DANCE DANCE DANCE
FERMATE IL MONDO… VOGLIO SALIRE!
Sbarchi, sbarchi, sbarchi… Eppure, la nostra barca fa acqua da
ogni parte! E c’è chi si vuole imbarcare…
O forse non è così: la nostra barca non sarà mica un
transatlantico, o una nave da crociera? (anche se anche qui, alle volte…). Ma
dipende dalla nave, dai passeggeri o dallo Schettino di turno (anche lui ha
condotto, tranne una volta, la nave in porto).
Tutto dipende dal punto di vista, dall’interpretazione, dalla propria Weltanschauung (visione del mondo), dallo
Zeit-Geist (Spirito del Tempo), dal Kairòs (il tempo dell’”opportunità”).
Insomma, non tutto è da
buttare: vanità delle vanità, c’è di
che andare a bordo, ma c’è anche di che restare a terra…
Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda
sotto il cielo.
C'è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per
piantare e un tempo per sradicare le piante.
Un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per
demolire e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per gemere
e un tempo per ballare.
Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli, un tempo
per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
Un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per serbare
e un tempo per buttar via.
Un tempo per stracciare e un tempo per cucire, un tempo per
tacere e un tempo per parlare.
Un tempo per amare e un tempo per odiare, un tempo per la guerra
e un tempo per la pace.
Fatto (quotidiano) è che noi ci facciamo sommergere dagli eventi,
perché non sappiamo avere (al contrario del caso del citato Qoèlet) il giusto, momentaneo, distacco dagli avvenimenti: ci manca il
senso dell’epoché (la sospensione del
giudizio). Di qui il nostro comportamento “ansioso” (c’è poi l’angoscia, e i vari “deliri” – d’onnipotenza, d’identità,
nichilista ecc.).
il tam tam dei
mass-media – puoi avere tutto subito (dal
fast food al prestito su misura, fino
al fast love) e devi essere ‘così’
(tacco dodici o rasoterra, tutta-tette o filiforme, grasso è bello…) – ha
creato l’era dell’ansia: un continuo
mordi e fuggi alla ricerca di una soddisfazione effimera e un susseguirsi di
copia-e-incolla di modelli mass-mediatici belli ma impossibili.
Dall’eccesso
d’informazione all’eccesso di attenzione: si è passati dall’epoca delle ‘grandi
narrazioni’ a quella del gossip. Basta cliccare e hai tutto in un attimo: qui
le ultime news dalla Kamchatka,
lì un contatto face to face con il
tuo compagno di banco affacciato su Facebook.
Ottimo, pure indispensabile, ma con questo volere tutto, poco, maledetto e
subito, abbiamo disimparato, non solo a fare i calcoli a mente, ma a
sbrogliarcela con le minime difficoltà quotidiane. Un piccolo intoppo e… il mondo ci crolla addosso. Vediamo
subito la montagna nella sua immensità: abbiamo perso la capacità di riflettere,
fermarci un attimo e scomporre il problema nelle sue componenti più piccole,
ognuna facilmente risolvibile, oppure aggirarlo con uno stratagemma.
Ora, come vedi, sei tu
stesso (o ‘qualcosa’ dentro di te) a crearti l’ansia, anticipandoti un futuro irrimediabilmente
negativo (è una tua ‘generalizzazione’: ti è capitato una volta, ti capiterà
sempre; oppure, di una tua “lettura della sfera di cristallo”). Ma non c’è un
solido fondamento a tutto ciò: si tratta solo di creazioni mentali irrazionali,
derivate da memorie di isolate
esperienze negative o da schemi cognitivi rigidi assunti a ‘comandamenti’ (non devo avere un capello fuori posto, devo
essere perfetto, non devo sbagliare mai… se faccio una brutta figura è la fine…
o vado preparato al massimo oppure niente!).
