KULTUR
C’è
l’otium e c’è il negotium. Oggi otium…
Per questo riprendo un articolo dal “CENTRO STUDI LA RUNA”. Tanto per non
arenarmi (e continuare ad allenarmi…).
“La Storia come organismo vivente” per una “sapiente”
rigenerazione della pòlis
di Giovanni
Balducci · 20 luglio 2018
La Storia come organismo
vivente è un saggio di Emanuele Franz, filosofo e scrittore
friulano, classe ‘81, con all’attivo già ben sedici pubblicazioni personali fra
i titoli della sua casa editrice Audax, fondata nel 2008, che tutt’ora dirige,
e diverse collaborazioni con la rivista Ereticamente e la
rubrica IlGiornale Off del quotidiano Il Giornale.
Come negli altri
testi che caratterizzano la sua produzione, anche in questo saggio abbastanza
breve ma denso di contenuti, spazia fra filosofia, storia delle religioni ed
ermetismo, tracciando una interessante panoramica sulla storia universale
che sfocia nella filosofia politica.
Prendendo le
mosse da una storia comparata delle civiltà, Franz giunge a dedurre come
la storia intera si articoli in due fasi in reciproca alternanza,
caratterizzate l’una da un “Principio contrattivo”, lunare, indirizzato alla
collettività, alla moltitudine e all’uguaglianza, volto all’esterno del
soggetto, l’altra da un “Principio espansivo”, solare, indirizzato alla volontà
del singolo individuo, alla diversità, volto quindi all’interno del soggetto.
Nel corso del
saggio passa in rassegna le differenti forme che lo “spirito del tempo” ha di
volta in volta assunto, nel contesto di una visione organica della storia:
monarchie, dittature e rivoluzioni epocali rispondono a questo moto alterno che
è una pulsazione: «il battito di un cuore.» Infatti, la grande
particolarità della filosofia della storia di Franz è quella di vedere il
procedere delle epoche come un organismo vivente, anche e addirittura in senso
letterale: la storia di Franz «pensa e respira».
Tale processo
storico ricorsivo, infatti, non è da intendersi come fine a sé stesso, in
quanto capace di dar vita ad un percorso lineare diretto a formare gli organi
di un “organismo vivente” composto da sette età storiche: l’età dell’Essere,
della Ragione, della Volontà, dell’Io, del Popolo, del Sogno e della Sapienza,
corrispondenti rispettivamente alla civiltà babilonese,
con Gilgamesh e la nascita della scrittura, a quella greca in cui a
prevalere è il pensiero logico-filosofico, ai Romani, campioni di Volontà, al
Rinascimento, nelle cui manifestazioni più caratteristiche forte è il principio
dell’Io creatore, alla Rivoluzione francese, capace di sprigionare tutta la
forza ctonia del dèmos. Mentre le età successive sono quella del
Sogno, in cui tuttora vivremmo, e della Sapienza.
In merito
all’età della Sapienza, Franz traccia alcune linee direttive per la creazione
di una “Repubblica Ideale dei Sapienti”, elaborando la Costituzione che tale
Repubblica dovrà avere, collocandosi così nel filone delle grandi utopie
politiche che va da Platone a Campanella, a Bacone a Moro.
«Preso atto che
la Storia vive e pulsa e che ora il suo cuore si contrae verso il Principio
ricettivo e femminile – afferma Franz – è logico pensare che la sua prossima
azione sarà l’espansione verso il Principio individuale. Evidentemente
mentre le forze ctonie e collettive regnano su tutto già è in fermento la Forza
opposta che deve equilibrarla. Questa Forza è quella Apollinea, quella della
Volontà Solare».
«Ma – mette in
guardia – onde evitare che nella sua nuova espressione storica Essa (la Forza
Apollinea, ndr) perda di vista l’equilibrio e conduca alle aberrazioni del
passato è opportuno che il nuovo Potere Solare sia condotto da uomini
illuminati dalla Conoscenza e che conoscano il corpo vivente della Storia».
Decisamente
degni di nota sono i pareri favorevoli che l’opera di questo giovane studioso
ha riscosso fra eminenti personalità della cultura, da Noam Chomsky, che
parla di: «Una teoria molto ambiziosa», a Marcello Veneziani: «Ho letto le
idee fondamentali di questo libro e mi compiaccio veramente di questo lavoro»;
a Massimo Cacciari: «Su ogni argomento accennato occorrerebbe qualche
volume… mi complimento comunque per il coraggio di questa impresa»,
e Emanuele Severino: «Ho letto
il libro con grande piacere, visti i temi molto interessanti».
Mentre Angelo
Tonelli, fra i massimi grecisti viventi e poeta (Premio Montale 1998), dinanzi
al testo di Franz: «prospetta una rigenerazione della pòlis come
luogo di ricerca interiore, che possa generare reggenze sapienziali, in
equilibrio tra spirito femminile-lunare e maschile-solare.»
Interessante è
il parere che Sossio Giametta, filosofo e collaboratore con Giorgio
Colli al progetto dell’edizione critica dell’opera di Friedrich Nietzsche, dà dello stesso autore: «Franz
possiede, in maniera ahimè un po’ grossolana, il nerbo filosofico che manca ai
più famosi filosofi italiani. Ha dei pregi di profondità e sostanziosità che
oggi nessun filosofo italiano possiede. In complesso è un rough diamond,
un diamante grezzo».
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