IL FALCONE REALE
Tutti in marcia
verso l’abisso. Non tutti, a dire il vero, ma i più si fanno, sempre
più, trascinare dalla corrente del disimpegno mentale (e soprattutto, spirituale) totale. E lo considerano impegno…
Si vuole rimanere ancorati alla realtà, presunta, alla
“ragione”, con i piedi per terra …ma, senza che ce ne rendiamo conto (a causa
della nostra presunta superiorità intellettuale – rispetto a chi?), affondiamo
nel fango e nelle sabbie mobili: questo perché
dobbiamo essere ‘autosufficienti’, dobbiamo aggrapparci a noi stessi...
Questo è possibile, sì, ma solo dopo aver sprigionato lo “splendore prigioniero”, ossia l’amore (quello vero, non quello di: ‘amò’) e tutte le altre qualità della nostra essenza: o per dirla papale papale, il nostro spirito.
Questo è possibile, sì, ma solo dopo aver sprigionato lo “splendore prigioniero”, ossia l’amore (quello vero, non quello di: ‘amò’) e tutte le altre qualità della nostra essenza: o per dirla papale papale, il nostro spirito.
E se nemmeno il barone di
Munchausen – che pure aveva gli attributi – ce l’ha fatta a uscire dalle sabbie mobili,
cercando di tirarsene fuori, insieme al suo cavallo (simbolicamente, le emozioni), acchiappando con il braccio (la volontà) il suo codino
(la sua presunzione) per cercare di sollevarsi in alto, figuriamoci se
potremmo farcela noi…
E io sono solo un ‘ponte’, una ‘ringhiera’, ma non la vostra stampella... (per dirla con Nietzsche).
E io sono solo un ‘ponte’, una ‘ringhiera’, ma non la vostra stampella... (per dirla con Nietzsche).
Una conoscenza che sia meditata dal
limitato pensare razionalistico porta inevitabilmente a cercare gli impulsi
della volontà, non nel mondo spirituale da cui essi veramente traggono origine,
ma nella sfera degli istinti. Questa è la tragedia dell'uomo attuale. Il
cosiddetto “uomo volitivo” dei tempi moderni è in sostanza soltanto un
istintivo: la sua ostentata dinamicità è soltanto un'apparenza di
forza...
(Massimo Scaligero).
(Massimo Scaligero).
Insomma, l‘uomo fuma fuma...
Dunque, smettiamo di fumare: stacchiamo la spina, ricarichiamoci da un’altra fonte di energia (dalla fonte viva che sgorga in noi) e ripartiamo
con un nuovo assetto mentale, emozionale e comportamentale.
Primo passo, l’arcano del cane.
Che stai a dì…
Quesito subito risolto. Un aiutino? L’aneddoto, raccontato in un vangelo
apocrifo d’origine persiana (la Persia dei Parsi, la Persia arya di Rumi, delle
Mille e una notte, di Mullah Nasruddin e Gurdjieff… meglio di
certo Iran di oggi), che riprendo dal mio Gocce
di pioggia a Jericoacora.
Il Gesù del racconto
apocrifo, un Cristo quanto mai umano, casual, in libera uscita (ma Lui
era sempre fuori dal coro), bighellonava tra alberi e arbusti, canticchiando,
scherzando, ridendo… Non un’’invenzione’, né una ‘suggestione ipnotica’, ma carne e sangue.
Gesù sfiorava gli alberi, sembrava volesse abbracciarli… ma ecco che – sembra quasi una radiocronaca – passa vicino alla carcassa putrefatta di un cane (e i discepoli che cercano in tutti i modi di distrarlo e tenerlo lontano dal marcio, commentando tra loro con malcelato disgusto).
Gesù sfiorava gli alberi, sembrava volesse abbracciarli… ma ecco che – sembra quasi una radiocronaca – passa vicino alla carcassa putrefatta di un cane (e i discepoli che cercano in tutti i modi di distrarlo e tenerlo lontano dal marcio, commentando tra loro con malcelato disgusto).
Il Maestro, il magis
fatto minus, rallenta, fa tre passi indietro, si avvicina alla carogna,
l’accarezza, la guarda teneramente, con amore. Poi, chinatosi,
sussurra: “le perle non sono più bianche dei suoi denti…”
Quindi, curiosità, positività, indipendenza di giudizio, reframing (il
reicorniciamento della PNL) e, soprattutto, amore (incondizionato). Abbandona la tua vita robotizzata, entra nel
‘regime’ della ‘realtà’; poi, fa’ un salto di livello ed entra nel regno dei
miracoli… Prima saranno solo miracoli collegati a un modo differente di
pensare, ma poi si faranno “carne e sangue”, entreranno nei vostri “muscoli” e
tutta la vostra vita sarà un miracolo…
E visto che ho accennato al mitico Mullah Nasruddin, chiudo con una
delle “uscite” (altre, di tutti i tipi, ne troverai nei miei libri).
Nasruddin divenne il primo ministro del re. Un giorno, mentre
gironzolava per il palazzo (come Gesù nel bosco), vide – ed era la prima volta
– un falcone reale (non era certo Federico di Svevia, era solo un primo
ministro parvenu). E siccome non aveva mai visto questo tipo di piccione
– gli parve un colombaccio – prese un paio di forbici e spuntò gli artigli, le
ali e il becco del “piccione malriuscito”.
«Adesso sì che sei un uccello decente, il tuo vecchio padrone ti aveva trascurato…»
«Adesso sì che sei un uccello decente, il tuo vecchio padrone ti aveva trascurato…»
Cerchiamo di restare (o diventare) dei falconi reali, ma anche “astuti
come serpenti e candidi come colombe”…
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