HEROES
Il viaggio dell’eroe
Oltre la soglia
Ed eccoci alla terza puntata del “viaggio dell’eroe” .
Ed eccoci alla terza puntata del “viaggio dell’eroe” .
LA CHIAMATA
All’inizio, il futuro Eroe
conduce una vita ordinaria, comune. Improvvisamente, riceve la chiamata per entrare in uno strano
mondo, che non conosce né comprende, ma che in qualche modo lo attira.
La chiamata può essere una minaccia alla propria Comunità, oppure
un puro caso fortuito. Altre volte, è un presagio, magari rappresentato da una figura misteriosa, l’araldo…
Ad esempio:
1) Nel Mito del Minotauro, Teseo viene a conoscenza della sua esistenza e dell’orrendo sacrificio
di vite umane che questo mostro richiede.
2) Il Buddha è stufo della sua vita di
abbondanza: annoiato, decide di intraprendere il cammino nel mondo.
3) Nell’Odissea, Ulisse è “vittima” degli
eventi, cioè del vento che Poseidone,
adirato, gli soffia contro.
4) In Matrix, Neo ha un’annoiata doppia vita,
nella quale cerca il misterioso terrorista Morpheus.
5) In Guerre Stellari, a Luke Skywalker appare il messaggio d’aiuto della principessa Leila, trasmesso dal robottino C1-P8.
Talvolta, l’Eroe rifiuta la Chiamata: questo, trasforma l’Avventura nel suo opposto. Intrappolato
dalla noia, dal “lavoro quotidiano”, dalla “cultura dominante”, il protagonista
perde il potere di compiere alcunché di significativo, e diventa lui stesso vittima da salvare.
Esempio biblico è la moglie di Lot,
tramutata in statua di sale per essersi girata a guardare la città da cui fugge
(Sodoma), rimpiangendo la vita che abbandona, disobbedendo a un ordine Divino.
Tuttavia, dopo un iniziale rifiuto, l’Eroe può accettare successivamente…
come Giona che, dopo aver rifiutato
il richiamo del Signore, viene inghiottito dalla balena. Dopo esserne uscito,
Dio gli parla dopo tre giorni, e stavolta Giona lo ascolta.
IL SUPERAMENTO DELLA SOGLIA
L’Eroe sta per superare la soglia tra il mondo che gli è familiare, per
entrare in un mondo nuovo, ignoto. La prima figura che incontra è il Guardiano della soglia, che lo dissuade
con forza dall’Avventura, lo invita a
restare, gli paventa i pericoli cui va incontro, l’insensatezza della sua
scelta: lo vuole proteggere.
È una figura importantissima, perché permette all’Eroe di misurare il
livello di convinzione e di importanza che l’Avventura ha per lui.
Esempi:
1) In Guerre Stellari, lo Zio di Luke, che lo dissuade in ogni modo possibile, richiamandolo
ai doveri verso la famiglia.
2) In Matrix, i poliziotti che
nell’interrogatorio offrono una via d’uscita.
3) Nella vita di ognuno,
il genitore che ci invita a restare a casa, a non rischiare, che ci protegge
contro ogni genere di presunti pericoli…
Talvolta l’Eroe entra in una nuova “Zona” attraverso una vera e propria rinascita. Sembra che sia morto e
rinato, oppure che la sua carne sia stata lacerata… Ne esce trasformato e
pronto per l’Avventura.
In Matrix, Neo, dopo aver ingoiato la pillola rossa, subisce una vera ma orribile
rinascita, anche fisica.
In ogni caso, superata la soglia, non
vi è ritorno…
IL MENTORE
L’Eroe ha dunque superato la
soglia. Dopo il brusco risveglio, si rende conto di non poter tornare indietro,
anche se magari lo desidera… All’improvviso, appaiono coloro che lo
accompagneranno per almeno una parte del viaggio.
Innanzitutto, il Mentore, il Maestro, colui che ha già percorso la
via e conosce il mondo misterioso ove l’Eroe muove i primi incerti passi.
Il Mentore è una figura solenne,
maestosa, in tutte le tradizioni: nella mitologia classica è Hermes-Mercurio, nella cristianità è lo Spirito Santo,
per Dante nella Divina Commedia si alternano
Virgilio e Beatrice.
