AMA E FA’ QUEL CHE
DEVI
PNL GENERATIVA:
METANOIA vs NOIA
Oggi, per
accompagnarvi, mente e cuore, nel primo weekend di giugno vi propongo la mia postfazione
a un libro di Mauro Ventola, geniale giovane maître à penser,
che con me (e
qualche altro ‘creativo culturale’) porta avanti il percorso della PNL generativa, quella che
non si limita al negotium ma punta all’otium… – nel senso più sublime del termine).
Come al solito, fatene tesoro.
Siamo arrivati alla fine del viaggio all’interno della PNL, con
Mauro a fare da Virgilio e Mentore. Per concludere in (grande) bellezza,
potremmo dire con Céline: «Viaggiare è proprio utile, fa lavorare
l’immaginazione … Il viaggio che ci è dato è interamente immaginario. E poi in
ogni caso tutti possono fare altrettanto. Basta chiudere gli occhi. È
dall’altra parte della vita».
Sì, ‘Verso una PNL dell’Essere’ è un viaggio al termine della
notte, che mette in luce il senso originarioe originale della Programmazione Neuro-Linguistica.
È un’esperienza immaginale, tuttavia reale, da vivere dall’altra parte della
vita, eppure tutti possono farla. Non è teoria, se non nel senso originario del
termine (‘osservazione’), ma è esperienza che si tramuta in evidenza. Ronald
Laing, il geniale psicoterapeuta scozzese fuori dal coro, più volte citato da
Mauro (e da me), scriveva: «… se la psiche è l’anima, e l’anima è il mondo
dell’esperienza, come sostiene Aristotele, essa ci fa paura. Non ne vogliamo
troppa o troppe varietà. La vogliamo ridotta a percezione e a immaginazione
terrene, niente sogni a colori». Ma perché? – anche se la PNL non ama i
‘perché’. Per la semplice ragione che «siamo esseri istupiditi e balzani,
stranieri a noi stessi, agli altri, al mondo dello spirito e a quello della
materia…».
Nel mio libro Prendi la
PNL con Spirito!– sempre per Armando ed. – sottolineavo il concetto di
tri-unità dell’uomo (corpo-anima-spirito) quale punto di partenza per una
visione olistica del mondo: in particolare, mettevo a fuoco il concetto di
essenza riferendomi, con Gurdjieff, Almaas e tutta la Filosofia Perenne, alla
parte più intima, vera e reale dell’uomo. Concetto che l’Autore, senza divagare
in spiritualismi di maniera o di moda, richiama sin dal titolo di questa sua
opera ‘essenziale’, nella quale, con grande lucidità e lungimiranza, riporta la
PNL alla sua ‘essenza’: una disciplina (nel senso di ‘attitudine’ educativa ed
esistenziale) fondata sulla ricerca di ‘senso’ – quindi ‘teoria’ – e sulla
‘realizzazione’ (intesa anche come ‘pratica’) dell’individuo.
Una PNL intesa come «tecnologia interiore», atta a educare: una disciplina
che insegni all’Uomo a diventare un «ingegnere di se stesso» – una tecnologia
in grado di trasformare realmente l’uomo da ‘persona’ (maschera) automatica,
accidentale e programmata, a «ingegnere» della propria interiorità. Insomma, un
individuo non-diviso, con una ragione d’essere: d’altronde, «una vita senza una
causa, è una vita senza effetti».
Il fatto che si ricominci a parlare di ‘spirito’ o ‘essenza’,
dopo tanti secoli di dominio della ‘ragione’, non deve sorprendere più di tanto:
come ricordavo nel mio ultimo libro, dalla smania del possesso, ossia
dell’‘avere’, si è passati, negli anni Ottanta, allo sbandieramento dell’‘apparire’(l’«edonismo
reaganiano» di cui parlava Roberto D’Agostino); ora, finalmente, dopo
l’insostenibile leggerezza dell’essere, fa capolino il ‘tempo dell’essere’. Questa
transizione si deve, soprattutto, a una motivazione psicologica, direi
esistenziale: nonostante sia circondato da tante cose, s’immerga in mille altre
cose e sia sommerso da montagne di stimoli, l’uomo di oggi è sostanzialmente
solo. Questo senso di solitudine, di ‘asfissia collettiva’ e di mancanza di
senso, può trasformarsi in una grande opportunità. Per dirla con il maestro di
aforismi Nicolàs Gòmez Dàvila: «Nella sua più profonda solitudine l’uomo può di
nuovo percepire lo sfioramento di ali immortali».
Qui s’innesta la grande lezione di Mauro: quella che ci presenta
è una «PNL con le ali» (non in senso pubblicitario…). Una PNL intesa come
«Filosofia Virtuale-Vitale» e «gnoseologia applicata», ossia, al di là delle
sue indiscutibili applicazioni pratiche, soprattutto una disciplina che
c’insegna a venire a conoscenza del mondo in un modo nuovo, diverso, per alcuni
versi alternativo. Tutto questo non rimane, però, mero fumus, o vanitas
vanitatum, ma si traduce in un vero e proprio invito a prendere parte alla
sfida più difficile, eppure più importante, della nostra epoca. Sfida che, come
Mauro proclama con entusiasmo (en Theos
– Dio dentro), ha a che fare con la nostra decisione di «salire a bordo»,
facendo la nostra parte in questa svolta epocale. E io accetto ben volentieri
di avere come compagno di viaggio – anzi, direi ‘guida’ – Mauro in questo
viaggio dall’altra parte della vita (ma in questa vita!).
(mia postfazione a Verso una PNL dell’Essere, di Mauro Ventola)
(mia postfazione a Verso una PNL dell’Essere, di Mauro Ventola)
Bene, ora potete succhiare il midollo
della vita…
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