Dentro la tana del Bianconiglio
Don’t give up, live dangerously!
“La curiosità spesso è causa di guai”, diceva la bionda Alice mentre s’avventurava dentro la tana del
Bianconiglio.
I tempi sono quelli che sono: scivolosi
sì, ma se scivoli nella tana giusta puoi iniziare a volare...
“Il
segreto per raccogliere dall’esistenza la fecondità più grande si esprime così:
vivere pericolosamente!”
Dangerously,
sì, mai angry! Pericolo e rabbia sono sensazioni
apparentemente confinanti, ma, quella stessa sottile lama di rasoio che può
darti emozioni da brivido, può tagliarti la gola se ti fai prendere dall’ira!
Lascia il dies irae a Dio: tu che sei figlio/a di Dio devi (in quanto lo de-sideri) vivere
pericolosamente – hai il “paracadute
di Dio” (ovviamente, non devi tentare Dio!).
Sì, ora tu appartieni alla figliolanza
divina (sempre che tu l’abbia scoperto seguendo questo blog rigenerante).
Sei un nato di nuovo, una rigenerata…
You’re a “born again”: auguri… happy birthday!
Si ergo bene vultis vivere. Se vuoi vivere bene, ama e fa’ ciò che vuoi.
Ma tu vuoi vivere oltre (e non solo oltre la
vita terrena, ma qui e ora...). La meta? La muta coniugio tra mythos e
Logos – l’incontro tra la realtà e lo Spirito, il reincantamento del mondo, la vita
assoluta…
Il vento (dello Spirito) soffia
dove vuole: ora soffia su te!
Vento d’origine, collirio per occhi
nuovi, giardino di delizie, delirium tremens. Tuareg in un deserto di
valori…
Soffia il Vento del Sud, da dune e scogliere, dal Mare. Con voce tremante,
e porta fin qui del gabbiano il gridare. Che nuove dal Sud per me, o vento che
spiri fremendo? (dal Signore degli anelli)
Sì, continua a fremere… Sei un fighter.
Devi essere caldo/a oppure freddo/a: i
tiepidi saranno vomitati nella Geenna… Fuoco e fiamme. Fou rire. Passione, esplosione
dei sentimenti, botto dell’anima. Forza interiore e rivolta. Il risvolto? “Quel
Nietzsche mi ha distrutto…” (così Heidegger), ma Cristo mi
ricostruisce. Sì, se Dio è morto, almeno c’è rimasto Cristo… (così parlò De
André, anche lui agnostico).
Rimanendo in tema nicciano, ma con ben
altro spirito, potrei dire: “Io amo colui che non serba per sé
una goccia di spirito, bensì vuol essere in tutto e per tutto lo spirito della
sua virtù: in questo modo egli passa, come spirito, al di là del ponte.”
Ma, per par condicio, ti cito anche
Pascal: “Tra noi e l’inferno o il cielo c’è
di mezzo soltanto la vita, che è la cosa più fragile del mondo.”
L'importante è che, sempre alla
Nietzsche, in te ci sia il desiderio di desiderare, ossia quella spinta
propulsiva verso il 'nuovo', il sempre nuovo, attraverso la via dell’insoddisfazione.
Che la tua momentanea afflizione sia una rampa di lancio verso le stelle... Per aspera ad astra!
Come afferma Bernard Sichère: “accanto al tempo orizzontale che passa e che fugge, esiste un tempo che
non passa, un tempo che resta”. Questo è il tuo giorno, il tuo Kairòs… Approfittane, non desistere
proprio ora!
Never giving up. Mai rinunciare
(a costo della vita – e Aalyah, la pop singer di “Never give up” – e non solo – ne sa qualcosa: il fato
talvolta lascia senza fiato). Continua ad andare avanti niccianamente gasata
(Nietzsche, malgré tout, è per uomini e donne).
Tu hai ragione nel proseguire il tuo
percorso se l’hai desiderato con tutto il cuore, se il tuo obiettivo è smart
(specifico, misurabile, attraente, realistico e tempificato) e se ci metti impegno,
passione, intenzione e attenzione. Se fai così scalerai la piramide di
Maslow (andrai oltre i bisogni primari e raggiungerai la piena autostima e
la peak performance… Non solo: avrai l’esperienza
delle vette, lo stato di grazia, la catarsi, l’estasi...).
Niente più stasi, ma solo dynamis.
Sei una bomba: hai ormai una ragione in più…
Avere ragione è una ragione in più per non aver alcun successo. Ma io mi fido. Continuo a fiutare. È
la pista giusta. Avrai successo! Se mi segui hai ormai scandagliato con cura
(you care) ogni ripostiglio, ogni pista battuta (you can).