È il ‘delirio di
perfezione’ (che sfiora quello d’onnipotenza), che, nel farti temere
l’’incompiuta’, fa scattare l’ansia. Invece, ricorda: “Cedi e sarai intero. Piegati
e vincerai. Vuotati e sarai colmo. Il duro e l’inflessibile vengono infranti
dal mutamento; il flessibile e il cedevole si piegano e prevalgono.”
(Ray Grigg).
(dal mio “Che cos’è la
PNL – Sovera).
Bene, per
restare in tema (dei miei libri), da “Prendi
la PNL con Spirito!” (Armando) ecco qualcosa a cui aggrapparsi
(per rimanere a galla). E che va bene anche in tempi di Italicum, buona scuola
e varie (o avariate – forse anche di valore… a voi l'ardua sentenza).
“… talvolta, negli uomini e nelle donne, c’è qualcosa che salta subito agli occhi, che appaga il nostro senso estetico e spirituale. Qualcosa che, al di là della bellezza esteriore, è come una luce che viene da dentro e illumina tutto. È quella serenità, quell’equilibrio, quel senso di appagamento che riesce a coniugare impegni ed aspirazioni, pubblico e privato, in cui ognuno sente di poter regalare qualcosa di se stesso perché ha imparato finalmente a volersi bene.” (Roger Peyrefitte)
“… talvolta, negli uomini e nelle donne, c’è qualcosa che salta subito agli occhi, che appaga il nostro senso estetico e spirituale. Qualcosa che, al di là della bellezza esteriore, è come una luce che viene da dentro e illumina tutto. È quella serenità, quell’equilibrio, quel senso di appagamento che riesce a coniugare impegni ed aspirazioni, pubblico e privato, in cui ognuno sente di poter regalare qualcosa di se stesso perché ha imparato finalmente a volersi bene.” (Roger Peyrefitte)
Siamo arrivati alla fine del viaggio.
“Viaggiare, è proprio
utile, fa lavorare l’immaginazione (…) Il viaggio che ci è dato è interamente
immaginario. E poi in ogni caso tutti possono fare altrettanto. Basta chiudere
gli occhi. È dall’altra parte della vita.”
Sì, questo è stato un viaggio
al termine della notte (prendo spunto da Céline, lo scrittore ‘maledetto’ –
ma neanche Peyrefitte scherzava…). Se non altro, stai avendo una ‘benedizione’:
hai visto la luce… Dai, scherzo, celio… (ma con Céline c’è poco da scherzare!)
Dicevo, il viaggio è
utile, fa lavorare l’immaginazione… (ma
anche la luce che viene da dentro e illumina tutto fa parte del viaggio:
un itinerario interiore alla scoperta di sé, utile per portare allo
scoperto la tua vera essenza…) Sì, quel che importa è, non solo il
traguardo – il Peak State – ora non
più un miraggio, ma anche lo stesso viaggio. Perché? Ci sarebbero diverse
risposte, ma quella più pertinente è, appunto: fa lavorare l’immaginazione. D’ora in poi, infatti, penserai, non
solo con il “cervello razionale” (l’emisfero
sinistro”), ma con il “cervello immaginifico” (quello destro).
E non solo fumus… ma
fatti: d’ora in poi l’elaborazione dei dati, le tue scelte, le tue decisioni
saranno: rapide, sintetiche, percettive,
intuitive, focalizzate verso il traguardo.
Inoltre, avendo ‘riattivato’ l’emisfero cerebrale destro (era
attivo quand’eri un bimbetto tuttifrutti,
ora è pressoché spento, se non altro opacizzato), sei diventato senz’altro
più creativo. Quindi, sei già a un ottimo punto – in piena performance – dal momento che, non solo hai appreso diverse nozioni
e tecniche per te, non dico sconosciute, quanto meno ‘latitanti’, ma sei
entrato in un’atmosfera molto più ‘ossigenata’.
Dai, insisti… biondo (sai…
l’acqua ossigenata – scherzo, i giochi di parole mi ‘prendono’ e io non so dire
di no!). Sì, insisti: light your fire!
