare, resettare, la nostra vita (cambiando le ‘gomme’, modificando il ‘motore’, sostituendo l’asse, riverniciando la carrozzeria, cambiando la macchina…).
Tutto questo affinché la nostra vita dispieghi l’intero ventaglio di possibilità, abbia uno Scopo e attui un Progetto – che non resti tale, ma si realizzi.
Esistere significa ex-sistere, ossia andare oltre (ex) questo permanere (sistere: stare fermi, seduti). La vita, l’esistenza, lo stare in questo mondo e in questo tempo, è una possibilità aperta, in divenire, in fieri, in progress. Esistere significa, dunque, protendersi (pro-tendersi: tendersi in avanti) verso una nuova sistemazione – un reset – della realtà. Un ex-sistere, un andare oltre lo specchio, e non un in-sistere, un permanere all’interno della propria condizione esistenziale, fosse pure una comfort zone (una ‘turris eburnea’, una ‘gabbia di cristallo’: ci sarà pure il soffitto di vetro, ma lo si può rompere…).
L’uomo, per essere autentico (Heidegger mi offre lo spunto, ma, tolte le spine, i fiori dovete coglierli voi…), deve quindi trascendere sempre se stesso (ex-sistere) – ma, si badi bene, senza fatica o sforzi ossessivi (atteggiamento wu wei) e senza ostacolare o calpestare gli altri, ossia con atteggiamento win-win.
Deve continuamente ri-progettarsi, deve scegliere da sé e in assoluta libertà quale percorso vivere, ma ha bisogno di una guida: quando l’allievo è pronto, il maestro appare; tuttavia, se incontri il tuo maestro, uccidilo! (Una volta appreso, cammina sulle tue gambe…). Non sono la vostra stampella, ma Io sono il parapetto di un fiume: s'appoggi a me chi può! (F. Nietzsche. “Così parlò Zarathustra”).
L'esistenza inautentica consiste, invece, nella rinuncia al proprio tendere in avanti: rinuncia al futuro e a qualsiasi progetto. È l’accettazione distratta, dormiente, di un’esistenza già vissuta da altri, senz’alcuna possibilità creativa. Ecco perché occorre superare il ‘recinto’, ecco perché entrare nello specchio…
Se agisco sullo specchio posso cambiare l’immagine-di-me. Se poi entro nello specchio (ecco Alice…) troverò il Paese delle meraviglie: posso cambiare me, non solo la mia immagine, “selfie” o come appare agli altri.
Se poi vado ‘dietro allo specchio’, allora sarò io stesso il Paese delle meraviglie… (naturalmente, è solo un modo eclatante per dire che posso migliorare, anche in maniera “super” la mia vita – d’altronde, ci fu chi disse: il Regno è dentro di voi…).
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