venerdì 27 novembre 2020

EARTH, WIND & FIRE

EARTH, WIND & FIRE

Il getto d’acqua tiepida fluisce su dossi e curve, scivola fin nelle cunette, non disdegna le valli fiorite.

Tocca il fondo rugoso, devia brusco verso l’omphalos, scompare infine negli abissi.

Acqua a fiotti, frettolosa, per masse fluttuanti, acqua nei fiordi.

Le pareti translucide, i corpi oscillanti, diritti, flessi, combacianti. Il segreto e l’ignoto.

Cento colpi. Uno più, uno meno. Corpi scolpiti, ben torniti. Vincolati, slegati, vincenti, persi.

Costretti nel piccolo ambito, incuranti del contorno, vibranti. Bastevoli a se stessi, ma in procinto di tracimare.

 

Silenzio prima di uscire, silenzio prima di entrare. In mezzo, una cascata di suoni.

Il contatto delle superfici, il fluire e il rifluire dell’acqua.

Il perlage, l’aria vintage, il parlottio sincopato, quasi dopato. Tutto parla.

Tutto tace nell’infittirsi dei suoni. E dei movimenti. Iniziali, al climax, finali.

E al calare del sipario, l’uscita trionfante, l’ingresso sottotono negli accappatoi impazienti…

mercoledì 25 novembre 2020

KIND OF BLUE

 

KIND OF BLUE

 

“Quello che veramente ami rimane, il resto è scorie. Quello che veramente ami, non ti verrà strappato. Quello che veramente ami è la tua vera eredità.” Un flash su Ezra Pound e uno su … Lorenzo!

   Lo baciò con labbra riarse e ansiose. Astonished, stordita, stonata, si lasciò sommergere dall’emozione sottocutanea, riuscendo, tuttavia, a rimanere in apnea. Ape regina, come sempre. Vaccinata, mitridatizzata dagli eventi dell’ultimo mese, si lasciò andare senza chiedersi perché.

    Why? L’impatto con Lorenzo, scaturito dalle profondità del tempo e del cuore, fu ancor più fibrillante, ‘crono-cardiaco’, ma venne facilmente riassorbito da Arianna, quasi che lei fosse fatta di materiale pathos-assorbente (o ‘fatta’ di oppio, ma quello ‘puro’ – senza ‘tagli’ – di Emmanuelle a Bangkok).

    Aprirai gli occhi all’improvviso e ti guarderai intorno e, nel caos dell’universo, guarderai qualcuno e ti renderai conto del fatto che voi due vi vedete e che tutto il resto è caos.Ben oltre la PNL di Richard Bandler, i neuroni e le lingue, non più programmati, si rincorsero e si sciolsero. Poi si riannodarono. Una folata improvvisa. Lusso emozionale, flusso irrazionale; colate laviche, dilavanti, dilaganti (la ragione in stand-by, i sensi al galoppo, la passione a bolina). Blow-up.

    Shut up and drive... Lorenzo scivolò in un abbraccio nodoso. Fluviale. Lei si fece lago. Loro stretti, tutti gli altri al largo. Nel silenzio iniziarono a correre. Cuore sacro (non solo cuori neri). E la passione montante cominciò a sgomitare tra la folla impazzita (sorpresa, gioia, alcol, droga, ebbrezza spirituale? Di tutto un po’. Manhattan sceccherato). I loro cervelli (soprattutto quelli della coppia vincente): nidi di rondine, volute allungate dall’assenzio alla Modì (pasteggiato durante il party), fate verdi, e ignoranti, vaganti in pieno deserto di serotonina. Amrita? Ciceone? Cicuta? Comunque, nettare degli dèi… Lei, armata dei suoi sogni, disarmante nella sua schietta passionalità. Lui, ormai uomo (super) capace di tirar fuori – dalla donna – la donna (super). Altro che softie. Un ‘duro’. In ogni caso: zitta e pedala!

