IL VIAGGIO
DELL’EROE
Si parla sempre più spesso, nell’ambito della
formazione di eccellenza, di “viaggio dell’eroe” – anche se il concetto di eroe
era stato smitizzato da Bertolt Brecht, che si augurava un popolo che non
avesse bisogno di eroi.
Ma di eroi, malgré Brecht, c’è necessità, e nostalgia.
Il concetto di ‘eroe’ mi è ritornato in mente rileggendo “Il risveglio dell’eroe con la PNL” di Robert Dilts e Stephen
Gilligan, due guru della ‘trans-formazione’. E sono tornato indietro nel tempo,
quando, ancora digiuno di PNL e ‘derivati’, mi crogiolavo tra le “uova del
drago” di Joseph Campbell, Mircea Eliade, Richard Rohr, Vladimir Propp, gli
stessi Jung e Hillman, con le loro scorribande nei territori del mito, della fiaba, del ‘sacro’,
della psiche, del ‘simbolo’, dello spirito, alla ricerca del sacro
graal del senso della vita (quello vero, non quello da tivvù spazzatura).
Vorrei quindi iniziare su questo blog ‘ballerino’ un viaggio dell’eroe, in
cui, tra ‘sponsor’, angeli, dèmoni/demòni, principesse e briganti, vi possa
portare, a partire da “sentieri interrotti”, verso la “radura luminosa” della vera vita.
Ma è un viaggio già iniziato… direte voi. Sì, è vero, questo blog è una vera e
propria promenade architecturale (più
che altro, archetipica, o tipologica), ma questo è un nuovo inizio (senza
tralasciare le quisquilie e pinzillacchere).
Bene, per introdurre la figura dell’’eroe, ossia
dell’uomo ‘risvegliato’, che riconosce la sua ‘vocazione’ ('chiamata' – "talento disotterrato")
e le dà ‘fiato’, comincio dapprima da Propp e la sua “morfologia della fiaba”
(tratto, per celerità, da Wikipedia).
Personaggi
Propp individuò 7 personaggi
caratteristici delle fiabe:
1.
Eroe: protagonista che, dopo aver compiuto un'impresa,
trionferà;
2.
Antagonista: l'oppositore dell'eroe;
3.
Falso eroe: si sostituisce all'eroe con l'inganno;
4.
Mandante: chi spinge l'eroe ad intraprendere la sua missione;
5.
Donatore: la guida dell'eroe, colui che gli dà un dono magico;
6.
Aiutante: chi aiuta l'eroe a portare a termine la missione
ricevuta;
7.
Persona
ricercata: premio
amoroso; finale per l'eroe.
A volte il
donatore può essere anche l'aiutante, come il mandante può essere anche
antagonista a seconda, naturalmente, della fiaba.
Schema
Lo schema generale di una fiaba, secondo
Propp, è il seguente:
1.
Equilibrio
iniziale (inizio);
2.
Rottura
dell'equilibrio iniziale (movente o complicazione);
3.
Peripezie
dell'eroe;
4.
Ristabilimento
dell'equilibrio (conclusione).
Funzioni
1. Allontanamento: uno dei
membri della famiglia si allontana da casa - es. il principe va in guerra;
2. Divieto (o
ordine): all'eroe viene imposto un divieto (es. a Cappuccetto rosso viene proibito
di passare per il bosco);
3. Infrazione: il divieto
è infranto (es. Cappuccetto rosso passa per il bosco);
4. Investigazione:
l'antagonista fa delle ricerche sull'eroe;
5. Delazione:
l'antagonista riceve le informazioni;
6. Tranello:
l'antagonista tenta di ingannare l'eroe;
7. Connivenza: l'eroe
cade nel tranello;
8. Danneggiamento
(o mancanza): l'antagonista reca danno all'eroe (o viene a mancare qualcosa) – es. la bella addormentata
è punta a causa della maledizione di una vecchia fata;
9. Mediazione: il
danneggiamento o la mancanza vengono resi noti;
10. Consenso: l'eroe
reagisce;
11. Partenza: l'eroe
parte;
12. Funzione del donatore: il
donatore mette alla prova l'eroe;
13. Reazione: l'eroe
supera la prova;
14. Fornitura: il
donatore dà l'oggetto magico all'eroe;
15.Trasferimento: l'eroe si trasferisce, o viene condotto sul luogo
in cui si trova l'oggetto delle sue ricerche;
16. Lotta: l'eroe e
l'antagonista ingaggiano direttamente la lotta;
17. Marchiatura: all'eroe è
impresso un marchio;
18. Vittoria:
l'antagonista è vinto;
19. Rimozione: l'eroe
viene liberato dal danno o dalla mancanza iniziale;
20. Ritorno: l'eroe
ritorna;
21. Persecuzione: l'eroe è
sottoposto a persecuzione;
22. Salvataggio: l'eroe si
salva;
23. Arrivo in incognito: l'eroe
arriva in incognito a casa o in un altro paese;
24. Pretese infondate: il falso
eroe avanza pretese senza fondamento;
25. Prova: all'eroe è
imposto un compito difficile, una prova da superare;
26. Adempimento: il compito
difficile è eseguito;
27. Identificazione: l'eroe
viene riconosciuto
28. Smascheramento: il falso
eroe o l'antagonista viene smascherato;
29. Trasfigurazione: l'eroe
assume nuove sembianze;
30. Punizione:
l'antagonista viene punito;
31.Lieto fine: l'eroe ottiene il premio finale; spesso si sposa o
ottiene un regno.
