domenica 14 giugno 2020

L’ARCANO DEL CANE


L’ARCANO DEL CANE

Bene, ricominciamo. Se sei già in cammino, fermati e ascolta il tuo Dio.
Poi riparti. Primo passo, l’arcano del cane.
Che stai a dì…
Sì, l’aneddoto, raccontato in un vangelo apocrifo d’origine persiana (la Persia dei Parsi, la Persia arya di Rumi, delle Mille e una notte, di Mullah Nasruddin e Gurdjieff… che nostalgia!), che riprendo dal mio Gocce di pioggia a Jericoacora.

Il Gesù del racconto apocrifo, un Cristo quanto mai umano, casual, in libera uscita (ma Lui era sempre fuori dal coro), bighellonava tra alberi e arbusti, canticchiando, scherzando, ridendo…
Non un’’invenzione’, né una ‘suggestione ipnotica’, ma carne e sangue.  
Gesù sfiorava gli alberi, sembrava volesse abbracciarli… ma ecco che – sembra quasi una radiocronaca – passa vicino alla carcassa putrefatta di un cane (e i discepoli che cercano in tutti i modi di distrarlo e tenerlo lontano dal marcio, commentando tra loro con malcelato disgusto).
Il Maestro, il magis fatto minus, rallenta, fa tre passi indietro, si avvicina alla carogna, l’accarezza, la guarda teneramente, con amore. Poi, chinatosi, sussurra: “le perle non sono più bianche dei suoi denti…”
Quindi, curiosità, positività, indipendenza di giudizio, reframing (il reicorniciamento della PNL) e, soprattutto, amore (incondizionato, al di là del bene e del male). Così avverrà il miracolo.

«Cosa è il miracolo?» domandò il Discepolo.
Il Maestro rispose: «Immagina una donna appena svegliata. È nuda, tutti i capelli in disordine, gli occhi ancora persi nel sonno, il viso ammaccato, probabilmente un po’ di alitosi. Non è proprio il massimo da vedere. Eppure, per l’uomo che le è accanto, che la conosce profondamente e sa quanto sia dolce, intelligente, gradevole, piena di cura, perfetta nella sua semplicità – anche se ha un po’ di pancetta –, lei è bellissima. È la sua compagna. È la sua vita.»
«Questa è la realtà!».
«Ora, immagina quella stessa donna che si prepara per andare al teatro. Si fa la doccia, si profuma, si pettina, si mette un vestito adatto per l’occasione – e la pancetta non si nota più –, si mette qualche gioiello e, per completare l’opera, si trucca in modo opportuno. Per l’uomo che le è accanto, lei è, e resta, la sua compagna. Per colui che non la conosce, e la vede per la prima volta, quella donna è così affascinante che non sembra reale: che portamento, che fisico, che gusto, che eleganza, che charme, quale meraviglia!».
«Questo è il miracolo!»
(Kuphasael Thorosan)

Quindi, abbandona la tua vita robotizzata, entra nel ‘regime’ della ‘realtà’; poi, fa’ un salto di livello ed entra nel regno dei miracoli…
Prima saranno solo miracoli collegati a un modo differente di pensare, ma poi davvero la vostra donna (o il vostro uomo) perderà la pancia…
E visto che ho accennato al mitico Mullah Nasruddin chiudo con una delle sue “uscite” (altre ne troverai nel mio ebook La PNL per tutti i giorni).

Nasruddin divenne il primo ministro del re. Un giorno, mentre gironzolava per il palazzo (come Gesù nel bosco), vide – ed era la prima volta – un falcone reale (non era certo Federico di Svevia, era solo un primo ministro parvenu). E siccome non aveva mai visto questo tipo di piccione – gli parve un colombaccio – prese un paio di forbici e spuntò gli artigli, le ali e il becco del “piccione malriuscito”.
«Adesso sì che sei un uccello decente, il tuo vecchio padrone ti aveva trascurato…»
Altro che Gesù e il cane rognoso… (ma il buon Nasruddin in altri casi fu più accorto).
È inutile passare per la porta larga – quella della bellezza sfrondata di tutte le imperfezioni che fanno bella la vita –, entrate in quella stretta, magari sfondatela… D’altronde, il Regno sarà guadagnato dagli audaci e dai violenti, dai piccioni selvatici…

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