PASQUA
WALK ON THE
WILD SIDE
La morte di Gesù è il
ritorno del Figlio al Padre. La Sua ultima parola: “Tutto è compiuto”
significa che Egli ha condotto a buon fine la sua missione.
E noi, la nostra
missione la stiamo compiendo? E poi, qual è la nostra
missione? Ne abbiamo una? È diversa da quella
degli altri, o siamo tutti indirizzati verso un’unica meta?
Meta, metànoia, metafora. Fire...
start, stop, goal.
L’importante è
partire, fare il primo passo, poi il secondo, il terzo… Purché non ci si
fermi a metà del cammino. La meta è vicina, lo Spirito soffia, la carne
urla: l’importante è rimanere sottovento.
Wind, earth & fire. Rewind: siamo in tempo di Pasqua – che, come ben si sa, significa ‘passaggio’;
meglio ancora: passare oltre. Ed
è bene, ogni tanto, fermarsi e riflettere (ascoltare il proprio Dio,
riconoscerlo come tale… cfr. Salmo
46).
Siamo tutti in viaggio
– anche chi è fermo – e tra un mal di mare, una mail e un jet-lag abbiamo
tutto il tempo per fare il punto della situazione.
Sì, dobbiamo essere fuori
dal coro, ma dobbiamo rimanere in-situazione. E tu sei l’uno e
l’altro, in & out. Se segui questo blog on the road, ti sei
imbarcato in un mystery magical tour molto personale (a
ciascuno il suo viaggio): un insight coaching – un viaggio “illuminante” – che ti porta dall’esteriore
all’interiore e viceversa. Un viaggio significativo, pieno di senso (e
di sensazioni – multisensoriale) ma a tratti scomodo.
Un viaggio mentale, ma
anche animico, spirituale. “Viaggiare è
proprio utile, fa lavorare l’immaginazione. Tutto il resto è delusione e
fatica. Il viaggio che ci è dato è interamente immaginario. Ecco la sua forza. Va dalla vita alla morte. […] E poi in ogni caso tutti
possono fare altrettanto. Basta chiudere gli occhi. È dall’altra parte
della vita”. (L.F. Céline, Viaggio al termine della notte).
Un surfing o un
sandboarding che, onda su onda, di duna in duna, di post in post (qui,
nella mia città due-mari nel frattempo ci sono le ‘poste’ delle
processioni dei ‘misteri’ pasquali), ti sta conducendo verso la ‘chiarezza’,
anche quando ti faccio approdare, per un breve ‘calata’, nel “porto delle
nebbie”.
Sì, come afferma la Kabbalah
(e in fondo lo stesso Cristianesimo, a lei, nell’essenza, molto affine, anche se ha, in più, Gesù...),
per esistere, quindi essere, dobbiamo divenire: il
cambiamento costante ci porta a livelli sempre superiori. La nostra vita è una
‘pasqua’, un passare oltre: c’è il lunedì, il martedì… il giovedì santo, il
venerdì santo, la ‘passione’, la ‘morte’, la ‘resurrezione’.
Non solo, ma il nostro
‘quadro’ individuale dev’essere inserito in un grande ‘polittico’: nostro scopo
è rimuovere caos e sofferenza, non solo dalla nostra vita, ma da quella di chi
ci è vicino (e lontano). Se la nostra vita è perfetta, ma la nostra famiglia, i
nostri vicini, i colleghi di lavoro, sperimentano caos e sofferenza, la loro
‘entropia’ rischia di contaminarci, di risucchiarci, vampirizzarci,
licantropizzarci.
Nondimeno, dal caos la stella
danzante… Elevando le singole
‘consapevolezze’, anche la world consciousness si eleverà a livello di
consapevolezza cosmica. Il
caos partorirà la stella danzante.
Per progredire nelle
nostre esistenze quotidiane è però necessario dapprima fermarsi: dobbiamo
individuare (identificare) dove siamo (lo stato ‘attuale’) e
stabilire la meta, ossia dove vogliamo andare, quali risultati desideriamo
ottenere, quale vita condurre, che uomo e donna vogliamo essere (lo stato
‘desiderato’). Se consideriamo che ‘desiderio’ ha a che fare con le stelle
(sidera), possiamo ben dire: dalle stalle alle stelle.
By the way, parlando di Pasqua (cristiana), Gesù non è forse nato in una stalla? E io non riesco ad avere considerazione
se non di chi mira (al)le stelle…
Auguri, quindi, a chi
crede nella ‘pasqua’ (il passare oltre), nella ‘passione’ (la ‘tempra’,
ma anche la passione ‘erotica’, élan vital: l’entusiasmo, il dio
dentro, l’apollinismo dionisiaco… D’altronde, Gesù Cristo era sì ‘Apollo’,
ma anche ‘Dioniso’: Luce e Potenza).
Apollo, Dioniso. Mon
Dieu. Gesù era oltre. Era trans-umano e divino. Il Gesù
‘storico’ era sempre in viaggio, in divenire. Era un Gesù in
progress. E così dovremmo essere noi. La sua anima era innamorata
totalmente di Dio (e Lui è Dio… egoismo e
altruismo in Uno), e anche noi, se a Lui simili (alla statura di Cristo),
possiamo passare oltre, andare oltre il bene e il male (nel senso
di Agostino: ama e fa’ ciò che vuoi. E di Paolo: omnia munda mundi).
