POP-UP
Fermate
il mondo, voglio salire
Oggi un pit-stop. E in attesa di un controllo alle gomme
(un po’ sgonfie, per cui corro ai ripari), qualche pensiero tratto
dai miei post su Facebook (“libro delle facce” o “alla faccia
dei libri”: ma io ci metto la faccia e “libreggio” – mi
libro con i libri; più che altro
citazioni, eccitate o sognanti, anche autoreferenziali).
Tu dirai: che fai, pontifichi?
Più che altro, salgo sui ponteggi (l’ho fatto). E
creo ponti, talvolta li distruggo…
Basta struggerci, o fare come lo struzzo: basta con le
ciance, ecco alcuni chicchi (chicche mi sembra troppo sdolcinato; cicche, no: mi
sentieri troppo schiacciato).
1) Non
disperdere la tua energia, focalizzati solo sulle cose importanti... E non pensare di
essere tu il centro dell’universo. C’è ben altro!
«Buona
parte della nostra energia viene usata per alimentare la nostra sensazione di
essere importanti … Se riuscissimo a rinunciare in parte a quest’ultima, ci
accadrebbero due eventi straordinari. Primo non utilizzeremmo più la nostra
energia per cercare di mantenere viva l’illusione della nostra grandezza;
secondo, avremmo risparmiato energia sufficiente per intravedere la vera
grandezza dell’universo.» (da “L’arte di
sognare”, di Carlos Castaneda).
2) Tieni
un occhio aperto, l’altro chiuso, ma aperto sul mondo dei sogni: un
occhio serve per guardarci intorno, l’altro per guardare oltre... (per sognare,
fantasticare, entrare nel mondo interiore e nel “divino”).
3) Ogni
immagine nasconde tanti significati, evidenti e da scoprire: non
ti fermare davanti alla prima “lettura” delle cose. Per vivere bene bisogna
avere tanta, ma davvero tanta, immaginazione...
E poi, non sviluppare solo la conoscenza, sviluppa
soprattutto l’intuito! «Se la preghiera è noi che parliamo a Dio, l’intuito
è quando Dio parla a noi.» (Wayne Dyer)
4) Creatività,
disponibilità, flessibilità: in queste tre parole c’è il segreto del vivere
bene.
C’è anche la sofferenza di
chi si sente creativo, avrebbe tante cose da dire, ma non riesce a farsi
sentire... Molte persone sono così, ma si sentono soffocate (come l'aragosta di
uno dei miei recenti post). Sentire tante banalità e notizie "aggiustate
ad arte" sui vari TG (ma c'è anche la TV seria, e anche divertente) fa
sentire "spaesate" tante persone.
È davvero il momento di rompere il guscio...
È davvero il momento di rompere il guscio...
Concludo con un contributo
esterno (da me citato nel post):
LA SOFFERENZA DI CHI SI SENTE CREATIVO E NON SA OMOLOGARSI AL
“NORMALE”.
Come psicoterapeuta, incontro spesso persone dotate di un’ottima salute mentale ma sofferenti, a causa della patologia sociale in cui vivono immerse. Nel corso degli anni ho individuato, dietro a tante richieste di aiuto, una struttura di personalità dotata di sensibilità, creatività, empatia e intuizione, che ho chiamato: Personalità Creativa.
Come psicoterapeuta, incontro spesso persone dotate di un’ottima salute mentale ma sofferenti, a causa della patologia sociale in cui vivono immerse. Nel corso degli anni ho individuato, dietro a tante richieste di aiuto, una struttura di personalità dotata di sensibilità, creatività, empatia e intuizione, che ho chiamato: Personalità Creativa.
In questi casi non si può parlare di cura (anche
se, chi chiede una terapia, si sente patologico e domanda di essere curato)
perché: essere emotivamente sani in un mondo malato genera,
inevitabilmente, un grande dolore e porta a sentirsi diversi ed emarginati.
Le persone che possiedono una
Personalità Creativa sono capaci di amare, di sognare, di sperimentare, di
giocare, di cambiare, di raggiungere i propri obiettivi e di formularne di
nuovi. Sono uomini e donne emotivamente sani, inscindibilmente connessi alla
propria anima e in contatto con la sua
verità. Queste persone coltivano la certezza che la vita abbia un
significato diverso per ciascuno e rispettano ogni essere vivente,
sperimentando così una grande ricchezza di possibilità.
É gente che non ama la competizione, la
sopraffazione e lo sfruttamento, perché scorge un pezzetto di sé in ogni cosa
che esiste. Gente che non riesce a sentirsi bene in mezzo alla
sofferenza e incapace di costruire la propria fortuna sulla disgrazia
di altri. Gente che nella nostra società non va di moda, disposta a rinunciare
per condividere. Gente impopolare. Derisa dalla legge del più
forte. Beffata dalla competizione.
Portatori di un sapere che non piace,
non perdono di vista l’importanza di ciò che non ha forma e non si può toccare. Sono queste le
persone che possiedono una Personalità Creativa. Persone ingiustamente
ridicolizzate e incomprese in un mondo malato di arroganza, e che, spesso, si
rivolgono agli psicologi chiedendo aiuto.
Ognuno di loro è orientato verso scelte
diverse da quelle di sempre. E in genere hanno valori e priorità
incomprensibili per la maggioranza. Non seguono una religione, ma ascoltano
con religiosa attenzione i dettami del proprio mondo interiore. Sanno
scherzare, senza prendere in giro. Pagano di persona il prezzo delle proprie
scelte e preferiscono perdere, pur di non barattare la dignità.
Sono fatti così. Poco
ipnotizzabili. Poco omologabili. Poco assoggettabili. Persone che
non fanno tendenza. Forse. Gente poco normale, di questi tempi.
(Gente con l’anima. Fonte: carlasalemusio.blog.tiscali.it
Tratto da: DolceVita online)
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