    Parafrasando Whitman, tra i rumori della folla se ne stavano loro due, felici di essere insieme, parlando poco, forse nemmeno una parola… Silenzi, sospiri, solo il battito dei cuori (non solo i loro – c’è ancora vita sulla terra). Sursum corda, il nodo gordiano era stato tagliato. Scurdammoce ‘o passato. Era giunto il momento di godere. Di ogni cosa. I nodi erano venuti al pettine. E ora cominciavano i colpi di spazzola. L’ossitocina prese il volo (come la colomba di Noè) e con lei il testosterone, prima passero solitario poi aquila delle vette. Tornarono tutti (i pennuti) con orchidee selvagge: le acque del diluvio si erano ritirate ed era comparso l’asciutto (con loro spennati: effetto del party, un po’ lubrico un po’ kubrik). Another brick in the wall. La terraferma era all’orizzonte. In direzione oriente.

    Nessuna sventura può colpirmi quando ella mi concede un bacio.” Le sue labbra stillavano latte e miele. Le colline era di nuovo in fiore. Le vette puntute raffrescate da folate di Spirito e bagnate da scrosci di Passione. L’Amore dell’Amore… I dirupi, dilavati da cascate di dionisiache voglie e apollinei chiarori. Venerei albori di luna sui corpi marziali, eroticamente belligeranti. Il ditirambo di sguardi aveva sostituito il mambo del diggei, virando sul più caliente tango, ma l’aria rimaneva pur sempre sciccosa. Anzi, sempre più. Colorata di Blue in green (le pennellate di Miles Davis, la tela, invece, offerta dalla ditta, la prodiga Archirama Do-It). Suggellata dalle note guitar da ultima Thule (o primo Eden) di Kyle Eastwood e del suo rugiadoso Iwo Jima. L’atmosfera c’era tutta, la realtà pure.

    E correndo m’incontrò lungo le scale: quasi nulla mi sembrò cambiato in lei. La tristezza poi ci avvolse come miele, per il tempo scivolato su noi due.” Mentre le parole di Colin Muset, poeta trovatore della Renaissance, continuavano a palpeggiare le furbe rotondità di Arianna – e Guccini si dava parimenti da fare per incastonare le sue perle da piano-osteria – Tomás e Galatea, sbucati dal nulla, si buttarono anche loro nell’agone. La coppia divenne ben presto un quartetto, un ottetto, una legione… E tutti, agognanti e agonizzanti, incantati e incartati, fecero bisboccia fino alle quattro del mattino. Poi di corsa alla chiesa Wonders ‘n Miracles.

 

    (tratto da Gocce di pioggia a Jericoacoara)

 

   

 

sabato 21 novembre 2020

SUPERSIZE YOUR DREAMS – Pensa alla grande e agisci in piccolo

SUPERSIZE YOUR DREAMS

Pensa alla grande e agisci in piccolo

Oggi, sabato ventuno novembre, non mi va di lavorare, ma sono, più che mai, in vena spirituale. Ed è per questo che “riciclo”, opportunamente rivisitato, un mio vecchio post (visto che dei miei post, come del maiale, non si butta via niente...).

When God brings a dream to pass that He’s placed in your heart, it’s going to be greater than you ever imagined. It’s going to be bigger, better and more rewarding. You could say: God’s going to supersize your dream!

È tratto da un post di Joel e Gloria Osteen, due predicatori del “Vangelo Positivo”. Il senso? Quando Dio realizza un tuo sogno lo fa ancor più grande di quel che tu avevi in cuore (o nella mente).

E ricorda, non solo “siamo fatti della stessa stoffa dei nostri sogni” (W. Shakespeare), ma i sogni son desideri, che spesso si realizzano. E se sei “sintonizzato” con Dio, se tu vuoi solo camminare, Egli ti farà correre. Se sogni di avere i soldi per pagare tutte le tue bollette, Egli te ne darà in misura tale da soddisfare, non solo i tuoi bisogni e desideri, ma anche per essere di benedizione per il tuo prossimo.

D’altronde, nei Vangeli c’è scritto: “Cerca prima il Regno di Dio, dopo di che ogni cosa ti sarà data”… E ricorda, il Regno (cioè dove ogni cosa è possibile) è dentro di te e affianco a te, qui e ora!

