mercoledì 13 marzo 2019

È NATA UNA STELLA





Oggi vi ripropongo il primo post del mio (allora) nascente blog: Dal caos la stella danzante.
Era martedì 18 novembre 2008.

In principio era il Caos, poi fu il Cosmos: ma durò solo il tempo di un battito d’ala...
Poi di nuovo il Caos – prima tonante poi Caos Calmo... Il mondo entrò in un cul de sac e ne uscì ”andando oltre su una cometa di polvere bianca”.
Ci saranno pure le Mille luci di New York, le acque di Roma saranno pure rosso Trevi, ma “... in una città di due milioni e mezzo di scheletri, la presenza di qualche migliaio di viventi passa inosservata.”*
Caos, Cosmos, Krisis... Ma cos’è questa crisi? Niente di particolare, se arriviamo alla radice del termine (Krisis: scelta – discernimento), e se fermiamo l’attimo fuggente (ma quello propizio, di qualità, il Kairòs).
Diamo dunque fuoco alle polveri (quelle di Jay McInerney sono troppo bianche), sperando (ma noi abbiamo fede...) che gli scheletri si rimpolpino e si ri-animino.
Partiamo dunque con il Blog. In attesa di altre risorse da far scaturire dal sottosuolo (alcune gratis, altre démi-free), ecco un primo articoletto (si parlerà in seguito, prevalentemente, di crescita personale, psicologia, filosofia, teologia, architettura e territori vari).
Dalla prossima volta, alcuni stralci di scrittura creativa (o alla creatina, spero non cretina) tratti dal mio romanzo-saggio (inedito, per il momento)*: Gocce di pioggia a Jericoacoara (per chi è interessato, non solo alle gocce ma all'intera pioggia, me lo faccia sapere: si può trattare...)

* Lo trovi nel mio “Gocce di pioggia a Jericoacoara”, che verrà pubblicato nel febbraio 2011 e che nel 2013 vincerà il premio “Emily Dickinson” per la Letteratura.

NEL CAOS FIORISCE UNA STELLA DANZANTE

“Il Mc Donald’s all’angolo tra via XX Settembre e via Fiume è sbarrata da pannelli di legno come a Sarajevo (...) arrivano gocciolando sudore i ragazzi di mezza Europa (...) Tute Bianche, centri sociali e cani sciolti di varie razze”.
Così un noto settimanale dipingeva alcuni momenti (i meno ‘bellicosi’) della ben nota “Battaglia di Genova”: la contrapposizione tra i G8 – a favore della mondializzazione – e gli anti-G8 – contro la globalizzazione e le temute conseguenze sui Paesi poveri: una contrapposizione totale di vedute su ambiente, salute, commercio mondiale. debito, finanza e tecnologia.
Volendo sintetizzare i proclami dei giovani contestatori anti-G8 – il cosiddetto popolo di Seattle – il loro slogan è: Vogliamo cambiare gli equilibri del mondo.
Quest’evento (pur con i suoi lati oscuri e negativi), la cui onda lunga ha di nuovo fatto risacca sulla battigia delle nostre esistenze poco assolate, portando relitti d’ogni sorta, evoca un’altra figura di contestatore non-global: Gesù.
Sì, proprio Lui, Colui che ha rivoluzionato il mondo duemila anni fa, e la cui rivoluzione silenziosa ha fatto più rumore di tante battaglie... (circa i suoi epigoni, è un’altra storia… leggenda, mito, realtà).
Se Cristo avesse cambiato le strutture (come, in gran parte giustamente, chiedono gli anti-G8) senza cambiare l’uomo, il caos avrebbe partorito solo ‘stelle fisse’.
Ma Gesù non si è limitato a un’opera esteriore (sia pur fondamentale), ha voluto cambiare l’uomo, rendendolo veramente una nuova creatura, una stella danzante (non solo polvere di stelle): altruista, universalista se si vuole, ma anche ‘radicale’ (collegato alle ‘radici’), solidale (e ‘sodale’, nel senso migliore del termine), amante della giustizia e… ribelle (non con la forza della violenza, ma dello Spirito e dei fatti – fossero pure idee senza parole) contro ogni struttura di oppressione ed emarginazione...
Tornando al G8, è quindi vero che la rete di reciproca dipendenza tra tutte le attività umane (innanzitutto, quelle economiche, ma anche quelle relative al pensiero) si è fatta stretta come la tela di un ragno, o la trama di un tessuto, per cui la libertà individuale è strettamente legata alla giustizia sociale (Tutto è Politica), ma la vera libertà, se pure è ‘antagonista’, scaturisce da una lotta (spesso angosciosa) combattuta essenzialmente nell’agone interiore – per quanto poi microcosmo e macrocosmo siano strettamente inter-facciati (lo psicologo ‘socio-cognitivo’ Albert Bandura parla di una relazione ‘triadica’ tra comportamento, fattori personali interni – in forma di eventi cognitivi, affettivi e biologici – e ambiente esterno).
Il Cristo è sceso dal Cielo (per chi crede nel Vangelo, in questo ‘bel messaggio’ – euanghelion), Zarathustra è sceso dal monte. Scenderemo noi dalle nostre pianure per provare l’esperienza delle vette?



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