Il Mentore dà i primi preziosi insegnamenti, svela le prime arti, insegna a
muovere con più sicurezza in quello strano nuovo mondo, a rendere presenti
all’Eroe le risorse che egli già possiede, senza saperlo. Spesso, insegna in
modo misterioso, per nulla chiaro all’eroe-allievo: ma a tempo debito ogni cosa
si chiarirà…
GLI AIUTANTI MAGICI
Fin dall’inizio del cammino, e talvolta prima ancora della soglia, l’Eroe
incontra figure benevole che lo aiutano: spesso lo accompagnano solo per qualche
passo, talvolta lo affiancano a lungo. In ogni caso, gli sono di conforto e
d’aiuto: un consiglio prezioso, un oggetto importante, una conoscenza di valore.
Spesso addirittura sovrannaturali: sembrano apparire dal nulla, e per
questo vengono chiamati “aiutanti magici”; eppure, sono una presenza
immancabile per ogni Eroe che si trova sulla strada del proprio destino.
Nelle leggende dei santi cristiani, questo è il ruolo della Vergine, che può intercedere presso il
Padre per averne la benevolenza; nella mitologia classica, Arianna che dona il filo a Teseo,
permettendogli di uscire sano e salvo dal labirinto del Minotauro.
IL SENTIERO DELLE AVVERSITÀ
Con il sapere “estratto” dal Mentore, e i consigli degli Aiutanti magici,
finalmente inizia il vero e proprio cammino, ove il mondo appare sempre più
ambiguo ed incomprensibile. L’Eroe viene sfidato a sopravvivere, a superare
orribili ostacoli, e, nel fare questo, la sua coscienza si “dilata”aumenta:
infatti, le prove sono simboli dell’iniziazione
ai misteri della vita, e il loro
superamento simboleggia l’auto-realizzazione
dell’Eroe, che diventa sempre più consapevole
di sé e del suo potere.
Spesso, durante il periodo delle Avversità,
o appena prima di esso, l’Eroe incontra una figura misteriosa, l’Oracolo. Questi ha delle conoscenze
cruciali per il successo dell’Eroe, che trascendono ciò che la mente, da
sola, può conoscere.
Il linguaggio dell’Oracolo è misterioso: simboleggia quanto nel profondo
l’Eroe sa del suo essere più autentico; per comprenderlo, deve accedere alla
sua più autentica profondità, a un nuovo livello di coscienza, dove
l’interpretazione delle parole dell’Oracolo diventerà ben più evidente
Nell’antichità, gli oracoli, il più famoso dei quali era quello di Delfi, erano sempre interpellati prima
delle battaglie o delle decisioni cruciali.
SULLA STRADA DELLE AVVERSITÀ
Sulla strada delle Avversità,
l’Eroe viene messo alla prova: deve affrontare a viso aperto il pericolo, il
rischio, la sfida, oppure deve rinunziare, fermarsi o tornare indietro?
L’Avversità è un rito di iniziazione, ma anche di “illuminazione”, svelando
ciò che è presente nell’Eroe, senza che lui stesso ne fosse consapevole: gli
consente di scoprire La propria insospettata Forza.
La “Terra Promessa”, il punto d’arrivo, qua e là si svela, per brevissimi
attimi…
A questo proposito, Matrix offre
splendide metafore…
In molti racconti e religioni, l’Eroe
è letteralmente fatto a pezzi, muore, almeno simbolicamente. Raggiunto il
fondo, l’avventura sembra conclusa nel fallimento: la vicenda di Gesù Cristo è un esempio potentissimo.
La morte dell’Eroe ha
un enorme valore simbolico: colui che apparirà “al di là della morte” non sarà,
semplicemente, un Eroe con più poteri, più conoscenze, ma un autentico Uomo Nuovo, del tutto trasformato,
pienamente consapevole della completa “metamorfosi” (e “metanoia” – rinnovamento della mente) che ha avuto.
Con la Rinascita (rigenerazione, nuova nascita, seconda nascita)
spesso ci sono due interessanti temi: “l’Incontro
con la Dea” e la “Redenzione con il
Padre”.
Alla prossima…
Nessun commento:
Posta un commento