Troppo spirituale? Non sei un credente, non hai fede nel soprannaturale? OK, allora scendiamo con i piedi per terra. Io credo, anzi “so” (“se credo… io so!” rispose Jung a chi gli chiedeva se credesse in Dio); ma se tu non credi, agisci “come se” (credessi): amplierai, in ogni caso, il range di possibilità. Nei Vangeli è scritto: tutto quello che chiederete con fede nella preghiera lo otterrete … bussa e ti sarà aperto. Soprattutto, mentre fai la tua richiesta (mentalmente, spiritualmente), visualizzati già nella situazione che tu desideri come se fosse già in atto… (scenario oltre il problema).

Devi per questo diventare un bizzoco, un bacchettone, un chierichetto? No, significa solo che, se visualizzi con estrema fiducia un obiettivo, immaginandolo già ottenuto, lo avrai (la nevillizzazione degli obiettivi ne parlo spesso nei miei libri).

È chiaro che io ti consiglio la via spirituale – di uno spiritualismo “pratico”, non “fumoso” – ma anche metodologie laiche possono esserti d’aiuto. Per esempio, nella PNL, o in metodologie simili (Psicosintesi, Silva Mind Control, Terapie Brevi Strategiche), per passare dallo “stato attuale” (spesso non ottimale, per non dire “loffio”: low state) a quello “desiderato” (peak state), devi, innanzitutto, “bussare”, cioè “entrare nella situazione” proiettando sul tuo schermo mentale un film la cui sceneggiatura rappresenti il tuo desiderio o sogno, e del quale tu sei il protagonista (sì, proprio come vorresti essere: fisicamente, psichicamente, spiritualmente, economicamente… Ma non solo tu, anche la situazione, il luogo e gli altri personaggi devono essere proprio come tu vorresti che fossero).

Poi, una volta bussato, devi entrare… Non essere timido: i violenti s’impossessano del regno dei Cieli! (Vangelo di Matteo 11,12)

Quindi, mi raccomando, quando “bussi” (cioè, proietti il tuo film mentale), fallo con forza e insistenza; non solo, cura le inquadrature, i colori e i suoni (cerca di amplificarli). E poi… mentre ti stai facendo il tuo film mentale (ben diverso da quelle paranoie che ogni tanto ti spari nella testa), immagina di entrare in te stesso, di astrarti dalla situazione intorno a te e… di balzare dentro al film.

L’importante è che tu riesca a entrare nel film pienamente, vivendo al massimo – supersize – tutte le situazioni positive. Se ti sei fissato in modo preciso l’obiettivo da raggiungere, ci hai costruito intorno una buona sceneggiatura, ti sei girato e rigirato il film più volte nella mente, vivendolo ed emozionandoti in prima persona, vedrai che, dopo un po’ di repliche, qualcosa si metterà in movimento…

Questo perché a sogni colorati, vividi, stinti, sfocati, s’incolleranno le corrispondenti realtà (stelle, stalle, stelline, stille – di pianto – o stami, pistilli, orchidee, orchi…): noi siamo, infatti, “vortici” nel “campo quantico” pronti a risucchiare tutto quello che è della stessa natura dei nostri pensieri e desideri.

In Gioele, nell’Antico Testamento, e negli Atti degli Apostoli si dice: “io spargerò il mio Spirito sopra ogni persona: i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri giovani avranno delle visioni e i vostri vecchi sogneranno dei sogni”. Sogni? No, realtà: noi attiriamo tutto quello che è “simile” al nostro modo di pensare e di fare – in un certo senso, siamo capaci di “confezionare” il nostro futuro. Siamo delle “calamite” (anche di calamità) e degli “attrattori” (di iatture, iettature, “fatture”, fratture… ma anche di Ferrari, champagne, charme e vacanze a Sharm El Sheik). 

Chic e choc. Sei tu, nella stragrande maggioranza dei casi, a decidere. Altre volte sarà il caso o il caos. Comunque, ben venga il caos, perché l’ordine ha fallito (Karl Kraus).

Ma spesso (direi quasi sempre) oltre il caso e il caos c’è il cosmos. Non quello cosmetico, artificiale, di facciata, ma quello cosmico, universale, anche un po’ comico. D’altronde, il caso non è che uno dei modi in cui Dio opera quando non vuole farsi riconoscere dagli uomini…