(qualora, per qualche motivo, dopo uno start
brillante non ti senti più smart…):
più ti applicherai (leggendo, rileggendo e di lì diramandoti su altri libri o navigando sul web – ci sono molti
utili ‘approdi’…), più i tuoi progressi saranno rapidi e successful… Sempre che tu ci
metta impegno, determinazione e applichi con costanza le strategie che ti ho
insegnato, valide come primo approccio al cammino verso lo “stato desiderato” e per il conseguimento dei tuoi obiettivi.
Devi metterci focus (attenzione,
concentrazione, intenzione) e momentum (l’impulso per il passaggio dalla fase di
ideazione a quella di attuazione). Soprattutto,
passione e desiderio. Devi essere hot like
fire! (vai su YouTube e approda al ‘pezzo’ di Aaliyah: ti darà la carica…)
E poi, stai acquisendo il metodo
grazie a cui, tra l’altro, per citare di nuovo Peyrefitte, troverai quella
serenità, quell’equilibrio, quel senso di appagamento che riesce a coniugare
impegni ed aspirazioni, pubblico e privato, in cui ognuno sente di poter
regalare qualcosa di se stesso perché ha imparato finalmente a volersi bene.”
Bene, alla fine di questo breve viaggio hai ormai aperto (per il
momento virtualmente: d’ora in poi… dalle parole ai fatti) tutto il ventaglio delle possibilità: come hai visto non c’è solo destra e sinistra (parlo del ‘cervello’),
c’è anche ‘sopra’ e ‘sotto’ (spirito e materia – mente conscia e mente
inconscia, per non parlare del superconscio e della Supermind…). Finora avevi utilizzato a tuo favore quasi
esclusivamente la mente conscia: ossia ben poco, se consideri che essa è
responsabile di forse neppure il 5% dei tuoi comportamenti.
Non ci credi? Lo so, sembra assurdo, ma in noi, esseri ‘razionali’, oltre il
95% del comportamento è condizionato dalla mente inconscia (sarà un caso, ma
mediamente anche il 95% delle tue promesse non sono state mantenute – non ti
preoccupare… d’ora in poi avverrà il contrario: magia della PNL con spirito!).
Perciò, puoi anche desiderare, consciamente,
di cambiare… ne senti l’impulso, lo “slancio vitale”, ma la mente inconscia
ti “tiene al palo”, alla catena: non quello che voglio… faccio,
ma quello che odio, quello faccio… (san Paolo)
Sì, puoi provare il desiderio di ‘emergere’, di liberarti di
ogni ‘incrostazione’ e correre nudo verso
la meta… ma a livello inconscio rimarrai sempre ‘vestito’ (di pezze) e
legato alla tua meta terra terra…
Solo cambiando il tuo programma inconscio (forse non te ne sei accorto, ma la
sottile “ipnosi eriksoniana” ‘emanata’ da queste pagine ti sta pervadendo…)
riuscirai ad agire in modo differente. Ma, ripeto, devi ‘commutare’ il tuo
programma inconscio (come ho letto da qualche parte, ben oltre l’80% dei
vincitori di lotterie sperpera tutto il denaro: è condizionato a livello
inconscio ad essere squattrinato...). La tua metànoia (trasformazione e rigenerazione) ti porterà alla meta – e da uomo “a metà” che eri,
diventerai uomo intero…
In ogni caso, se la spinta a fare qualcosa è ‘situata’ nel tuo
inconscio (man mano che ‘metabolizzerai’ i concetti, tutto quel che desideri
‘pianterà’ il suo seme nel tuo inconscio), per realizzare il tuo obiettivo
l’impulso (l’iniziativa) dev’essere ‘conscio’.
“Ciò che è consueto
intesse intorno a noi una ragnatela sempre più solida, e presto ci accorgiamo
che i fili sono diventati funi (…) Per questo lo spirito libero odia tutte le
abitudini e le regole, tutto ciò che è duraturo e definitivo… (Nietzsche).
Slegati la testa… corri nudo verso la meta!
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