sabato 6 giugno 2020

AMA E FA’ QUEL CHE DEVI – PNL GENERATIVA: METANOIA vs NOIA


AMA E FA’ QUEL CHE DEVI
PNL GENERATIVA: METANOIA vs NOIA

Oggi, per accompagnarvi, mente e cuore, nel primo weekend di giugno vi propongo la mia postfazione a un libro di Mauro Ventola, geniale giovane maître à penser, che con me (e qualche altro ‘creativo culturale’) porta avanti il percorso della PNL generativa, quella che non si limita al negotium ma punta all’otium… nel senso più sublime del termine).
Come al solito, fatene tesoro.

Siamo arrivati alla fine del viaggio all’interno della PNL, con Mauro a fare da Virgilio e Mentore. Per concludere in (grande) bellezza, potremmo dire con Céline: «Viaggiare è proprio utile, fa lavorare l’immaginazione … Il viaggio che ci è dato è interamente immaginario. E poi in ogni caso tutti possono fare altrettanto. Basta chiudere gli occhi. È dall’altra parte della vita».
Sì, ‘Verso una PNL dell’Essere’ è un viaggio al termine della notte, che mette in luce il senso originarioe originale della Programmazione Neuro-Linguistica. È un’esperienza immaginale, tuttavia reale, da vivere dall’altra parte della vita, eppure tutti possono farla. Non è teoria, se non nel senso originario del termine (‘osservazione’), ma è esperienza che si tramuta in evidenza. Ronald Laing, il geniale psicoterapeuta scozzese fuori dal coro, più volte citato da Mauro (e da me), scriveva: «… se la psiche è l’anima, e l’anima è il mondo dell’esperienza, come sostiene Aristotele, essa ci fa paura. Non ne vogliamo troppa o troppe varietà. La vogliamo ridotta a percezione e a immaginazione terrene, niente sogni a colori». Ma perché? – anche se la PNL non ama i ‘perché’. Per la semplice ragione che «siamo esseri istupiditi e balzani, stranieri a noi stessi, agli altri, al mondo dello spirito e a quello della materia…».
Nel mio libro Prendi la PNL con Spirito!– sempre per Armando ed. – sottolineavo il concetto di tri-unità dell’uomo (corpo-anima-spirito) quale punto di partenza per una visione olistica del mondo: in particolare, mettevo a fuoco il concetto di essenza riferendomi, con Gurdjieff, Almaas e tutta la Filosofia Perenne, alla parte più intima, vera e reale dell’uomo. Concetto che l’Autore, senza divagare in spiritualismi di maniera o di moda, richiama sin dal titolo di questa sua opera ‘essenziale’, nella quale, con grande lucidità e lungimiranza, riporta la PNL alla sua ‘essenza’: una disciplina (nel senso di ‘attitudine’ educativa ed esistenziale) fondata sulla ricerca di ‘senso’ – quindi ‘teoria’ – e sulla ‘realizzazione’ (intesa anche come ‘pratica’) dell’individuo.
Una PNL intesa come «tecnologia interiore», atta a educare: una disciplina che insegni all’Uomo a diventare un «ingegnere di se stesso» – una tecnologia in grado di trasformare realmente l’uomo da ‘persona’ (maschera) automatica, accidentale e programmata, a «ingegnere» della propria interiorità. Insomma, un individuo non-diviso, con una ragione d’essere: d’altronde, «una vita senza una causa, è una vita senza effetti».
Il fatto che si ricominci a parlare di ‘spirito’ o ‘essenza’, dopo tanti secoli di dominio della ‘ragione’, non deve sorprendere più di tanto: come ricordavo nel mio ultimo libro, dalla smania del possesso, ossia dell’‘avere’, si è passati, negli anni Ottanta, allo sbandieramento dell’‘apparire’(l’«edonismo reaganiano» di cui parlava Roberto D’Agostino); ora, finalmente, dopo l’insostenibile leggerezza dell’essere, fa capolino il ‘tempo dell’essere’. Questa transizione si deve, soprattutto, a una motivazione psicologica, direi esistenziale: nonostante sia circondato da tante cose, s’immerga in mille altre cose e sia sommerso da montagne di stimoli, l’uomo di oggi è sostanzialmente solo. Questo senso di solitudine, di ‘asfissia collettiva’ e di mancanza di senso, può trasformarsi in una grande opportunità. Per dirla con il maestro di aforismi Nicolàs Gòmez Dàvila: «Nella sua più profonda solitudine l’uomo può di nuovo percepire lo sfioramento di ali immortali».
Qui s’innesta la grande lezione di Mauro: quella che ci presenta è una «PNL con le ali» (non in senso pubblicitario…). Una PNL intesa come «Filosofia Virtuale-Vitale» e «gnoseologia applicata», ossia, al di là delle sue indiscutibili applicazioni pratiche, soprattutto una disciplina che c’insegna a venire a conoscenza del mondo in un modo nuovo, diverso, per alcuni versi alternativo. Tutto questo non rimane, però, mero fumus, o vanitas vanitatum, ma si traduce in un vero e proprio invito a prendere parte alla sfida più difficile, eppure più importante, della nostra epoca. Sfida che, come Mauro proclama con entusiasmo (en Theos – Dio dentro), ha a che fare con la nostra decisione di «salire a bordo», facendo la nostra parte in questa svolta epocale. E io accetto ben volentieri di avere come compagno di viaggio – anzi, direi ‘guida’ – Mauro in questo viaggio dall’altra parte della vita (ma in questa vita!).
(mia postfazione a Verso una PNL dellEssere, di Mauro Ventola)

Bene, ora potete succhiare il midollo della vita…

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