giovedì 25 febbraio 2021

BONJOUR JEUNESSE

BONJOUR JEUNESSE

La musica, il cinema, anche le droghe: l’importante era sperimentare. Parlo degli anni ’60 (ero un pischello implume), ’70 e ’80 (avevo cominciato a volare). Tempo delle mele – e delle pere – ma con frutti; non alla frutta come oggi, in cui le sperimentazioni sono, in genere, sempre più banali e senz’alcun retroterra culturale. Questo è il viaggioil magical mystery tour – che ognuno di noi, se ha vissuto, ha fatto: ognuno col suo viaggio, ognuno diverso… E io ho vissuto, tu hai vissuto, se siamo stati guidati dalla curiosità, abbiamo coltivato la nostra vocazione, abbiamo avuto una Weltanschauung (visione del mondo) e abbiamo tenuto conto dello Zeitgeist (spirito del Tempo), fosse pure per contrastarlo. Tuttavia, ci siamo, spesso, ritrovati in un vicolo cieco. Ma erano esperienze che andavano, e vanno, fatte. Anche se ”un giorno è gioia e un altro obbrobrio…” (G. Benn).

      Forever young. “Il suo spirito era abituato a confrontare la vecchiezza di oggi, che si dibatte con scosse secche e nervose, alla giovinezza creatrice con le sue armonie calme e piene.” (P. Drieu la Rochelle). In Qoèlet (Ecclesiaste) c’è scritto: “Rallegrati pure, o giovane, durante la tua adolescenza, e gioisca pure il tuo cuore durante i giorni della tua giovinezza; cammina pure nelle vie dove ti conduce il cuore e seguendo gli sguardi dei tuoi occhi…” Quindi, alla Agostino (memore di Paolo): Ama e fa’ ciò che vuoi! E sempre con Paolo, sintetizzandone il pensiero: Nessuno ti può giudicare (se sei ‘figlio di Dio’); anzi, sei tu che ti puoi permettere di giudicare (in linea teorica, ma evita, possibilmente, di farlo…). Sei libero di fare, leggere, vedere, ogni cosa (ma non tutto è utile…). E ancora con Qoèlet: “Bandisci dal tuo cuore la tristezza, e allontana dalla tua carne la sofferenza…”; tuttavia, il ‘predicatore’ (sempre lui, l’’ecclesiaste’) aggiunge – sintetizzo anche qui il concetto – “ricordati del tuo Creatore e temine il giudizio”. In definitiva, libertà ma non licenza, vita gioiosa, piena, al cento per cento, ma con un senso. Riassumendo, alla Borges: “Dio non ci pompa, né ci giudica. Fa meglio…”      

   Lo so, il cristianesimo è messo in cattiva luce da una visione mesta, triste, grigia, del regno celeste qui in terra. Che non è nemmeno il nirvana buddista. Invece, il cristiano deve vivere con gioia, sfrontatezza, piacere… E parlo di una situazione esistenziale che è già operativa adesso, qui e ora. Puoi vivere in paradiso (non solo spirituale, ma anche, per così dire, carnale) già su questa terra. “Riportate, come me, la virtù volata via sulla terra – sì, riportatela al corpo e alla vita; perché dia un senso alla terra, un senso umano!” Così cantava Nietzsche, anticristiano, forse, ma fedele (quando la Supermind scendeva in lui) al verbo di Gesù, che pure lui ammirava. L’importante, comunque, è non farsi coinvolgere al punto da perdere la libertà; non farsi risucchiare dalle contingenze, non farne degli idoli. Per dirla con Gottfried Benn, uno che pasteggiava a pane e nichilismo: “Riconosci la situazione e rapportati ad essa. Ma senza farti coinvolgere. Collabora pure alle convinzioni del mondo, alle sintesi in tutte le direzioni della rosa dei venti se istituti ed uffici lo richiedono. L’importante è che tu tenga libera la testa in cui deve sempre esserci spazio libero per l’immaginazione. Qui il reale si concentra, si modella e sorgono le forme...” 

    Strappa le rete! Non affidarti ad ateismi, materialismi, satanismi, e a ogni altro ismo. Sono reti a strascico! La vita terrena è una penisola, attaccata, mediante un piccolo istmo, al continente celeste. Puoi andare su e giù e portare i doni sulla terra. Giù dal monte. Luomo è un cavo teso tra il verme e Dio. Certo, non è né angelo, né bestia, eppure ha tutte le possibilità (potenzialmente). La donna, altrettanto (ma forse lo comprende meglio). D’altronde, l’uomo e la donna sono solo di poco inferiori a Dio… (Salmo 8). Potrai riuscire a primeggiare nella vita, ma non nel senso comune, bensì per sfruttare al meglio tutta l’ampia gamma di potenzialità che Dio ha dato all’uomo. A ciascun uomo e donna Dio ha mandato Cristo per liberarli da malattie, oppressione, indigenza, ingiustizie, ignoranza, paura ecc. ecc. Per liberarti. Anche dalla ‘religione’ e dai suoi ‘vincoli’. E per darti shalom – pace, felicità, ben-essere. Welfare (senza usura). E soprattutto, per ampliare il tuo orizzonte. Per dare sostanza al tuo essere-nel-mondo (non sei gettato nel mondo!). Per profumarlo di ‘essenza’. Anzi, questa è la cosa più importante. Condivisa pure dai teologi, qualcuno dei quali (ben pochi, a dire il vero) arranca a star dietro al Diavolo (fosse pure il Male che alligna nella società). Anzi, se l’è lasciato sfuggire o l’ha legato al lettino della psicanalisi. E io sono teologo…

(Stralci tratti da Gocce di pioggia a Jericoacoara.)

 


 

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