Passo ora a un mio stralcio
teologico tratto da “Prendi la PNL con Spirito” (che è già un “viaggio dell’eroe” in sette giorni:
dallo stato ‘loffio’ allo stato ‘loft’… Ma il vero percorso dell’eroe, in puro
stile campbelliano-propp-hillmaniano, è quello di Gocce di pioggia a Jericoacoara, lì dove ‘eroi’,
angeli, demoni, sponsor, ostacolatori, draghi e… lupi mannari si sprecano).
Si può riunire solo ciò che è separato… Stabiliamo una morfologia del racconto – i discepoli di Emmaus – de-strutturando le
componenti, puntando essenzialmente su tempi, luoghi e funzioni dei
‘personaggi’. La ‘struttura’ del testo segue, significativamente (v. Richard
Rohr, ma pure il Propp della “Morfologia
della fiaba”), il tema del ‘rituale’
d’iniziazione (ma qui il processo è exoterico, più che esoterico), ovvero
l’’ingresso ufficiale’ del ‘ragazzo’ nella comunità degli ‘adulti’, dopo il
voluto ‘abbandono’ nella boscaglia da
parte dei ‘genitori’. Qui ritroviamo tutti questi temi:
– Separazione e partenza (v. 13): l’’abbandono’, il ‘distacco’ dalla
‘madre’ (fagocitante), ovvero da quella parte di ‘femminilità’ negativa che
spinge al non sapere, non pensare, non analizzare, non spiegare… (in questo
caso, i due discepoli disillusi che si allontanano, sia pur momentaneamente,
dalla comunità). Parlavano tra loro:
la ‘discesa nel profondo’, l’’elaborazione del lutto’. Lo stesso giorno: il processo di ‘riflessione’ e l’eventuale
‘decisione’ spesso non ammettono dilazioni. Due
di loro – sessanta stadi: al di
là della ‘lettera’, la portata simbolica (il ‘due’ come corpo e anima, …manca
lo spirito, oppure come ‘dubbio’ e ‘negatività in generale; il ‘sei’ come
‘umanità’ in cerca del ‘sette’: il ‘riposo’, lo shalom, il Cristo)
arricchisce il contenuto semantico e interpretativo.
– Il
viaggio (vv. 14-27): la ‘discesa’, la ‘spirale’. Continua il
‘viaggio’ introspettivo dei due discepoli (dall’Io verso l’inconscio). Discorrevano: la parola umana che cerca
un senso nella parola divina e un radicamento nella ‘Grande Storia’. Tristi: la ‘ferita’, il crollo delle
certezze, l’’umiliazione rituale’: il ricordo dell’insuccesso, il
riconoscimento della ‘ferita’, la ‘delusione’, e la loro reintegrazione in un orizzonte di senso, aiutano a ‘crescere’, a
forgiare, fortificare. Si avvicinò: l’incontro.
“L’essere umano è smarrito, ma Dio viene
a incontrarlo nel bel mezzo del suo errare. Viene come sempre a cercarlo
all’interno delle sue stesse torsioni…” (‘Torna alla vita’, Simone Pacot). Gesù viene (ma nell’AT è appellativo di Dio!). Il Cristo rimane ‘velato’
per chi lo segue ma non è “nato di nuovo”, sia esso un suo seguace noto
(Cleopa) o anonimo (l’altro ‘discepolo’). Noi
speravamo: l’’oppositore’, la disillusione che si oppone all’evidenza
(delle Scritture) e alla testimonianza oculare (della donna). “O insensati”: l’’uomo con la spada’ (la
spada dello Spirito che taglia il ‘velo’, il ‘due’ che si fa ‘tre’: corpo,
anima e spirito), la “lancia insanguinata” (“Non doveva il Cristo soffrire…”).
– L‘arrivo
(v. 28 - 32): il ‘centro’. “… egli fece
come se volesse procedere”. La tentazione, il gioco delle parti. “Essi lo trattennero”. La svolta, la
‘luce’ che fa fuggire l’’ombra’ (pur necessaria, specie per una ‘svolta’: è
pericoloso trovarsi a un ‘trivio’ – sacro a Pan – a mezzogiorno, quando l’ombra
diventa invisibile. Può scatenarsi un attacco di panico…), la necessità di
‘suturare’ la ferita con il ‘filo’ di Cristo e l’’olio’ dello Spirito.
L’affetto vince sulla ragione, il “lato femminile” reintegra quello ‘maschile’,
lo spirito si ‘separa’ dall’anima e, solve
et coagula, rinnova la comunione ‘paolina’ corpo-anima-spirito. “Allora i loro occhi furono aperti”: il
Cristo ‘svelato’. Il Kairòs, il
momento dell’’intrusione’, l’esperienza ‘cosmica’, ‘oceanica’, delle ‘vette’. Fine del solo Chronos, ingresso nella ‘soglia’ del
nuovo Aion, epifania del Divino, del ganz andere. Unica nella sua
eccezionalità (“ma egli scomparve”),
ma densa di prospettive…
– L’irradiazione
(vv 33-35): “… tornarono a Gerusalemme. Dal ‘solo Io’
al ‘Noi siamo’ (attraverso l’’Io sono’). La trasformazione individuale porta
dalla “Piccola Storia” alla “Grande Storia”. La “voglia di vagabondaggio”, il
“viaggio ai confini della notte”, fa travalicare il ‘recinto’ e, pur tra
‘sentieri’ (heideggeriani), porta alla ‘radura’ (per alcuni, al “porto delle
nebbie”).
Dal caos interiore è nata la stella (anzi, la costellazione) danzante…
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