L'ANGELO NECESSARIO
(seconda parte)
Oggi, riprendendo il post precedente, vi ripropongo la seconda parte del
post del 27 novembre 2008 relativo agli angeli – d’altronde è domenica (ma ogni
giorno può essere domenica, Pasqua – ossia “resurrezione” – Natale, “rinascita”…).
Ma chi sono questi angeli, queste eteree figure che hanno affollato
l’immaginario di tutte le culture, e che s’infilano nelle crepe del
‘velo’ divisorio tra spazio-tempo umano (chronos) e spazio-tempo
oltre-umano (aion) per dispensarci grazie insperate, difenderci dai
pericoli o dirigere i nostri passi verso traguardi voluti o inattesi? Chi è
questo daimon – nel senso greco (rivalutato dallo psicologo ’cult’ James
Hillman) di spirito che ci fa da compagno invisibile – che ci guida verso il
compimento del nostro cammino terreno?
Daimon interiore o Angelo esterno (ma
tra i due ci può essere, non solo armonia – l’uno non esclude l’altro – ma
addirittura coincidenza), che, come ricorda Hillman, era accettato e rispettato
dagli antichi, mentre noi, impregnati di scetticismo laico e moderno,
preferiamo immaginarci ‘gettati nel mondo’, senza protezione, vigilanza, né
collegamento alcuno con la ‘rete’ che collega e interseca il mondo visibile e
quello invisibile.
Il Cristianesimo, e prima ancora l’Ebraismo, ha sempre creduto all’esistenza
degli angeli. Innumerevoli sono gli episodi in cui si manifesta questa speciale
manifestazione di Dio, sin dai tempi del Paradiso terrestre (i cherubini che
sbarrano l’accesso all’albero della vita dopo il peccato di Adamo ed Eva,
oppure i tre angeli – molto ‘umani’, uno di essi molto ‘divino’... – che Abramo
invita nella sua tenda), per arrivare alla Rivelazione finale del piano
divino, quando (nell’Apocalisse di Giovanni) la ‘storia del mondo’,
iniziata dopo la caduta dei nostri progenitori, nella sua evoluzione conclusiva
sarà sorretta e guidata proprio dagli angeli.
In definitiva, gli angeli (e, per altri versi, la loro controparte
negativa, i demòni – per non parlare, ma qui stiamo alla ‘ghianda’
hillmaniana, dei démoni socratici, quelli buoni), questi illustri
sconosciuti, hanno (ebbero e avranno), malgré le ragione dei
‘benpensanti’, un ruolo fondamentale nell’esistenza umana, singola e
collettiva.
Angeli e démoni: la dynamis contro l’angst (la forza contro l’angoscia: una ‘dinamite’ contro la depressione).
Angeli e démoni: la dynamis contro l’angst (la forza contro l’angoscia: una ‘dinamite’ contro la depressione).
Diceva Rilke: “Non voglio che siano eliminati i dèmoni, perché si
porterebbero via anche i miei angeli”. Anche se l’Uomo e la Donna hanno un
ruolo decisivo nello svolgere la ‘matassa’ della propria vita, queste presenze
spirituali ‘recitano’ una ‘parte’ importante nella ‘commedia’ esistenziale: “Noi
preferiamo interpretarlo come un Teatro dello Spirito, di cui Dio è regista,
gli Angeli e i Demoni comprimari e l’Uomo o spettatore o attore, dipende dalla
sua libera volontà. Un attore la cui parte assume significato man mano che Dio
gliela svela, sempre se l’Uomo dà il suo consenso... La parte viene scritta
insieme, non è imposta dall’alto”. Così un personaggio del libro della
Francescato. Importante è notare che in quest’azione scenica l’Angelo non può
forzare l’Uomo, anzi gli è sottomesso. E per questo in molte scuole esoteriche
o magiche s’insegna a contattare l’angelo (tipiche le famose ‘invocazioni
enochiane’) per renderlo famulus (servitore) dell’adepto. Pratica però
ben poco consigliabile, perché si potrebbero scambiare lucciole per lanterne...
Naturalmente, in pieno mondo secolarizzato (per quanto ci sia ancora,
latente, un Risveglio della Spiritualità, sia pure spesso
in forme ibride o confuse) certi termini danno fastidio alla sensibilità laica:
al massimo, si parlerà di Energie Positive o Negative, oppure di Archetipi
Universali. Questi termini, più consoni allo Zeit-Geist (Spirito del
Tempo), non sono in sé errati: illuminano una ‘faccia’ del mondo ‘invisibile’,
ma non ne esauriscono tutte le possibilità. Meglio comunque della teoria
‘riduzionista’ della Psicoanalisi, secondo cui apparizioni, segnali, sogni (e,
di conseguenza, gli angeli), fanno parte del Teatro dell’Inconscio: anche
questa ‘rappresentazione’ ha un suo valido fondamento, ma ancor meno spiega
esaurientemente il complesso dei fenomeni che sfuggono alla comprensione diretta
degli esseri umani – quel mondo “oltre il mondo” di cui hanno parlato psicologi
come Jung, Assagioli e la sua Psicosintesi, e filosofi come Corbin e il suo mondo immaginale.
(continua)
(continua)
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