EARTH, WIND & FIRE
Il getto d’acqua tiepida fluisce su dossi e curve, scivola fin nelle cunette, non disdegna le valli fiorite.
Tocca il fondo rugoso, devia brusco verso l’omphalos, scompare infine negli abissi.
Acqua a fiotti, frettolosa, per masse fluttuanti, acqua nei fiordi.
Le pareti translucide, i corpi oscillanti, diritti, flessi, combacianti. Il segreto e l’ignoto.
Cento colpi. Uno più, uno meno. Corpi scolpiti, ben torniti. Vincolati, slegati, vincenti, persi.
Costretti nel piccolo ambito, incuranti del contorno, vibranti. Bastevoli a se stessi, ma in procinto di tracimare.
Silenzio prima di uscire, silenzio prima di entrare. In mezzo, una cascata di suoni.
Il contatto delle superfici, il fluire e il rifluire dell’acqua.
Il perlage, l’aria vintage, il parlottio sincopato, quasi dopato. Tutto parla.
Tutto tace nell’infittirsi dei suoni. E dei movimenti. Iniziali, al climax, finali.
E al calare del sipario, l’uscita trionfante, l’ingresso sottotono negli accappatoi impazienti…
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