sabato 2 novembre 2019

GOOD VIBRATIONS



      GOOD VIBRATIONS

                          «Galatea, richiama immagini piacevoli, ricordi che ti fanno sognare, vibrare, addolcire. Fa’ tintinnare, vibrare, il campanellino pavloliano. Cambiare la vita significa cambiare la vibrazione, volere una cosa significa mettersi sulla stessa vibrazione della cosa. Se due persone, o, in generale, due realtà, sono ‘innamorate’ l’una dell’altra, respirano la stessa stimmung, la stessa aria (e aura). Entrano così in comunicazione, in comunione. Il Tu e l’Io di due ‘comunicanti’ s’incontrano nel Mitwelt, nel mondo comune tra i due mondi, nell’intramondo. E lì suonano le campane… E soffia lo Spirito. La Dynamis sospira, ti fa respirare, riempie, ricuce, dopo aver ‘dato un taglio’. Ti fa rivivere… “To suffer one’s death and to be reborn is not easy.” Sì, ha ragione Fritz Perls, il ‘ghestaltico’: è difficile, non è uno scherzo, morire per poi rinascere… In ogni caso, dopo la tua de-cisione, riaffacciati al mondo. Io, tu, qui, adesso… Anche a partire, come Abramo, da un piccolo ‘clan’. “Dove due o tre sono riuniti c’è Dio.” Nelle Scritture c’è l’auspicio che tutti i credenti “s’incoraggino gli uni gli altri.” Vai nel ‘corpus paolino’, a Ebrei 3,13, ma anche nella Seconda Lettera a Timoteo. ‘Incoraggiare’ è un altro modo per dire ‘coaching’. Galatea, hai fatto dunque bene a ravvivare il tuo dono in te e offrirlo agli altri. Anche se a pagamento. Il maestro, anzi la maestra, è degna della sua mercede. Tu sei stata pronta a investire il tuo tempo, la tua energia, le tue emozioni, la tua passione, per creare la vita dei tuoi sogni. “Chi guarda dentro sogna, chi guarda fuori si risveglia” – parole di Jung. E per stare sulla stesso flusso: “L’uomo saggio non dà le giuste risposte, ma pone le giuste domande.” Sono passato a Claude Levi-Strauss. E per concludere in bellezza, con Isaia: “Quelli che sperano nell’Eterno acquistano nuove forze, si alzano in volo come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano.” E scusami se è poco…»
                           Lorenzo era nel suo pieno vigore logorroico (ma chi lo sentiva veniva immancabilmente trascinato dal ‘flusso’, e rimaneva a galla).
                        «E poi, una volta appresa la tecnica, uccidi il maestro e passa al self-coaching (parlava come se non sapesse che Galatea fosse una coach, e di grido…). Predisponi una lista energetica ‘high vibration’: gente, oggetti, idee, fantasie, attività, location, eventi che ti entusiasmano e affascinano. Ti daranno energia al bisogno. Riallinea la tua fede (quella di Galatea era certamente ‘deragliata’). Prendi il mouse della tua vita e chiedi allo Spirito Santo che ti faccia da antivirus. Poi potrai andare su qualunque ‘sito’… Terrestre e ‘celeste’. Utilizza la  fede, la ‘moneta di scambio’ per ‘fare affari’ nel mondo spirituale e portarne i ‘frutti’ qui, sulla terra. La fede apre prima le porte del cielo e poi i ‘portoni’ della terra… E per ottenere questo (ma la fede è un ‘dono’ che viene dall’’Alto’, un carisma), focalizza l’attenzione: l’intenzione concentrata dà forza alla fede, sposta le montagne… ma sii flessibile.  Non spezzare la canna, né spegnere il lucignolo. Considera l’intuizione come realtà. Deframmenta la mente confusa. E poi, di’: Dove mi trovo nel mio cammino spirituale? Ho un cammino spirituale?” Ricorda: “In Lui – Dio – viviamo, ci moviamo, e siamo.” Hai problemi a sentire la chiamata di Dio nella tua vita, hai blocchi sulla tua strada? Non fermarti, non tirarti indietro. Tiremm innanz… Affronta le sfide: ogni ostacolo, per dirla con Assagioli, sarà una benedizione. Ma specialmente con l’aiuto di Dio! Galatea, ricorda, Dio ha per te in mente qualcosa di più, di molto di più! Ti aiuterò a fare un tratto di strada con Dio, poi Lui, come a Emmaus, scomparirà e tu comparirai. Supererai i tuoi limiti – pensa alla preghiera di Iabez, nell’Antico Testamento –, raggiungerai obiettivi specifici, come insegna Yonggi Cho, un grande predicatore coreano. Potrai avere la bicicletta dei tuoi sogni, della marca e del colore e che tu vuoi…» 

                        «Ognuno di voi é sotto la legge del pendolo. Ognuno di voi sente il bene e poi sente il male, si sente felice e poi si sente derelitto; ognuno di voi sente affetto e amore e poi sente l’opposto – avversione – e quel curioso opposto dell’affetto per il quale non c’é nome. Questa é vita meccanica. Tutto questo é vivere meccanicamente. Questo vuol dire vivere nell’ondeggiamento del pendolo della vita, e finché vi tratterete quello che guadagnate lo perderete e cosi resterete sempre nello stesso livello di Essere. In un momento voi amate, nel momento successivo voi odiate; in un momento sentite entusiasmo, il momento successivo vi sentite abbattuti; in un momento pensate di essere una gradevole persona, e il momento dopo sentite che non lo siete. Questa é la legge del pendolo che ondeggia su e giù. In un modo o nell’altro noi dobbiamo cercare di non stare più tanto sotto questa inevitabile legge del pendolo, che fa avanzare e ritirare le maree, che fa sì che l’inverno sia seguito dall’estate, l’estate dall’inverno e che nei riguardi del vostro cuore lo fa espandere e contrarre.” Sono parole di Maurice Nicoll, un discepolo di Gurdjieff. Per non essere più un ‘pendolo’ e diventare, invece, un uomo ‘astuto’ o, meglio, ‘sapiente’ – ma della ‘sophia’ divina (e del serpente) –, occorre che non ti faccia più ‘succhiare’ dalla Luna… E devi oltrepassare le fasi del ‘fachiro’, dello ‘yogi’ e del ‘monaco’ (Lorenzo le aveva passate tutte: ultima, o quasi, quella del monaco, ormai monco).»
                          Dal letto di chiodi al tappeto volante: «”Io faccio la mia cosa, e tu fai la tua. Non sono in questo mondo per esaudire le tue aspettative, come tu non sei in questo mondo per esaudire le mie. Tu sei tu, e io sono io; e se per caso c’incontreremo, sarà bellissimo, altrimenti, non ci sarà nulla da fare…” E noi ci siamo incontrati!»
                         (tratto dal mio Gocce di pioggia a Jericoacoaracapitolo 40)

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