«Galatea, richiama immagini piacevoli,
ricordi che ti fanno sognare, vibrare, addolcire. Fa’ tintinnare, vibrare, il
campanellino pavloliano. Cambiare la vita significa cambiare la vibrazione,
volere una cosa significa mettersi sulla stessa vibrazione della cosa. Se due
persone, o, in generale, due realtà, sono ‘innamorate’ l’una dell’altra,
respirano la stessa stimmung, la
stessa aria (e aura). Entrano così in comunicazione, in comunione. Il Tu e l’Io
di due ‘comunicanti’ s’incontrano nel Mitwelt,
nel mondo comune tra i due mondi, nell’intramondo. E lì suonano le campane…
E soffia lo Spirito. La Dynamis
sospira, ti fa respirare, riempie, ricuce, dopo aver ‘dato un
taglio’. Ti fa rivivere… “To suffer one’s death and to be
reborn is not easy.” Sì, ha ragione Fritz Perls, il ‘ghestaltico’:
è difficile, non è uno scherzo, morire per poi rinascere… In ogni caso, dopo la
tua de-cisione, riaffacciati al mondo. Io,
tu, qui, adesso… Anche a partire, come Abramo, da un piccolo ‘clan’. “Dove
due o tre sono riuniti c’è Dio.” Nelle Scritture c’è l’auspicio che tutti i
credenti “s’incoraggino gli uni gli altri.” Vai nel ‘corpus paolino’, a Ebrei
3,13, ma anche nella Seconda Lettera a Timoteo. ‘Incoraggiare’ è un altro modo
per dire ‘coaching’. Galatea, hai fatto dunque bene a ravvivare il tuo dono in
te e offrirlo agli altri. Anche se a pagamento. Il maestro, anzi la maestra, è
degna della sua mercede. Tu sei stata pronta a investire il tuo tempo, la tua
energia, le tue emozioni, la tua passione, per creare la vita dei tuoi sogni. “Chi
guarda dentro sogna, chi guarda fuori si risveglia” – parole di Jung. E per
stare sulla stesso flusso: “L’uomo saggio non dà le giuste risposte, ma pone
le giuste domande.” Sono passato a Claude Levi-Strauss. E per concludere in
bellezza, con Isaia: “Quelli che sperano nell’Eterno acquistano nuove forze,
si alzano in volo come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si
affaticano.” E scusami se è poco…»
Lorenzo era nel suo pieno vigore logorroico
(ma chi lo sentiva veniva immancabilmente trascinato dal ‘flusso’, e rimaneva a
galla).
«E poi, una volta appresa la tecnica, uccidi
il maestro e passa al self-coaching (parlava come se non sapesse che Galatea
fosse una coach, e di grido…). Predisponi una lista energetica ‘high
vibration’: gente, oggetti, idee, fantasie, attività, location, eventi che
ti entusiasmano e affascinano. Ti daranno energia al bisogno. Riallinea la
tua fede (quella di Galatea era certamente ‘deragliata’). Prendi il
mouse della tua vita e chiedi allo Spirito Santo che ti faccia da antivirus.
Poi potrai andare su qualunque ‘sito’… Terrestre e ‘celeste’. Utilizza la fede, la
‘moneta di scambio’ per ‘fare affari’ nel mondo spirituale e portarne i
‘frutti’ qui, sulla terra. La fede apre prima le porte del cielo e poi i
‘portoni’ della terra… E per ottenere questo (ma la fede è un ‘dono’ che viene
dall’’Alto’, un carisma), focalizza
l’attenzione: l’intenzione concentrata dà forza alla fede, sposta le montagne…
ma sii flessibile. Non spezzare la
canna, né spegnere il lucignolo. Considera l’intuizione come realtà. Deframmenta
la mente confusa. E poi, di’: “Dove mi trovo nel mio cammino spirituale? Ho
un cammino spirituale?” Ricorda: “In Lui – Dio – viviamo, ci
moviamo, e siamo.” Hai problemi a sentire la chiamata di Dio nella tua
vita, hai blocchi sulla tua strada? Non fermarti, non tirarti indietro. Tiremm innanz… Affronta le sfide: ogni
ostacolo, per dirla con Assagioli, sarà una benedizione. Ma specialmente con l’aiuto di Dio! Galatea, ricorda, Dio ha per te
in mente qualcosa di più, di molto di più! Ti aiuterò a fare un tratto di strada
con Dio, poi Lui, come a Emmaus, scomparirà e tu comparirai. Supererai i
tuoi limiti – pensa alla preghiera di Iabez, nell’Antico Testamento –,
raggiungerai obiettivi specifici, come insegna Yonggi Cho, un grande
predicatore coreano. Potrai avere la bicicletta dei tuoi sogni, della marca e
del colore e che tu vuoi…»
«”Ognuno di voi é sotto la legge del pendolo.
Ognuno di voi sente il bene e poi sente il male, si sente felice e poi si sente
derelitto; ognuno di voi sente affetto e amore e poi sente l’opposto –
avversione – e quel curioso opposto dell’affetto per il quale non c’é nome.
Questa é vita meccanica. Tutto questo é vivere meccanicamente. Questo vuol dire
vivere nell’ondeggiamento del pendolo della vita, e finché vi tratterete quello
che guadagnate lo perderete e cosi resterete sempre nello stesso livello di
Essere. In un momento voi amate, nel momento successivo voi odiate; in un
momento sentite entusiasmo, il momento successivo vi sentite abbattuti; in un
momento pensate di essere una gradevole persona, e il momento dopo sentite che
non lo siete. Questa é la legge del pendolo che ondeggia su e giù. In un modo o
nell’altro noi dobbiamo cercare di non stare più tanto sotto questa inevitabile
legge del pendolo, che fa avanzare e ritirare le maree, che fa sì che l’inverno
sia seguito dall’estate, l’estate dall’inverno e che nei riguardi del vostro
cuore lo fa espandere e contrarre.” Sono parole di
Maurice Nicoll, un discepolo di Gurdjieff. Per non essere più un ‘pendolo’ e
diventare, invece, un uomo ‘astuto’ o, meglio, ‘sapiente’ – ma della ‘sophia’
divina (e del serpente) –, occorre che non ti faccia più ‘succhiare’ dalla
Luna… E devi oltrepassare le fasi del ‘fachiro’, dello ‘yogi’ e del ‘monaco’
(Lorenzo le aveva passate tutte: ultima, o quasi, quella del monaco, ormai
monco).»
Dal
letto di chiodi al tappeto volante: «”Io
faccio la mia cosa, e tu fai la tua. Non sono in questo mondo per esaudire le
tue aspettative, come tu non sei in questo mondo per esaudire le mie. Tu sei
tu, e io sono io; e se per caso c’incontreremo, sarà bellissimo, altrimenti,
non ci sarà nulla da fare…” E noi ci siamo incontrati!»
(tratto dal mio Gocce
di pioggia a Jericoacoara – capitolo
40)
Nessun commento:
Posta un commento