Ormai il deserto in te decresce: sei
nel bosco, fiera bionda (o belva bruna…), in te la pecora ha mangiato il lupo… Sei un ibrido con sana hybris: in
te orgoglio e modestia vanno ormai a braccetto! Sei fuori dal deserto e dal
‘mercato’: in te si moltiplicheranno le selve oscure e i boschi prêt à
porter – da sradicare e portarsi appresso, come un giovane Jünger ribelle (quello
che piace pure a Roberto Saviano, l’anti-camorra/gomorra).
E quel che ti dico non sono solo parole,
parole, parole…
A tal proposito, Jung, il contraltare di
Freud, parlando dell’opera di trasformazione delle cose operata dalle parole
e dalla narrazione dei fatti, dice:
“…le parole agiscono solo perché trasmettono un senso o
un significato; in ciò consiste la loro efficacia. Ma il ‘senso’
è qualcosa di spirituale. La si chiami pure ‘finzione’… Ma con
una finzione noi agiamo in modo infinitamente più efficace che
con preparati chimici (…) anzi agiamo perfino sul processo biochimico del
corpo. Ora, sia che la finzione si produca in me sia che mi venga
dall’esterno per mezzo della parola, essa può farmi sano o malato;
le finzioni, le illusioni, le opinioni sono le cose più intangibili, più
irreali che si possano immaginare, eppure da un punto di vista psicologico e
perfino psicofisico sono le più efficaci.”
Rileggi con calma il brano precedente e
rifletti sul senso complessivo. In ogni caso te lo riassumo, anche perché
sintetizza buona parte dei temi ‘vincenti’ del percorso di “peak performance” che stiamo
facendo insieme:
“le parole, se cariche di ‘spirito’, se usate ‘strategicamente’ (fosse
pure con l’utilizzo di stratagemmi e finzioni verbali), sono il più potente
agente di cambiamento psicofisico che si conosca…”
Sto qui ripetendo alcuni dei temi del
nostro “percorso di crescita”: spirito, linguaggio e,
naturalmente, ‘psicologia’. A questo proposito, Janet, uno degli
‘apripista’ del campo, diceva:“La
psicologia si occupa assolutamente di tutto. È universale, dal momento che
continuamente ci troviamo di fronte a fatti psicologici…”
Ed è ovvio, in quanto la psiche è parte essenziale del ‘sistema’ uomo.
Ma è anche ovvio che, per ridirla con
Maslow, se non si soddisfano prima i bisogni ‘primari’ (fisiologici e di
‘sicurezza’: cibo, lavoro, etc.), non è possibile pensare (almeno in maniera
‘spensierata’ o ‘seria’) ai bisogni di autostima, crescita personale
e autorealizzazione. Del resto, se hai la testa in altre cose
(problemi di salute ed economici in primis), non leggeresti (forse…) nemmeno
questo blog!
Ed è per questo, in quanto ci stiamo
preparando ai ‘miracoli’ (all’impossibile – direbbe Deepak Chopra),
quindi, alla possibile risoluzione di ogni problema, primario, secondario,
terziario…, che, oltre al corpo e all’anima, ho introdotto nel tuo percorso di
crescita’ lo ‘Spirito’ (sia con la minuscola sia con la maiuscola…).
Cambia “visione del mondo”, cambia “mappa mentale”, esci dal tuo ‘guscio’ –
dalla tua “comfort zone” – credi in te stesso…
Hai tante di quelle risorse! Hai un
immenso potenziale, hai uno spirito che ti dà il potere…
Wow, power… (permettimi qualche libertà, anche se terra terra… E
per rialzarmi in volo: più libri, più libertà…).
Tornando al verbo, al logos, la parola
ha un vero e proprio potere di ‘animazione’ (vivificazione).
E come i corpi hanno bisogno di essere ‘curati’, anche le nostre anime hanno
bisogno di essere ‘rianimate’.
Ed è per questo che la ‘psico-animazione’
è un ‘target’ prioritario di questo percorso (e ancor più la ‘pneumo-attivazione’,
ossia l’’attivazione’ dello spirito, il “grande sconosciuto”).
Come dice Ronald Laing: “… se la psiche è l’anima, e l’anima è il mondo della nostra esperienza …
essa ci fa paura. Non ne vogliamo troppa (di anima) o troppa varietà: la
vogliamo ridotta a percezione e immaginazione terrene, niente sogni a colori…”
Ma tu… colora il tuo mondo!
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