Ma il Bene vince il Male… In tutti i casi, ama e fa’ come devi!
O per dirla con
Margherita Porete, la mistica: “L’anima perduta nell’amore si congeda dalle
virtù e non è più al loro servizio; non deve più esercitare le virtù, ma le
virtù stesse sono al suo servizio.” Tale è l’identificazione col divino (e
con la terrestrità portata alle stelle) che “Un’anima siffatta non si
preoccupa più delle consolazioni di Dio, né dei suoi doni; essa non ha più e
non può più preoccuparsene, perché tutta la sua attenzione è rivolta verso Dio
stesso”. Per dirla con la
mistica sufi Rabia: “O Dio! Se io Ti adoro per paura dell’Inferno, bruciami all’Inferno;
e se Ti adoro con la speranza del Paradiso, escludimi dal Paradiso; ma se Ti
adoro per Te stesso, non rifiutarmi la Tua Bellezza eterna!“ Amare Dio soprattutto
per chi Egli è…
Dall’amore alla
spiritualità: slittamenti progressivi del piacere. Un nouveau roman
[…] Tanti i frutti, anche esotici (ma la maggioranza di produzione ‘nostrana’):
i rami erano carichi, stracarichi, non ce la facevano più a reggere. Tutti
frutti.
Una pletora (senza
retorica) i temi da sviluppare e infilare nel ‘documento programmatico’: prima
perla, la riconciliazione del cristianesimo con la realtà (e non solo a
parole), senza tralasciare – come rumore di fondo – l’ammirazione greca (ma
anche ebraica) per il kalós kai agathós. La Bellezza (natura, arte,
cultura, uomo, donna…) andava coltivata, lanciata, rilanciata, sostenuta. E
poi, spulciando a caso tra le varie proposte congiunte […] la reintegrazione
del nichilismo e dell’esistenzialismo con le ragioni del corpo, della terra,
della vita (del kosmos: ‘sfruttando’ a tal fine la stessa ‘inquietudine’
del cristiano). Pensiero Forte e Pensiero Debole in osmosi
continua. E continuando nella caccia al tesoro, dopo le perle (nere) dei
teologi della ‘Morte di Dio’ e del ‘cristianesimo non-religioso’, la pesca a
strascico nell’oceano di Nietzsche (sempre lui). Piatto in tavola: il concetto
di transvalutazione dei valori, da ‘condire’ con il sale del Logos e le spezie
di Sophia (Gesù e Cristo, oltre le contrapposizioni nicciane). Il tutto,
affinché l’ultimo uomo possa tramontare…
“Il santo rise di
Zarathustra…” Alba e meriggio. Non più io ma il
Cristo in me. Dal Logos tou Christou al Gesù terreno, ma pure al
Cristo-in-sé. Dio è, non era… L’aprirsi a ogni aspetto della vita,
complice il ‘non resistere al male’. Attraversare il Male per
squalificarlo … Entrare nei territori dell’amore incondizionato del Gesù che
tutto accoglie. Un dire sì alla vita. Un diverso agire.
Fuori dal mercato e
dalla moralina. Basta, via… non solo i vizi, ma le ‘virtù’ che impacciano! Vita
sfacciata, sfrecciante, libera… Via ogni ‘influenza’! Sfottenti davanti ai ‘giudici’,
strafottenti, sfrenati. Vita non più sfocata (‘sfigata’, avrebbe detto in
incognito Lorenzo). A ventiquattro carati. Kyrie eleison. Somma ironia,
irenismo all’ossimoro, imitatio Christi. Superiorità di fronte a chi si
crede superiore. Umiltà al cospetto degli umili. Misericordia e concordia. Abbassiamoci
(Lorenzo levò il suo grido di battaglia) per sentire la voce del Dio
dentro! Scendiamo nelle altezze. Saliamo alle sue profondità…
Sequela Christi,
sequela Viri… Da Cristo all’uomo, alla donna, all’interiorità
più profonda, lì dove nessuno può interferire (e ferire). Non lì, non là, ma
dentro di te. Spiriti liberi. Il Regno di Dio è dentro! Se tu lo
sai, sei già nel regno di Dio, fossi pure il ladro colpevole in punto di morte ignobile.
Riscattati, diventa nobile!
L’oggi è il futuro del
domani. Oggi sarai con me in Paradiso.
Far nascere dentro di
sé l’Uomo-Dio – il Figlio – per farlo poi ‘maturare’ fuori: ecco la
mission… Procreazione assistita: prima dentro, poi fuori. Infine,
per sempre, In&Out.
Da Oriente a
Occidente. Dall’uomo che tramonta, che dona le ultime faville di luce, alla
stasi della grande notte (dei lunghi coltelli) e all’aurora-estasi degli
uomini-Gesù. Non più robot, né cloni (sia pure alla George Clooney), ma individui…
E-ducati, condotti fuori (dal gregge). E-men, e-women? Più che
altro, wonder…
Uomo in-nocente, donna
fanciulla. Fanzine senza fanatismi. Dall’uomo profano all’uomo performance. E
la donna? Sempre in forma… Eppure, mancava l’ultimo tocco (della spiritual
farm).
Siamo allo happy end del post. Continua a fare
esperienza di questo blog di crescita. L’importante è fare esperienza per avere l’evidenza. Ricordando che: “experience is the name the men give to their mistakes.” (Oscar Wilde).
Nessun commento:
Posta un commento