mercoledì 6 gennaio 2021

GOOD TIMES. ANNO NUOVO – BUONA VITA – VITA NUOVA

GOOD TIMES

ANNO NUOVO – BUONA VITA – VITA NUOVA

Tempo di (veri) regali e sorrisi

Ancora qualche regalo (di Natale o della Befana, fate voi). In ogni caso, malgré il 2020, me li ha portati il Ralph Waldo Emerson tutti frutti.

Primo: “La sola persona che sei destinata a diventare è la persona che decidi di essere.”

Secondo: “La fiducia in se stessi è l’essenza dell’eroismo.”

Terzo: “Non andare dove il sentiero ti può portare, va’ invece dove il sentiero non c’è ancora e lascia dietro di te una traccia.”

Quarto: “I soli limiti a ciò che potremo realizzare domani sono i dubbi di oggi.”

Ho parlato di eroismo. Ora parlerò del vero ‘spirito guerriero’: c’è la via dell’azione, ma tu cerca di imboccare anche la via della meditazione (o della riflessione)...
In un monastero, due monaci dedicavano lo stesso tempo alla meditazione, tutti i giorni: eppure, uno era sempre felice, l’altro sempre infelice.  Il monaco infelice chiese all’altro: «perché io sono infelice? Eppure dedichiamo entrambi lo stesso tempo alla meditazione, negli stessi orari, negli stessi giorni...»
L’altro rispose: «perché tu mediti su quello che non hai, io medito per ringraziare di quanto ho.»

Quindi, medita e, insieme, agisci: “È meglio accendere una lampada che maledire l’oscurità.” (Lao Tzu).

È tempo di meditare e scalpitare, di non perdere un colpo, non demordere: dai, fatti uno sciampo e prendi lo scalpo di chi vuole ostacolare il tuo cammino… (scherzo!). Ma ecco che un pensiero folletto – di inizio anno (e da Fight Club) – mi spazzola la mente: “Tyler appoggia la testa e dice: «Se Marilyn Monroe fosse viva in questo momento, che cosa starebbe facendo?»” 

E tu che stai facendo? Non sei Marilyn (né Monroe né Manson), ma una mansione ce l’hai: quella di farti valere e dare il tuo contributo al mondo (anche al tuo semplice condominio, alla famiglia, amici, quartiere, arte, letteratura, sport ecc.).

Devi stringere il morso e poi mordere (echi di Morsello, il De Gregori nero? Tanto, quasi nessuno lo conosce, il primo. E poi io preferisco il De Gregori originale, ma di Morsello mi colpì la sua ‘egregora’, tanto da citarla nel mio romanzo Gocce di pioggia a Jericoacoara: “E uccidemmo la noia annoiando la morte e vincemmo soltanto cantando più forte. Ora siamo lontani siamo tutti vicini e lanciamo nel cielo i nostri canti assassini.”

Ok, basta coi canti gregoriani (anche se ‘incantano’), stop alla noia e alla morte, cantiamo al cielo, ma canti di gloria! Noi siamo su vette ancor più olimpiche – scherzo anche adesso: carnevale è vicino e ogni scherzo vale.

Tú sí que vales! E per farti valere, devi prepararti anima e corpo. Per quest’ultimo, basterà qualche digiuno, un po’ di pilates, e poi palestra à gogo (anche a saltelli, step by step). Per l’anima il digiuno va ancora bene, apre i sensi sottili, ma quel che più occorre è la Cultura, la Sapienza, lo Spirito, il Mito, l’Idea (il mio popolo muore per mancanza di conoscenza e di visione… è scritto nella Bibbia). Cultura, non solo in pillole o flebo, ma a flusso continuo. Kultur vs Zivilisation. Dobbiamo dire, sentire – mi verrebbe da dire: gustare, odorare, vedere… – parole di sapienza (nel senso di Sofia divina). A partire dalla ‘parola interiore’ – che nella sua intima essenza è logos divino – svelata nella parola espressa e incarnata nell’opera umana.  

Suona la diana, danza la parola, e tuttavia, di tanto in tanto, fa bene immergersi nel Silenzio. C’è la parola ‘esterna’ e c’è la parola ‘interna’: il lógos prophóriks e il lógos endiáthetos. In ogni caso, quando fai silenzio nella tua mente e dentro te stesso, quando apri l’uscio della tua ‘cameretta’ (lì dove Gesù dice di pregare), allora in quel ‘buio’ troverai la ‘luce’. Scendere nel tuo buio interiore – un buio luminoso… –  è come andare incontro alla luce: è una via che conduce verso l’Alto, che porta l’uomo alla Sapienza (la ‘Sofia divina’, il ‘Cristo interiore’) mediante una ‘visione’ diretta, una contemplazione, un ‘entusiasmo’ (en Theos: etimologicamente, Dio dentro di te – e tu dentro Dio…). È questo il senso, il ‘suono’, della parola ’interiore’. Parola che ci proietta in Alto: verbo sublime.

Wow. Dobbiamo andare oltre, dobbiamo rompere, con la vibrazione giusta, con la frequenza shock, il ‘soffitto di cristallo’ che ci separa dal Trascendente, dal Divino, dallo Spirito (per noi la barriera è ‘trasparente’, per la gente ‘comune’ – quelli che in Harry Potter vengono chiamati ‘babbani’, noi diremmo ‘babbioni’ – è un solaio di cemento armato). Ed è per questo che dobbiamo andare alla radice, al suono della parola. Lì c’è il suo senso profondo, l’essenza della cosa significata. Il tempo del silenzio è passato, il tempo del parlare è venuto per dirla con Lutero, il Riformatore.

Bisogna cominciare ad ‘agire’ correndo con i piedi del vento: con l’impeto, il fiato, lo scherno liberatore di un vento che rende tutto sano – per ribadirla col filosofo della grande ‘sprezzatura’ (Nietzsche).

Concludendo, per dirla con l’Ecclesiaste (più poeticamente, Qoelet), definito anche il libro dell’assurdo o del non-senso (anche se un senso ce l’ha): Fin dal mattino semina la tua semenza e la sera non dar posa alle tue mani… Continua a dissodare, a spargere il seme e coltivare. E a nutrirti di rugiada: tutto quello che la tua mano trova da fare, fallo con le tue forze. E poi, va’, mangia il tuo pane con gioia, e bevi il tuo vino con cuore allegro, godi la vita con la donna e l’uomo che ami…

Dai, in questo nuovo anno, tutto quello che la tua mano – e il tuo cuore – trova da fare, fallo con le tue forze (e se non puoi farlo da solo, fatti aiutare). E poi, va’, mangia il tuo pane con gioia, e bevi il tuo vino con cuore allegro, godi la vita con la donna e l’uomo che ami…

E soprattutto, estrai il tuo Cristo interiore!

 


 

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